Lucaweb Posted July 12, 2008 Share Posted July 12, 2008 di Massimo Turconi Alla fine della gara, tiratissima, contro l'Angelico Biella, per una volta, stupidamente, dalla tribuna stampa, abbiamo guardato il dito. Quel dito indice che Ruben Magnano, prima di entrare nel tunnel che introduce agli spogliatoi, agitava verso il patron della Pallacanestro Varese, Gianfranco Castiglioni. I due, sempre con quel dito vorticosamente di mezzo, si sono scambiati qualche parola. Poi, una reciproca pacca sulla spalla e via, a gustarsi, in forme diverse, un successo bello, intenso, meritato. «Il dito, che si muove, fa parte di una mia gestualità che, come avrete notato - dice Magnano -, uso frequentemente anche durante la partita. In ogni caso, nessun intento accusatorio, ci mancherebbe altro, viste l'amicizia e la profonda stima che mi legano a Gianfranco. Piuttosto la necessità di ricordare al grande proprietario l'impegno, anzi, la promessa di una cena che gli ho chiesto da qualche da tempo. Un appuntamento nel quale vorrei discutere in privato con lui di alcune questioni che riguardano il momento che stiamo vivendo e, soprattutto, del futuro della sua società». - Un futuro che, dal suo punto di vista, come va inquadrato? «Stiamo entrando nella fase più calda della stagione e la mia squadra si accosta a questo periodo in buona posizione - commenta in tono soddisfatto l'allenatore argentino -. Ma, proprio perché ci attende un momento delicato, sarà importante restare uniti e remare tutti dalla stessa parte per raggiungere un obiettivo, i playoff, che oggi più che mai sembrano alla nostra portata. Un aspetto che noi, all'interno del gruppo giocatori-staff tecnico, abbiamo ben presente. Speriamo di non essere i soli ad avere ben chiara questa situazione». - Un traguardo che, con l'Eldo Napoli in arrivo, può essere ulteriormente avvicinato... «Il match contro i partenopei, dal punto di vista della classifica, vale come, e anche più di quello disputato contro Biella. Vuoi perché Napoli ci segue a soli due punti di distanza. Vuoi perché - spiega Ruben -, bissare la vittoria ottenuta all'andata, oltre ad aumentare il vantaggio, ci porterebbe sul 2-0 negli scontri diretti. In poche parole un match dal peso specifico molto rilevante». - Una gara che, stando alle caratteristiche dei napoletani, dovrebbe avere uno sviluppo diverso. «Credo di sì e, di sicuro, dovremmo trovarci di fronte a una squadra abituata ad un andamento più regolare ma - sottolinea Magnano -, decisamente più forte, esperta e attrezzata di quella piemontese. Napoli, rispetto al mese di novembre, è cambiata in un paio di elementi, avendo inserito 0'-Bannon e Marmarinos e rilasciato, proprio qualche giorno fa, Larranaga e Cittadini. Questi cambi, sotto il profilo tecnico, significano che la squadra di Bucchi, adesso, va stabilmente in quintetto con Spinelli playmaker e Tyrone Ellis nel ruolo di guardia. Questo vuoi dire che dovremo mettere grande attenzione difensiva nei giochi a due che il regista italiano e Mason Rocca eseguono molto, molto efficacemente. Poi, ovviamente, concentrazione massiccia sulla coppia Morandais-Sesay perché ci troveremo di fronte un duo capace di brillare per tecnica, atletismo, vigore fisico e capacità di scelte. Insomma, il primo quintetto dell'Eldo, costruito del resto in ottica Eurolega, fa veramente paura, ma anche la panchina, con cinque addirittura sei giocatori disponibili abbonda per ricchezza e possibili soluzioni a disposizione di coach Bucchi». - Voi, però, arriverete con tutta la carica psicologica e la forza morale incamerate dopo il successo "voluto" contro Biella... «E' vero, devo fare i complimenti ai miei uomini che, in spogliatoio, nel primo tempo, hanno interpretato bene la situazione e capito perfettamente dove si sarebbe dovuto... toccare. La reazione difensiva della mia squadra è stata eccellente, a tratti straordinaria. I 6 punti lasciati a Biella nel terzo quarto o i 19 in tutto il secondo tempo, spiegano con quale mentalità abbiamo affrontato il momento critico. Però in tutte queste positività vorrei cancellare i due minuti finali durante i quali siamo stati poco seri e per nulla rispettosi del valore degli avversari. Certi errori, in questo campionato, ci sono costati già tanto ma, evidentemente, le lezioni non bastano. Per battere Napoli - ammonisce severo Magnano -, bisognerà stare sul parquet con la testa giusta fino alla sirena». Massimo Turconi Link to comment Share on other sites More sharing options...
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