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Whirlpool la riconquista di Masnago


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di Giuseppe Sciascia

Tutto è bene quel che finisce bene per una Whirlpool che ritrova le sue certezze tecniche nella serata in cui il franco successo contro Cantù - il quarto in cinque derby nel "pàlmares" personale di Ruben Magnano - permette alla formazione biancorossa di ritrovare anche il pieno consenso del pubblico di Masnago. Non poteva certamente capitare avversario migliore della TiSettanta per sviluppare una mole di gioco così sostanziosa che ricucisse il rapporto tra squadra e tifosi dopo la serata "particolare" di domenica scorsa; e non c'è modo migliore di un derby vinto con autorità per "fare quadrato" tra tutte le componenti dell'ambiente biancorosso.... «E' chiaro che abbiamo vissuto in maniera abbastanza sofferta la situazione perché tutte le cose che si sono susseguite hanno reso difficile la vigilia di questa sfida -spiega il d.s. varesino Mario Oioli - Già la partita contro Roma aveva proposto buoni segnali sotto l'aspetto della compattezza del gruppo anche se soltanto per quanto riguarda il secondo tempo. Certo il fatto che la sfida contro Cantù fosse sentitissima dall'ambiente ci ha aiutato, ma per come si erano presentate le cose il pubblico ci ha dato una grossa mano sotto l'aspetto emotivo, ed anche per questo abbiamo disputato una delle nostre migliori partite stagionali».

Un ringraziamento compatto, sentito e sincero da parte di tutti coloro che nel dopo-gara hanno analizzato la situazione cui si unisce anche Oioli, sottolineando comunque l'importanza ritrovata delle rotazioni costanti e "profonde" (9 giocatori a referto e minutaggio "spalmato" tra i 30 di Carter ed i 12 di Fernandez) nelle pieghe della partita:

«II ruolo del pubblico è stato fondamentale soprattutto all'inizio, quando Cantù ha infilato quella micidiale raffica di triple che ci ha costretto ad inseguire - spiega Oioli -Anziché darsi a manifestazioni "disfattistiche" la gente ci ha sostenuto e dato fiducia, cosa che ha dato grande tranquillità ai giocatori che nella ripresa sono usciti alla grande. Siamo stati bravi a tenere sempre alto il volume dell'intensità difensiva, cosa che ci ha permesso di limitare i danni a metà gara: per come è fatta la nostra squadra sono convinto che in situazioni dove tutti e 9 i giocatori vengono ruotati con minutaggi ampi, l'equilìbrio di soluzioni disponibili e l'intensità che possiamo sviluppare ci rende difficilmente battibili. Lo si è visto nel terzo quarto, dove abbiamo mostrato cose davvero ottime». Una importante "cartina di tornasole" di una Whirlpool che torna a vincere e convincere è stato il rendimento nella ripresa di Rolando Howell: 5/5 da 2 e 17 di valutazione in 20' per il pivot del 1982, senza dubbio il primo "imputato" nel calo verticale delle settimane scorse che ha saputo ritrovare un ruolo da protagonista: «Non è un caso che la squadra abbia giocato bene quando il rendimento di Howell è stato così elevato come nel secondo tempo - conferma Oioli - Certo avremmo sperato di avere più costanza da lui, ma dobbiamo imparare a prendere i suoi lati positivi e nascondere quelli negativi. Contro Cantù è stato proprio Rolando a dare l'impronta al nostro atteggiamento difensivo con il suo atletismo, rendendoci tutto più facile anche in attacco dove l'ho visto finalmente fiducioso e molto caricato anche in alcuni atteggiamenti dopo i suoi canestri. Sono situazioni che avremmo dovuto sfruttare meglio anche in precedenza ma non è certo troppo tardi...».

La franca vittoria anti-Cantù chiude comunque a tutti gli effetti lo "stato di crisi" della Whirlpool, che complice una combinazione favorevole di risultati rivede la luce in chiave-playoff:

«II periodo peggiore sembra effettivamente passato e alla luce di quanto si è visto nell'ultima settimana mi sembra chiaro che il problema legato alle 4 sconfitte consecutive non dipendeva da una questione di gambe - è il parere di Oioli - Problemi di testa e di fiducia dipesi da tutto quello che ci stava attorno; dopo due belle partite in casa però si è tornati a respirare un'aria "frizzante" e positiva, ed ora siamo pronti a finire il lavoro con le ultime due gare: i giocatori sanno che non ci sono più prove di appello e sono pronti a prendersi le ultime responsabilità in vista della volata finale». Dieci giorni di pausa prima dell'ultimo sforzo dunque per una Whirlpool che prepare le sfide conclusive contro Upea e VidiVici prima di "alzare la testa" sotto lo striscione del traguardo del 13 maggio: «Visto l'equilibrio dei valori di quest'anno fare calcoli dando per scontati alcuni risultati è l'errore più grande che potremmo commettere - afferma il DS biancorosso -Già in passato le aspettative molto elevate ci sono costate care pensando di aver già in tasca i due punti in partite ancora da giocare; le sconfitte brutte contro Napoli, Montegranaro e Livorno ne sono la testimonianza diretta. Dobbiamo azzerare tutto e preparare al meglio la sfida con l'Upea che verrà a Masnago per giocarsi la salvezza».

Giuseppe Sciascia

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