Lucaweb Posted July 12, 2008 Share Posted July 12, 2008 di Massimo Turconi Macinata, anzi, spazzata via a tempo di record la bruciante sconfitta subita al PalaMalaguti contro la Vidivici Bologna, alla vigilia dei playoff, Giacomo Galanda è un po' come Cesare Ragazzi: ha un'idea in testa. Meravigliosa L'idea, un po' poetica, molto romantica, che il campo da basket sia ancora un luogo dove fare "rivoluzioni". Ma anche l'idea che una dozzina di uomini, accomunati da forti passioni, possano fare a pezzi gerarchie consolidate e cristallizzate dal tempo. «Un idea un po' "folle" e -spiega Giacomo -, certamente controcorrente che mi frulla in testa da alcuni mesi: Varese più forte di Milano. Punto e basta». - Un'idea balzana, non c'è che dire... «Un pensiero che, lo ammetto, fa visibilmente a pugni con i numeri e - continua l'ala pivot della Whirlpool -, con i fatti suggeriti dalla stagione regolare. L'Armani Jeans ha chiuso al secondo posto mettendo in cascina ben dieci punti più di noi, non solo ma ci ha rifilato un secco 2-0 negli scontri diretti. In teoria, in base a questi semplici dati, non ci dovrebbe essere né partita, né serie. Eppure da parecchie settimane pensavo a un possibile accoppiamento con Milano come momento perfetto per una rivincita non solo sperabile ma anche possibile». - Morale, questo derby da playoff le piace... «Diciamo che, per questioni puramente logistiche, il playoff contro Milano è da preferire a quello contro Roma o, per motivazioni psicologiche, a quello contro la stessa Vidivici Bologna, affrontate domenica. Però, attenzione, temo molto l'aria di ottimismo che sembra circolare intorno a noi dopo che abbiamo saputo dell'incrocio contro Milano. E' vero, non avremo il peso delle trasferte e affronteremo una squadra che conosciamo molto bene ma dobbiamo assolutamente evitare il tranello del "relax", allontanando in fretta l'idea che sarà una serie "più" agevole rispetto ad altre. Non è e non sarà così: Milano è una squadra eccellente, completa, che lotta per l'obiettivo scudetto e fin dalla prima giornata. Insomma, un grande avversario che dovremo rispettare e soppesare fin nei minimi particolari ma è anche un ostacolo che, oggi come oggi, non mi sembra insormontabile». - La voce di Galanda, già profonda e intonata per il setticlavio, diventa, a questo punto, anche decisa. Chiedergli la ragione di una buona dose di sicurezza è il minimo... «Meglio chiarire, non nutro alcuna certezza in vista del playoff contro Milano, ci mancherebbe. Ho solo la sensazione che noi di Varese siamo in grado di fare meglio, anzi, molto meglio di quanto s'è visto nelle due gare disputate in stagione regolare. Gare che, tra l'altro, ricordo bene. In quella d'andata ci presentammo a Masnago un po' titubanti nell'atteggiamento fisico e non al meglio dal punto di vista mentale. Quella di ritorno fu, molto probabilmente, una delle peggiori partite disputate in trasferta. Una gara zeppa di errori tecnici, nella quale non riuscimmo mai a entrare nel nostro ritmo. Da questa premessa discendono le ragioni obiettive che mi portano a credere a una serie che giocheremo in modo positivo». - Dunque, Milano - Varese, tecnicamente, è un quarto più a vostra misura? «Rispetto a Bologna o Roma, formazioni che possono giocare a lungo con assetti atipici, Milano è decisamente più quadrata e offrirà maggiori punti di riferimento, ma non è detto che ciò rappresenti sempre un vantaggio perché l'Armani è una squadra tosta, tisicamente pesante e capace come poche di rompere i meccanismi altrui e far giocare male gli avversari. Dal punto di vista "estetico" non incanta ma è solida, sa sempre cosa fare e, in casa sua, raramente perde il controllo della partita». - Con le squadre ormai pronte sulla linea di partenza, quale vantaggio riconosce alla Pallacanestro Varese? «Ho un'altra idea in testa: loro "devono" vincere la serie per non buttare alle ortiche progetti ambiziosi. Questo aspetto creerà grandissima pressione e aspettative elevate sui giocatori milanesi e tutto ciò dovrà tramutarsi in un vantaggio a nostro favore. Accostarsi alla serie con serenità e determinazione sarà fondamentale perché poi, come abbiamo dimostrato a Bologna, la squadra è pronta per queste sfide. Di più: vuole giocarsele fino in fondo». - Fino in fondo, giusto, magari con esiti diversi da Vidivici, Scafati, Capo d'Orlando, Climamio, Benetton e via discorrendo... «A Casalecchio abbiamo perso l'ennesima partita in volata ma, credetemi, la gara contro la Virtus va letta in modo diverso. Abbiamo giocato con uno spirito diverso e un altro livello di attenzione pagando, nel finale, solo la grande stanchezza e le rotazioni risicate. La squadra però contro le "Vu nere" mi è piaciuta tantissimo, recitando benissimo la parte della "prova generale" in vista della "prima"». - Dando retta a Galanda su il sipario: la stagione, quella vera, va ad incominciare... Link to comment Share on other sites More sharing options...
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