Lucaweb Posted July 12, 2008 Posted July 12, 2008 di Francesco Caielli "Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all´improvviso vi sorprenderete a fare l´impossibile". Citare San Francesco d´Assisi prima di una serata che nessuno vuole sia l´ultima, per urlare con tutto quanto il fiato che si ha in gola che si, Varese questa partita la può vincere per davvero: alla faccia dei pronostici, alla faccia dei valori in campo, alla faccia della ragionevolezza. Varese può vincere perché, è vero, Milano ha dimostrato di essere più forte ma non così tanto da giustificare un perentorio tre a zero. Varese può vincere perché stasera al Forum si sentiranno soltanto i quattrocento tifosi biancorossi che - tutti, dal primo all´ultimo - ancora ci credono. Varese può vincere perché è una squadra pazza, che ha nelle corde un´impresa sorprendente. Varese può vincere perché lo vuole ancora con tutte le sue forze: vuole onorare questi playoff il più a lungo possibile, vuole far vedere a tutti che non è morta, vuole tornare ancora una volta a Masnago per regalare alla città intera un´altra serata da ricordare, un´altra partita di passioni, un altro sogno. Targato varesino. KEYS: "VORREI ABBRACCIARVI TUTTI" Gli occhioni bianchi ed espressivi di Billy Keys, solitamente così pieni e luminosi, stavolta sono pieni di lacrime e stanchezza. Due viaggi transoceanici in tre giorni per correre a casa a salutare per l´ultima volta la nonna che lo ha tirato grande - una delle persone più importanti della sua vita - lasciano il segno, specie su un uomo dal cuore grande e sensibile come lui. Stasera ci sarà, perché questi playoff se li è meritati e se li vuole giocare, e più di chiunque altro è convinto di poterla vincere, questa partita. Ieri, prima dell´ultimo allenamento, i suoi compagni sono andati ad abbracciarlo, uno ad uno, senza dire nulla. Lo aspettavano, come lo aspettava tutta Varese, perché quando un giocatore si mette sulle spalle la maglia biancorossa, e la onora come Billy ha sempre fatto, diventa un figlio della città, a cui volere bene. "E´ in questi momenti - racconta con un filo di voce - che si scopre la bellezza e la profondità dei rapporti umani. Io sono dovuto scappare in America, strappandomi con la forza dai miei compagni di squadra che stavano giocandosi le partite più importanti della stagione, quelle per cui abbiamo lottato insieme per un anno intero. Dovevo farlo, dovevo salutare mia nonna: fossi rimasto qui non me lo sarei perdonato per tutta la vita. Quando mi hanno detto che sabato scorso, prima della partita, la curva mi ha dedicato un coro, dai miei occhi sono uscite altre lacrime - pensavo di non averne più - perché non me lo sarei mai aspettato". Benvenuto a Varese, caro Billy: "E´ incredibile quello che è successo. Insomma, io sono qui solo da qualche mese, eppure riesco a sentire questa gente talmente vicina a me, che vorrei abbracciare tutti, dal primo all´ultimo. Posso solo ringraziarli, vorrei davvero ringraziare di persona ogni uomo, ogni donna, tutti quelli che hanno sofferto con me". Un modo per farlo ci sarebbe anche, bisognerebbe vincere stasera e tornare a Masnago venerdì: "Credetemi, non c´è niente che desideri di più in questo momento. Voglio tornare a giocare in questo palazzetto, voglio vedere con i miei occhi questo affetto enorme che sentivo fin dall´altra parte dell´oceano, voglio sentire con le mie orecchie il baccano infernale della curva e toccare con mano l´immensa umanità della gente di Varese". Gliela dobbiamo, una serata così: "Magari l´anno prossimo, che ne so, andrò a giocare in capo al mondo, ma non potrò mai dimenticare quello che è successo in questi ultimi giorni. Non potrò mai dimenticare Varese. Mai". VINCERE NON E´ IMPOSSIBILE Le due partite della serie hanno messo in chiaro che Varese ha tutte le carte in regola per provare ad allungare la serie. E´ giusto provarci fino in fondo, per onorare un campionato nonostante tutto bellissimo, e continuare a vivere senza rimpianti. Ecco perché non vanno prese come dichiarazioni spocchiose le parole di Carter "Io venerdì voglio giocare un´altra partita" o di Capin "Proviamoci, che ci costa?". Questa squadra non si vuole arrendere: non l´ha mai fatto in tutto l´anno, non ha nessuna intenzione di incominciare ora.
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