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Recalcati:"L'annata di Varese? Il bicchiere non è tutto pieno"


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di Samuele Giardina

Carlo Recalcati, a Varese per tanti appassionati soddisfatti ce ne sono altrettanti che dicono “si poteva fare di più”: lei come giudica la stagione Whirlpool?

Campionato in linea con la competitività della squadra e la valutazione di partenza nonché con la forza complessiva delle antagoniste; bicchiere no mezzo vuoto ma abbastanza pieno.

Romeo Sacchietti ha lanciato una provocazione: “Rifondare partendo da nomi nuovi e ragazzi giovani con la consapevolezza che i primi anni potranno essere durissimi”.

Concetto molto bello e applicabilissimo a una neopromossa ma abbastanza difficile, se non impossibile, da fare digerire a Varese. No, non credo ci si possa permettere questa politica.

Angolo tecnico; Paolo Vittori ha detto: “Magnano non era adatto alla squadra in quanto bisognosa di essere lasciata libera”, poi ha aggiunto che “si è dimostrato ottimo in settimana ma meno nella gestione delle partite”.

E’ una contraddizione in termini, il lavoro di preparazione e le partite vanno di pari passo; l’identità che una formazione mette in mostra in una gara viene forgiata in allenamento. Se uno è bravo, lo è sempre; se uno non è bravo, non lo è mai. Sul punto uno l’affermazione per come la vedo io dovrebbe essere più che altro un’interrogazione: a stagione finita, ed è sempre così, i primi a porsi domande di questo tipo e a non essere mai in grado di trovare risposte sono i protagonisti stessi.

Da quale atleta della Varese 2006/07 non prescinderebbe per il futuro.

Da tutti e da nessuno perché a Varese, come ormai quasi ovunque in Italia, i giocatori che vanno bene in tutti i contesti, i Bodiroga per citarne uno, non ci sono più; quindi nella costituzione di una squadra io posso anche prescindere da “x” a patto che ci sia “y”: compatibilità e complementarietà, da questo non si può prescindere. Avviso subito, non chiedetemi di esprimere opinioni più circostanziate in casa d’altri.

Limitate a Giacomo Galanda? Il 3 settembre sarà ad Alicante per Italia - Slovenia (Francia e Polonia le altre del girone) gara inaugurale dei nostri europei?

Galanda ci sarà e mi va più che bene perché, collegandomi al ragionamento di prima, adeguerò le scelte per fare in modo che la compatibilità sia difensiva che offensiva con gli altri selezionati per il ruolo sia adeguata.

Due a Pechino subito, le altre quattro europee usciranno dal preolimpico di luglio 2008: in Spagna che torneo sarà?

Premessa importante, la qualificazione per le Olimpiadi è l’obiettivo fondamentale perché per un movimento come il nostro sono il massimo punto di visibilità, non c’è europeo o mondiale che tenga: le Olimpiadi sono ossigeno puro per la conquista di nuovi appassionati. Detto questo, chiaro che andare a Pechino subito vorrebbe dire fare la finale e, ora come ora, i campioni del mondo (Spagna) e d’Europa (Grecia) in carica partono davanti perché sono al loro massimo in quanto strutturate su atleti fra i 25 e i 30 anni, ovvero gente nel momento migliore della carriera.

Europei di passaggio e preparazione al preolimpico quindi?

Mai dire mai, le competizioni dove se ti girano due partite vai fino in fondo o dove i tuoi avversari diretti, perché magari a loro non serve, giocano al risparmio sono di difficile lettura: guardate cosa successe a Stoccolma 2003 dove, contro ogni aspettativa, vincemmo il bronzo che fu una specie di rampa di lancio per l’argento di Atene 2004.

Si aspettava un Andrea Bargnani che, se non ci fosse stato Brandon Roi, sarebbe matricola dell’anno Nba?

Sì. Speranza concreta suffragata dal ragionamento in quanto sinora, più è salito il livello della competizione e più Andrea ha elevato il suo rendimento; così è stato a Treviso l’anno scorso nel passaggio dalla stagione regolare ai playoff, così è stato andando a Toronto.

In ottica Nba non può certo essere un centro, in ottica azzurra?

Da noi, oltre che ala grande, Andrea giocherà centro.

Siena o Virtus Bologna tricolori?

Siena, credo. (ridendo) Per le sicurezze bisognerebbe essere Dan Peterson; l’unico con lo spirito di contraddizione abbastanza forte da sopportare la frase “tu sbagli sempre pronostici”.

Samuele Giardina

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