Jump to content

"Prima l'allenatore, solo dopo via con gli acquisti"


Lucaweb

Recommended Posts

di Francesco Caielli

VARESE Passano gli anni, cambiano giocatori e allenatori, si avvicendano proprietà e presidenti, ma lui resta al suo posto. Mario Oioli è in Pallacanestro-Varese dalla stagione 1999-2000, e da allora ha sempre scelto di portare avanti il suo lavoro - importantissimo - a bassa voce, forse allergico alle troppe luci della ribalta, sicuramente discreto. Anche adesso che la stagione è finita, il dirigente è dietro la scrivania per iniziare ad immaginare la squadra che sarà. «In realtà - dice Oioli - per ora viviamo nell'attesa. C'è una decisione da prendere prima di poter iniziare a lavorare».

Si tratta della conferma o meno di Magnano?

Esatto. Ed è una decisione che devono prendere, in completa autonomia, il proprietario e il presidente.

Quando si saprà qualcosa?

Claudio è in Tunisia per lavoro e tornerà nel fine settimana. Credo che lunedì prossimo ci sarà un incontro, e ne sapremo qualcosa di più.

Quanto è importante, per voi, che il nodo dell'allenatore si sblocchi al più presto?

E' fondamentale, perché non è mai bello tirare per le lunghe delle situazioni. Poi è ora di iniziare a muoversi

sul mercato, e la prima casella da riempire è quella dell'allenatore, perché vogliamo andare a prendere dei giocatori che si sappiano adattare alla sua pallacanestro.

E nell'attesa che fate?

Parliamo con gli agenti e visioniamo un po' di giocatori. Nelle ultime ore sono stato impegnato a vedere qualche partita dei ragazzi che ho osservato nei giorni scorsi a Treviso, perché un conto è vederli giocare in un torneo giovanile, un altro è guardarli all'opera nei rispettivi campionati. Abbiamo delle trattative aperte con Soresina per prendere Passera e stiamo seguendo un po' di prospetti interessanti.

Lei è a Varese da sette stagioni.

Dal punto di vista

organizzativo, a che livello di efficienza è arrivata la società?

Camminando per Varese, parlando con la gente e con i tifosi, le lamentele sono all'ordine del giorno e sembra che i problemi li abbiamo soltanto noi. E invece, rapportandoci alle altre realtà del nostro campionato, Varese è un orologio svizzero: abbiamo un'organizzazione pressoché perfetta.

Qual' è la vostra forza?

La capacità di programmare. Il nostro primo obiettivo è la sopravvivenza della società, quindi sono vietati i colpi di testa sul mercato e le spese folli.

Varese negli ultimi anni non è mai intervenuta sulla squadra

campionato in corso. Una scelta o un obbligo?

Una scelta. Il nostro obiettivo è quello di fare le cose per bene durante l'estate. Poi, certo, siamo sempre all'erta anche durante la stagione, anche perché può sempre capitare un infortunio che ti obbliga ad andare sul mercato.

Non si sono mai presentate occasioni importanti a campionato in corso?

I giocatori che, se acquistati, ci avrebbero fatto fare il salto di qualità costavano troppo. Lorbek, per dime uno, ci avrebbe fatto parecchio comodo. Ma se lo avessimo preso adesso saremmo in bancarotta. E poi esiste sempre il rischio dì compromettere gli equilibri del gruppo.

Già, il gruppo. Aspetto che a Varese è di primaria importanza.

Credo che quest'anno a livello di gruppo è stata la stagione migliore. Sono arrivati giocatori che, dal punto di vista caratteriale, si sono dimostrati super.

Fortuna o bravura?

Bravura, li abbiamo scelti anche per quello. Ed è proprio per questo motivo che preferiamo sempre puntare su giocatori che abbiano già militato nel campionato italiano, piuttosto che andare alla cieca.

Sarà così anche quest'anno?

Potete scommetterci.

Link to comment
Share on other sites

×
×
  • Create New...