Jump to content

Passera:"Un sogno giocare nella mia Whirlpool"


Lucaweb

Recommended Posts

di Francesco Caielli

Un sogno che si avvera, un traguardo rincorso tutta la vita, la

voglia pazza di urlare al mondo tutta la gioia di un ragazzo che

tocca il cielo con un dito. Marco Passera è ufficialmente un

giocatore biancorosso, il primo acquisto dell´estate, il primo

tassello del mosaico che andrà a comporre la squadra del prossimo

anno. "Finalmente - dice visibilmente emozionato - adesso lo possiamo

dire tranquillamente: è fatta, sono un giocatore della Pallacanestro

Varese".

Una notizia nell´aria da giorni, molti la davano per scontata e

ufficiale. Era davvero così?

No, non c´era ancora nulla di deciso. Negli ultimi giorni ho esaurito

tutti i gesti scaramantici possibili e ogni tipo di scongiuro perché

sentivo troppa gente che dava la cosa già per fatta. Certo, le due

società erano d´accordo sull´operazione, io ero entusiasta, ma ho

visto troppi affari svanire all´ultimo momento, quando ormai parevano

conclusi, per cui c´era poco da stare tranquilli.

Ora si può festeggiare?

A dire il vero non ho ancora realizzato pienamente quello che mi è

successo, ci vorrà ancora un po´ di tempo e credo che mi renderò

veramente conto di tutto solo quando indosserò la maglia biancorossa.

Cosa significa per te quella maglia?

Tutto. E´ la maglia della mia città, la maglia di una società che ha

fatto la storia del basket, la maglia della squadra per la quale ho

fatto un tifo sfegatato fin da piccolo.

Sempre al palazzetto?

Sempre. Da bambino avevo addirittura l´abbonamento in curva nord.

Poi, nei playoff del 1994 ci fu la famosa rissa con i tifosi della

Fortitudo, e da quell´anno mi spostai in gradinata.

Lo spavento fu troppo forte?

Si, ma non il mio: quello dei miei genitori. Mi vietarono

categoricamente di tornare in curva nord, e dopo mille discussioni e

litigi fui costretto a cedere e feci l´abbonamento in gradinata. Però

scelsi un posto strategico: di fianco alla curva, così potevo

continuare a fare il tifo.

Ora quei tifosi faranno il tifo per te, e dalla curva partiranno cori

con il tuo nome. Un sogno?

Mi sembra di si, sono fuori di testa e non riesco a pensare ad

altro: ieri pomeriggio mi sono addirittura chiuso fuori di casa,

senza chiavi, chissà che avevo in mente.

Quale sarà il tuo numero di maglia?

Ho chiesto il quattro, perché quando ho avuto questo numero ho sempre

vinto qualcosa di importante.

Cosa ti aspetti da questa esperienza?

Voglio entrare in punta di piedi, sono l´ultimo arrivato, e cercare

di capire se posso stare in serie A. Ho raccolto una sfida difficile,

dovrò ricominciare da zero e dimostrare a tutti e a me stesso che

posso farcela davvero. Ma le sfide mi piacciono e mi esaltano, le ho

sempre accettate.

E di solito le vinci anche?

Solitamente si, e spero di non fallire questa che è la più difficile

e insieme la più importante della mia vita.

Conosci già qualcuno dei tuoi futuri compagni di squadra?

No, non conosco ancora nessuno ma non vedo l´ora di vederli e di

iniziare ad allenarmi con loro.

Quante telefonate hai ricevuto in queste ore?

Un sacco, ho il telefono che squilla in continuazione: amici, vecchi

compagni di squadra, gente che non sentivo da anni e che si è fatta

viva per condividere questa gioia immensa. Ma non sono l´unico ad

essere emozionato: poco fa il mio papà è uscito per fare due passi in

corso Matteotti e l´hanno fermato in tanti per complimentarsi anche

con lui.

Link to comment
Share on other sites

×
×
  • Create New...