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Gianni Chiapparo arruola Mrsic:"Veljko può sposare la nostra filosofia"


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di Giuseppe Sciascia

Ci pensa Gianni Chiapparo a fare il punto della situazione in casa Pallacanestro Varese nel periodo di "interregno" tra Ruben Magnano ed il suo erede. Il dirigente biancorosso sottolinea le priorità "temporali" prossime venture sull'agenda della società.

«Prima di tutto dovremo chiudere il rapporto con Magnano, mi sentirò al più presto possibile con il suo agente per risolvere il rapporto - spiega il dirigente varesino -. Inoltre ribadisco che la scelta del nuovo allenatore dipenderà innanzitutto da un criterio di natura economica. La quale resta il punto chiave della nostra nuova strategia, che tende a razionalizzare i costi, al di là delle mie presunte antipatie o di possibili idee diverse che avrei potuto nutrire e avere nei confronti di Magnano».

Nelle ultime ore comunque il telefono dei dirigenti varesini è squillato in continuazione con un "ventaglio" di allenatori più o meno noti proposti dai vari agenti (tra essi ovviamente non figurano Stefano Pillastrini, ufficializzato ieri sera alla guida della Virtus Bologna e Lino Lardo per il quale è scaduta lo scorso 20 giugno la clausola d'uscita dal contratto con Rieti).

Tuttavia le intenzioni di Chiapparo sembrano ben "orientate" verso la coppia Mrsic-Vescovi che, da tempo, ricorre tra le sue voci..., rimaste tali sino all’uscita di scena del tecnico argentino.

«Tra domani e martedì - spiega Gianni - valuteremo con il presidente Claudio Castiglioni le varie proposte disponibili. L'operazione Pillastrini era da chiudere un mese fa, già ieri l’altro Stefano era imprendibile. Ci hanno proposto allenatori di ogni genere, da Boniciolli a Frates passando per Marcelletti, Pasquali e Caja.

La coppia Mrsic-Vescovi? E' una possibilità che stiamo valutando con attenzione, io non vorrei un allenatore straniero ma non considero tale una persona come Veljko che conosce bene la città e l'ambiente di Varese. Nonostante sia rimasto da noi soltanto un anno, con lui ho stretto un rapporto fortissimo; magari non avrà grande esperienza in panchina ma ha giocato per grandi allenatori e ha assorbito molto della loro esperienza. Insomma la scelta è quella tra un allenatore "navigato" e una strada più innovativa, che però non vedo affatto preoccupante». Chiapparo traccia comunque una sorta di "identikit" del nuovo coach varesino secondo le sue intenzioni: «Vorrei un allenatore che possa sposare la politica societaria come ai tempi fecero Rusconi e Recalcati - afferma il dirigente biancorosso -. Dodo fece un grandissimo lavoro portando avanti un ringiovanimento assai proficuo dopo l'amarezza dei playout del 1993, poi toccò a Carlo proseguire su quella rotta facendo compiere il salto di qualità alla squadra, senza dimenticare che lo "pescammo" dalla B1 di Bergamo dopo che nessuno lo considerava più valido per i vertici. Adesso le situazioni regolamentari sono diverse ma la strada da percorrere è analoga con un ricambio generazionale che passa attraverso una fascia di giocatori italiani dai 24 ai 26 anni di cui Passera è un ottimo rappresentante. Chi verrà a Varese deve tenere conto che abbiamo già sei giocatori (ora sono otto ma da sfoltire) sotto contratto. Seguiremo le sue indicazioni sulla scelta dei giocatori con cui completare l'organico, pur tenendo presente che in società ci sono regole e gerarchie da rispettare. Io e Mario lavoreremo a stretto contatto con il tecnico confrontandoci sempre in maniera aperta per costruire una squadra che possa confermarsi nelle zone di classifica della stagione passata, restando al vertice a livello sportivo a dispetto del discorso economico».

A Chiapparo piace c’è Giorgio Boscagin, 24enne guardia-ala cresciuta a Verona, in scadenza di contratto a Reggio Emilia, dove la sua stagione 2006/2007 si è chiusa in largo anticipo per un brutto infortunio al ginocchio: mossa che preluderebbe a una rinuncia definitiva a Keith Carter ma non a un’ulteriore riduzione del numero degli extra-comunitari in organico.

«Giorgio fa parte di quella fascia di giocatori emergenti che per passaporto ed età si sposa perfettamente con la nostra politica - conferma Chiapparo -. Lo considero uno dei nostri obiettivi, anche se l'eventualità del suo arrivo non significherebbe limitare ulteriormente il numero degli stranieri. Vedrei bene anche una soluzione con quattro esterni di cui due stranieri, uno dei quali sarebbe una "scommessa" giovane da pescare tra NCAA, leghe minori americane e campionati europei. In fondo non vedo perché si debba scegliere necessariamente giocatori statunitensi, anzi una delle cose che fanno pendere la bilancia a favore di Mrsic è proprio la sua conoscenza del mercato dell'Est».

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