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Giorgio Boscagin:"Giocare per il pubblico di Varese sarà bellissimo"


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di Francesco Caielli

Giorgio Boscagin è un uomo prudente. A poche ore dal sogno di

approdare in una società importante e di entrare a fare parte di un

progetto serio e ambizioso, l´ex Reggio Emilia preferisce non

sbilanciarsi. A dividerlo dalla firma con Varese c´è soltanto qualche

formalità contrattuale e ci sono - soprattutto - delle visite mediche

da superare. Boscagin ha perso gran parte della scorsa stagione per

colpa di un brutto infortunio al ginocchio: è rientrato sul finire

del campionato ma è ovvio che gli uomini mercato varesino, prima di

metterlo sotto contratto, vogliano sincerarsi sulle sue condizioni.

Tra oggi e domani è prevista una serie di visite e test atletici e

soltanto nelle prossime ore si potrà ufficializzare quello che, con

ogni probabilità, sarà il prossimo acquisto della Whirlpool.

<Per piacere, aspettate a scrivere che sono un giocatore di Varese -

dice Boscagin mettendo le mani avanti -, anche la scaramanzia vuole

la sua parte. O no?>.

Cosa manca per considerarla un acquisto biancorosso?

La firma, e non è mica poco.

Arriverà?

Io sinceramente spero di si.

E quando?

Ci vorrà ancora qualche giorno, portate un po´ di pazienza.

Ci sono ancora dei dettagli da definire?

Si, dobbiamo ancora sistemare un po´ di questioni, anche importanti.

Ancora un paio di giorni di attesa?

Non lo so, davvero: non sono in grado di dire quando arriverà la

firma. E al momento non posso neppure dire con assoluta certezza che

la firma arriverà. Negli ultimi giorni Varese ha avuto altre

priorità, ovvero la definizione di quello che sarà l´allenatore per i

prossimi anni. Ora sembra che si sia deciso di rinunciare a Magnano,

e credo che nei prossimi giorni i dirigenti biancorossi saranno

impegnati nella scelta del nuovo tecnico. Poi ci sarà tempo per

pensare a me.

A quando risale l´interessamento di Varese nei suoi confronti?

A un po´ di tempo fa. Loro mi hanno cercato, e ci siamo incontrati e

parlati un po´ di volte. La società ha manifestato il suo interesse

nei miei confronti, e io ho subito detto che mi sarebbe piaciuto

tantissimo giocare a Varese.

Come mai?

Per un sacco di buoni motivi. Per i suoi tifosi, innanzitutto. Ho

avuto modo di giocare a Masnago da avversario, e sono sempre stato

colpito dal calore della gente, dall´ambiente unico e

particolarissimo. Giocare su quel parquet è una cosa difficilissima,

se non hai addosso la maglia di Varese.

Altri motivi?

Varese è la storia della pallacanestro. Appena si mette piede sul

parquet di Masnago non si può fare a meno di guardare in alto, dove

sono appesi i vessilli di tutte le vittorie ottenute nella storia da

questa società. Da avversario resti intimorito, se invece sei un

giocatore di Varese sei spinto a rendere il doppio.

Ad oggi possiamo dire che sei a un passo dal firmare con Varese?

No, per carità. Sono piuttosto scaramantico e non vorrei rovinare

tutto. Aspettiamo, ancora qualche giorno.

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