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"Avevo un sogno: giocare a Varese"


Lucaweb

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di Francesco Caielli

Eccolo, Giorgio Boscagin. Felice di essere varesino. Felice di potere

urlare - finalmente - la sua gioia per aver tagliato un traguardo

importante. Quella di ieri è stata una giornata intensa per il nuovo

acquisto della Pallacanestro Varese: iniziata di prima mattina,

proseguita con una serie di accurate visite mediche e sfiancanti test

atletici sotto lo sguardo vigile dei medici biancorossi e del

preparatore atletico Pilori, e conclusa con una visita a quello che

sarà il suo prossimo palazzetto. Giornata importante, che ha permesso

di fugare ogni dubbio sul completo recupero del giocatore, costretto

a saltare gran parte della scorsa stagione a causa di un grave

infortunio al ginocchio.

Ora non ci sono più ostacoli e dubbi, e la guardia - ala nata a

Tregnago (provincia di Verona) nel 1983, 195 centimetri per 87 chili,

può essere considerata un giocatore di Varese a tutti gli effetti.

Per lui, che ha iniziato a giocare a pallacanestro a 11 anni quasi

per caso ("Da piccolo io giocavo a calcio - racconta - e un giorno mi

portarono insieme ai miei cugini a vedere una partita della Scaligera

Verona. Durante l´intervallo della gara lo speaker del palazzetto

disse che il giorno dopo ci sarebbe stata una leva per i ragazzini

della mia età, e decisi di andare. Iniziò tutto così, davvero per

caso"), arrivare in una società come quella biancorossa è la

realizzazione di un sogno.

In un´intervista di una decina di giorni fa predicavi prudenza. Ora

si può finalmente dire che sei un giocatore della Pallacanestro Varese?

Ora si - confida un raggiante Boscagin, sorriso grande così e maglia

di Varese sulle spalle - diciamo che è fatta.

Come è andata la giornata?

E´ andato tutto benissimo, ho lavorato con il preparatore atletico,

ho fatto le visite, e ora manca solamente la firma sul contratto. Ma

è una formalità, a questo punto.

E quando arriverà questa firma?

Credo nei prossimi giorni, non c´è fretta. Ma - ripeto - ormai è come

se ci fosse.

Domanda di rito: contento?

No, di più. Varese era il mio obiettivo, il mio sogno, la squadra

nella quale volevo giocare. Quando qualche mese fa il mio agente mi

ha detto che la Pallacanestro Varese era interessata a me, io ho

subito messo in chiaro che questa sarebbe stata la mia primissima

scelta: volevo Varese.

E come mai?

La prima cosa che mi ha attirato, e che mi ha fatto scegliere quasi

ad occhi chiusi, è stata la grande serietà di questa società: tutti

me ne hanno parlato molto bene, e ora che ho potuto toccare con mano

devo dire che sono ancora più convinto della mia scelta. Varese ha

una grande tradizione, Varese vive di pallacanestro, e questa società

mi è sembrata molto ambiziosa: hanno iniziato un progetto serio e

interessante e lo stanno portando avanti, e io volevo farne parte.

Cosa ti aspetti dalla prossima stagione?

Sarà un anno importantissimo, fondamentale nella mia carriera. Vengo

da una stagione persa per quel maledetto infortunio che mi ha fatto

restare indietro, e ho tutte le intenzioni di recuperare il tempo

perduto. Ho voglia di giocare, ho voglia di fare un salto di qualità

decisivo, e Varese mi pare sia la piazza ideale.

Un contratto di due anni, un´opzione per il terzo. Una scelta

importante, che ti legherà a Varese per molto tempo. Come mai?

L´ho detto prima: i dirigenti biancorossi mi hanno convinto

esponendomi il loro progetto, la loro intenzione di fare le cose per

bene e restare in alto, portando questa società dove merita di stare.

Voglio esserci anch´io.

Hai già avuto modo, da avversario, di toccare con mano il calore del

pubblico varesino?

La prima volta che sono andato in panchina dopo il lungo stop per

infortunio è stata proprio qui a Varese. Non ho giocato, e ho avuto

modo di guardarmi attorno per bene: devo dire che la gente di qui

vive questo sport completamente, è vicinissima alla squadra e si fa

sentire. Sarà bellissimo giocare per loro.

Hai già avuto modo di conoscere alcuni dei tuoi futuri compagni di

squadra?

Conosco De Pol e Galanda, mi sono allenato con loro qualche volta,

non vedo l´ora di conoscerli meglio.

Quali sono i programmi per i prossimi giorni? Vacanza?

Fino ad ora ho lavorato tantissimo per recuperare il tono muscolare

perso dopo quasi un anno di inattività. Continuerò ad allenarmi anche

nei prossimi giorni seguendo un programma ben preciso, perché non

posso permettermi di perdere altro tempo. Certo, mi concederò anche

una vacanza - quindici giorni, non di più - per arrivare in forma e

carico al giorno del raduno.

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