Lucaweb Posted July 13, 2008 Share Posted July 13, 2008 di Francesco Caielli Eccolo, Giorgio Boscagin. Felice di essere varesino. Felice di potere urlare - finalmente - la sua gioia per aver tagliato un traguardo importante. Quella di ieri è stata una giornata intensa per il nuovo acquisto della Pallacanestro Varese: iniziata di prima mattina, proseguita con una serie di accurate visite mediche e sfiancanti test atletici sotto lo sguardo vigile dei medici biancorossi e del preparatore atletico Pilori, e conclusa con una visita a quello che sarà il suo prossimo palazzetto. Giornata importante, che ha permesso di fugare ogni dubbio sul completo recupero del giocatore, costretto a saltare gran parte della scorsa stagione a causa di un grave infortunio al ginocchio. Ora non ci sono più ostacoli e dubbi, e la guardia - ala nata a Tregnago (provincia di Verona) nel 1983, 195 centimetri per 87 chili, può essere considerata un giocatore di Varese a tutti gli effetti. Per lui, che ha iniziato a giocare a pallacanestro a 11 anni quasi per caso ("Da piccolo io giocavo a calcio - racconta - e un giorno mi portarono insieme ai miei cugini a vedere una partita della Scaligera Verona. Durante l´intervallo della gara lo speaker del palazzetto disse che il giorno dopo ci sarebbe stata una leva per i ragazzini della mia età, e decisi di andare. Iniziò tutto così, davvero per caso"), arrivare in una società come quella biancorossa è la realizzazione di un sogno. In un´intervista di una decina di giorni fa predicavi prudenza. Ora si può finalmente dire che sei un giocatore della Pallacanestro Varese? Ora si - confida un raggiante Boscagin, sorriso grande così e maglia di Varese sulle spalle - diciamo che è fatta. Come è andata la giornata? E´ andato tutto benissimo, ho lavorato con il preparatore atletico, ho fatto le visite, e ora manca solamente la firma sul contratto. Ma è una formalità, a questo punto. E quando arriverà questa firma? Credo nei prossimi giorni, non c´è fretta. Ma - ripeto - ormai è come se ci fosse. Domanda di rito: contento? No, di più. Varese era il mio obiettivo, il mio sogno, la squadra nella quale volevo giocare. Quando qualche mese fa il mio agente mi ha detto che la Pallacanestro Varese era interessata a me, io ho subito messo in chiaro che questa sarebbe stata la mia primissima scelta: volevo Varese. E come mai? La prima cosa che mi ha attirato, e che mi ha fatto scegliere quasi ad occhi chiusi, è stata la grande serietà di questa società: tutti me ne hanno parlato molto bene, e ora che ho potuto toccare con mano devo dire che sono ancora più convinto della mia scelta. Varese ha una grande tradizione, Varese vive di pallacanestro, e questa società mi è sembrata molto ambiziosa: hanno iniziato un progetto serio e interessante e lo stanno portando avanti, e io volevo farne parte. Cosa ti aspetti dalla prossima stagione? Sarà un anno importantissimo, fondamentale nella mia carriera. Vengo da una stagione persa per quel maledetto infortunio che mi ha fatto restare indietro, e ho tutte le intenzioni di recuperare il tempo perduto. Ho voglia di giocare, ho voglia di fare un salto di qualità decisivo, e Varese mi pare sia la piazza ideale. Un contratto di due anni, un´opzione per il terzo. Una scelta importante, che ti legherà a Varese per molto tempo. Come mai? L´ho detto prima: i dirigenti biancorossi mi hanno convinto esponendomi il loro progetto, la loro intenzione di fare le cose per bene e restare in alto, portando questa società dove merita di stare. Voglio esserci anch´io. Hai già avuto modo, da avversario, di toccare con mano il calore del pubblico varesino? La prima volta che sono andato in panchina dopo il lungo stop per infortunio è stata proprio qui a Varese. Non ho giocato, e ho avuto modo di guardarmi attorno per bene: devo dire che la gente di qui vive questo sport completamente, è vicinissima alla squadra e si fa sentire. Sarà bellissimo giocare per loro. Hai già avuto modo di conoscere alcuni dei tuoi futuri compagni di squadra? Conosco De Pol e Galanda, mi sono allenato con loro qualche volta, non vedo l´ora di conoscerli meglio. Quali sono i programmi per i prossimi giorni? Vacanza? Fino ad ora ho lavorato tantissimo per recuperare il tono muscolare perso dopo quasi un anno di inattività. Continuerò ad allenarmi anche nei prossimi giorni seguendo un programma ben preciso, perché non posso permettermi di perdere altro tempo. Certo, mi concederò anche una vacanza - quindici giorni, non di più - per arrivare in forma e carico al giorno del raduno. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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