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De Pol ha fiducia in Mrsic


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di Giuseppe Sciascia

Ad un mese esatto dal raduno della Cimberio Varese, Sandro De Pol già non vede l'ora di riprendere a lavorare. Da domani tante "sedute" in barca con il compagno di mille avventure Andrea Meneghin («Adesso che è tornato da Bormio con la tessera, dovrò smettere dì dargli del tu e chiamarlo "mister"...» scherza l'ala biancorossa), ma la mente è già proiettata verso la stagione 2007/2008; ed al di là della fama di "stakanovista" che si porta appresso il capitano biancorosso, è lo stimolo di ritrovare in palestra compagni di vecchia data che regala motivazioni particolarmente "vibranti" al giocatore biancorosso: «La cosa più importante è ritrovarci tutti insieme e sono molto contento dell'opportunità di lavorare di nuovo con persone con cui ho condiviso momenti indimenticabili - afferma l'ala del 1972 - Indipendentemente dalla veste che avranno in questa nuova avventura il nostro rapporto di amicizia sarà sicuramente un valore aggiunto importante: ho molto entusiasmo in vista della nuova stagione e sarebbe bello fare nuovamente qualcosa di speciale per Varese».

Proprio la ricerca del "fil rouge" è stata alla base delle scelte effettuate dalla società per quanto riguarda lo staff tecnico: un "fil rouge" tra campo, scrivania e panchina sul quale la Cimberio dovrà costruire le sue fortune.

«Il filo conduttore che legherà persone competenti e importanti nella storia recente della città di Varese è chiaramente riconoscibile - conferma De Pol - Non c'è dubbio che ritrovare persone con cui ho lavorato molto bene sarà una base di partenza fondamentale per la stagione in fase di partenza. L'iniezione di fiducia e la spinta dell'ambiente saranno altrettanto importanti per far bene, la cosa sulla quale non ho alcun dubbio è che tutti noi continueremo a dare il nostro contributo per fare altre cose importanti per la città di Varese». E in attesa di "toccare con mano" la nuova gestione Mrsic, il capitano biancorosso fa "professione di fede"

nelle qualità del tecnico croato:

«Non so come sarà l'impatto con Veljko, che però ricordo come un giocatore già molto competente in termini tecnici - racconta De Pol - Lui e Cecco stavano in campo con un'ottica da allenatori nel modo di studiare gli avversari e prepararsi alle partite; credo che il suo sarà un basket molto "slavo" fatto di lavoro in palestra e tanta corsa sui due lati del campo, certamente starà lavorando per visionare le nostre partite dell'anno passato e capire dove apportare i correttivi necessari per sopperire alle mancanze. E' chiaro che poi il "quadro completo" dipenderà daglui ultimi innesti, ma la base di partenza è già competitiva e si conosce a perfezione sia sotto l'aspetto tecnico che umano: questo è un aspetto fondamentale per far bene il prossimo anno».

Squadra "ritoccata" e non rifondata dunque con cinque conferme su 10 giocatori che in tempi di professionismo e sentenza Bosman rappresentano un piccolo record, seguendo le indicazioni dei "senatori" dello spogliatoio dopo la chiusura del 2006/2007: «Lo zoccolo duro rappresenta una sorta di terreno comune su cui costruire, ora toccherà agli allenatori far germogliare dei fiori nuovi che abbiano un bel colore - è la metafora "bucolica" di De Pol - Mi aspetto comunque una squadra da

corsa e da battaglia, abbiamo la fortuna di avere lunghi atletici capaci di correre benissimo il campo e giostrare in più posizioni; certo serve un elemento di peso sotto canestro ed un'ala atletica che garantisca punti e rimbalzi come Holland, però i due nuovi innesti mi piacciono: di Passera mi hanno parlato tutti molto bene, mentre Boscagin ha la mentalità da guerriero che piace a me e potrà dare un apporto super positivo sui due lati del campo». E da capitano di lungo corso De Pol "spezza una lancia" a favore del ritorno in gruppo di Delonte Holland, compatibilmente con le possibilità economiche del club: «Sinceramente mi piacerebbe molto giocare ancora insieme a lui - afferma l'atleta biancorosso - Certo c'è bisogno di una guida che gli dia una mano gestendolo nelle scelte tra quando può inventare le sue conclusioni e quando invece c'è bisogno di tirare il freno. Secondo me è un giocatore molto forte e con un anno di esperienza in più potrebbe fare ancora meglio, con due ex giocatori in panchina potrebbe trovare le persone giuste per consigliarlo e guidarlo verso una crescita ulteriore. Spero tanto che torni anche se le voci che sento non sono molto positive...».

E alla vigilia dell'ultima stagione del suo contratto triennale il capitano biancorosso non vuole guardare troppo avanti: «Voglio concentrarmi bene sulla prossima stagione senza pensare troppo al futuro: certo mi piacerebbe molto rimanere da giocatore oppure in un'altra veste in quella che rappresenta ormai la mia città adottiva, ma la cosa che conta è fare il meglio possibile nel 2007/2008. Poi si vedrà...».

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