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di Giuseppe Sciascia

Si sposta nuovamente in avanti l'orologio del mercato della Cimberio in attesa della firma del primo americano della stagione 2007/2008. Nessun annuncio imminente, dunque, con la cerimonia della "Festa del Perdono" in programma stasera nella residenza del proprietario biancorosso Gianfranco Castiglioni che servirà per presentare il nuovo staff tecnico composto da Veljko Mrsic e Cecco Vescovi, oltre che dal confermato Andrea Meneghin, e gli acquisti Marco Passera e Giorgio Boscagin.

Vero e proprio bombardamento di cassette e Dvd nella sede di via Sanvito da parte dei dirigenti e degli allenatori varesini: il confronto a 360 gradi di ieri tra la coppia Chiapparo-Oioli e il tecnico croato è servita a fare il punto per quanto riguarda la scelta del lungo che dovrà affiancare il trio Galanda-Fernandez-De Pol. Mrsic ha ribadito la sua volontà di puntare su un giocatore "frontale", con tanti punti nelle mani, anziché su un omone d'area: tra i "numeri 4" in fase di considerazione, oltre ai già segnalati Bennett Davison e Desmond Penigar, sono entrati in lista anche Elton Tyler e Marcus Melvin, giocatori messisi in luce nelle ultime stagioni della LegAdue, che rispondono all'identikit tracciato dal coach croato.

E proprio l'ultimo sembra il giocatore sul quale la Cimberio ha puntato gli occhi per rimpiazzare Rolando Howell: giocatore molto più "frontale" e produttivo sul fronte offensivo rispetto al pivot biancorosso delle ultime due stagioni, il 25enne prodotto della North Carolina State University ha notevoli doti fisiche (203 centimetri per 110

chili) abbinate a un buon coefficiente atletico e ad una mano morbida dalla media e lunga distanza. Dopo essere transitato in leghe non propriamente competitive (21 punti e 13 rimbalzi di media in Libano al Sagesse; 33 punti e 17 rimbalzi nelle Filippine), Melvin ha saputo mettersi in luce a Rieti, dove due anni fa è stato ottavo marcatore e sesto rimbalzista della LegAdue (19,7 punti e 9,2 rimbalzi di media col 48% da due, il 35% da tre e l'81% in lunetta). Lo scorso anno l'atleta mancino del 1982 è stato tra i protagonisti della promozione in A1 della Noi Sport, chiudendo a 16,1 punti e 9,3 rimbalzi di media - secondo assoluto del torneo - col 57% da due e il 34% da tre.

Alla dirigenza biancorossa piacciono le doti di Melvin accoppiate con le sue capacità di incidere in post basso e di farsi sentire a rimbalzo; anche se l'orientamento del club sembra abbastanza chiaro: non sono comunque attesi annunci ufficiali a breve, con l'amministratore delegato Gianni Chiapparo che sottolinea la necessità di non forzare i tempi: «Con otto giocatori su dieci già in organico non siamo alla canna del gas. Ci rendiamo conto che la scelta degli innesti da compiere, sicuramente due all'inizio più uno in corsa, farà la differenza sul valore finale dell'organico tra una squadra da playoff e una da retrocessione; ma proprio perché la scelta è delicata, è fondamentale non sbagliare gli incastri con il personale già a disposizione. L'annuncio che avremmo voluto dare stasera era la conferma di Holland: al momento stiamo lavorando

senza sosta nel visionare giocatori e siamo fiduciosi di riuscire a trovare i "pezzi" giusti da inserire nel puzzle...».

Il summit di mercato di ieri è stato utile anche per fare il punto della situazione nel delicato ruolo di ala piccola, in cui Varese dovrà effettuare l'innesto più importante per sostituire gli oltri 17 punti di media portati in dote da Delonte Holland. Valutato con attenzione il 25enne Stephen Graham... salvo poi scoprire che il giocatore piace anche agli Indiana Pacers (contratto annuale non garantito firmato qualche giorno fa che lo elimina sino a novembre dal mercato europeo), tornato in auge anche Leon Rodgers, il bomber dell'Uleb Cup 2006/2007 a 22,5 punti di media-partita che ha rifiutato il trasferimento in Ucraina, le valutazioni tecniche di Mrsic hanno aperto nuove piste: «Veljko ha ribadito la necessità di inserire un giocatore con tanti punti nelle mani, senza preclusioni tattiche sulle caratteristiche fisiche - conferma Chiapparo -. E' fondamentale individuare un elemento che attacchi il canestro, a prescindere che si tratti di un'ala piccola pura, di un "2-3" o di un "3-4". Un giocatore sulla tipologia di David Hawkins ci andrebbe benissimo, ora con le idee più chiare andremo alla ricerca dell'elemento chiesto dal coach».

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