Lucaweb Posted July 13, 2008 Share Posted July 13, 2008 di Giancarlo Pigionatti Bisogna sapersi proporre e avere rapporti giusti. Come tra le famiglie Castiglioni e Cimberio o, se preferite, tra i capitani d'industria Gianfranco e Renzo. Se l'unione fa la forza, l'armonia l'allieta. Basta incontrarsi, capirsi al volo e legare le proprie energie per un obiettivo comune: s'inizia dal basket, un gioco costoso ma appassionante per finire alle proprie fabbriche che producono per conquistare il mercato. Gioco o lavoro, la competitivita è spietata e feroce. Insieme si patisce meno e si gioisce di più, si dividono gli oneri ma di condividono gli onori. Come dire: mal comune, mezzo gaudio e ben comune, intero gaudio. Certo, ci vogliono stima e fiducia, questione di feeling. Cimberio produce valvole, Castiglioni i raccordi e tubi, perché non ottenere un prodotto completo e finito, da commercializzare insieme? Non siamo esperti di meccanica di precisione ma l'idea sembra buona, possibile da realizzare con un vantaggio per entrambe le aziende, per dire della Far, altro sponsor, molto attiva nel settore. Claudio Maria Castiglioni, nell'happening di giovedì sera, proprio quando qualcuno s'aspettava chissà quale annuncio, di basket s'intende, al di là dell'ufficializzazione dell'operazione di Marcus Melvin, già nota su queste colonne, ha preferito far risaltare il movimento, inteso come marketing, che sta nascendo attorno alla Pallacanestro Varese e alla sua famiglia. Una serie di abbinamenti rimarchevoli che sottintendono rapporti più coinvolgenti, non solo in termini di denari, per dire di presenze più vicine al club biancorosso. Qualche cosa sta nascendo..., lo ha capito il giovane Castiglioni che apre le porte, innanzitutto, a Cimberio affinchè diventi più di un amico della Pallacanestro Varese: ci vuole il "dinero" per scalare, con scelte giuste, la montagna delle ambizioni. Cimberio, appassionato di basket e da sempre, ama la Città Giardino dove, negli anni ruggenti .della sua gioventù, frequentò il Convitto De Filippi, i portici di corso Matteotti e quei luoghi rimasti in una cartolina come un vecchio cortile o una trattoria d'una volta di cui chiede se esistono ancora. L'imprenditore, che è di San Maurizio D'Opaglio, tra Borgomanero e Novara, da l'impressione d'essere molto quadrato e intransigente sul lavoro, quindi assai deciso, seppur con un animo buono e grande come la sua stazza fisica. Nella pallacanestro la sua fama di decisionista lo ha indotto a cambiare undici allenatori in otto anni nella sua esperienza di Novara, peraltro qualche cosa di simile fece Castiglioni, almeno prima di Magnano. Il basket è come un'azienda ma, come prodotto, ha un gioco i cui risultati t'assalgono emotivamente ogni sette giorni, costringendoti a reazioni che, in ditta, non prenderesti mai. Ci risulta che al cavalier Cimberio piacciono i giocatori con punti nelle mani, giusto così, siamo in buona compagnia. Dunque, lo sponsor è l'uomo nuovo che Gianfranco Castiglioni ha accolto con entusiasmo, segno che, tra persone così, ci si intende al volo. Arrivano i piemontesi, sono benvenuti. E i varesini? Claudio Maria Castiglioni non esita a rimarcare la provenienza di Cimberio per chiedersi dove mai si siano cacciati gli imprenditori della nostra città o provincia. E a Cimberio il giovane presidente apre le porte della società: «Ora ci sta garantendo un abbinamento commerciale ma, in futuro, mi piacerebbe averlo come socio forte nel club. Anche al 50%: noi Castiglioni siamo disponibili a ogni collaborazione. Se avremo stima reciproca e se sapremo capitalizzare le nostre energie imprenditoriali, diventerà un piacere condividere un impegno così gravoso ma stimolante». «D'altra parte - osserva ancora il presidente -l'imprenditore piemontese è un appassionato puro, conosce l'ambiente e la pallacanestro, il suo contributo, in fatto di responsabilità di gestione, sarà ben accetto». Il giovane Castiglioni sembra correre troppo ma piace il suo pensiero, proprio di chi sa guardare oltre il proprio orticello nell'immaginarsi un futuro più sicuro e realizzabile nell'interesse della squadra più amata da Varese. Il discorso chiama in causa altri imprenditori o meglio coloro che, oggi, già fanno gruppo, come sponsor, al fianco della squadra di Veljko Mrsic e che, domani, potrebbero avere una presenza all'interno del club. Capita a proposito questo cenno per Ezio Salviato, noto imprenditore varesino, da alcune stagioni, socio dell'Olimpia, al fianco di "pezzi da novanta" del bel mondo industriale milanese. Un giorno però, l'ha sempre detto, verrà. Già, ma quando? Salviato, già fedele abbonato della Pall. Varese e buon amico di Gianfranco, l'ha promesso. «Verrà il momento, queste sono decisioni da prendere nel momento in cui diventano irrinunciabili», spiegava Salviato alla festa dei Castiglioni. C'è movimento ed è una novità. Un'utopia? Può darsi, ora però dobbiamo credere che un giorno, attraverso quei famosi rapporti giusti, cui s'accennava, la proprietà trovi vieppiù energie in un affiatato consiglio. Ma come sarà, nella prossima stagione, Varese squadra? Se lo chiedono un po' tutti, probabilmente non Mrsic che da l'impressione di tanta sicurezza, forse troppa. Probabilmente è meglio così, ora però bisogna attrezzarlo d'un paio di uomini di grande valore, i tifosi hanno bisogno di certezze per credere nella squadra. Che già amano. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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