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La Cimberio aspetta Hodge


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di Giuseppe Sciascia

E' Julius Hodge il secondo americano scelto dalla Cimberio Varese per la stagione 2007/2008. La 24enne ala di 201 centimetri per 88 chili, nato del 1983 a New York, risulta l’uomo dei desideri del club biancorosso.

Potenzialmente Hodge s’annuncia come un "gioiello", basti considerare il suo ottimo "pèdigreée" statunitense: egli fu infatti la prima scelta NBA con il numero 20 da parte dei Denver Nuggets nel draft del 2005.

Sotto l'aspetto tecnico si tratta di un ottimo penetratore con buona visione di gioco e tasso atletico notevole a dispetto di una struttura fisica esile. Jiulius preferisce fare punti attaccando il canestro dal palleggio piuttosto che ricorrere al tiro da fuori.

Esattamente quel che cercava Varese per rimpiazzare Delonte Holland, rispetto al quale Hodge gode credenziali meno brillanti a livello di qualità balistiche dalla distanza (32,7% da 3 in quattro anni al college) ma sembra poter dare maggior contributo sotto il profilo della solidità a rimbalzo e della capacità di coinvolgere i compagni (notevoli i 6,6 assist di media del suo ultimo anno al college ed i 9 abbondanti totalizzati in occasione delle tre comparsate in due anni nella lega minore NBDL).

Hodge non è riuscito a sfruttare appieno il potenziale tecnico ed atletico che, ai tempi delle scuole superiori e dell'università, ne aveva fatto un'attrazione a livello nazionale: cresciuto al leggendario Rucker Park di Harlem - il campetto "cult" per tutte le stelle di colore del basket americano dove era di casa anche l'ex varesino Jerry McCullough - e qui giocò sin da quando aveva 13 anni, Hodge è stato votato "Mister Basketball" dello stato di New York nel suo ultimo anno di scuole superiori e inserito nel secondo quintetto dei migliori prospetti degli Stati Uniti.

A livello universitario, nelle file dei North Carolina State Wolfpack, Julius risultò terzo miglior marcatore di sempre nella storia de suo college (2040 punti in 4 stagioni). Non solo ma l’uomo, scelto decisamente dalla Cimberio Varese, fu votato miglior giocatore della ACC Conference nel 2004 e fu inserito nel primo quintetto All America dal canale sportivo ESPN.

Hodge chiuse la sua carriera universitaria in lieve discesa: 17 punti col 49% da 2, il 25% da 3 e il 65% ai liberi e 4,8 rimbalzi - pur con 6,6 assist - nel 2004/2005 rispetto ai 18,2 punti col 50% da 2, il 36% da 3 e l'82% ai liberi ma 3,6 assist nell'annata precedente.

Dopo la scelta NBA da parte dei Denver Nuggets, l’americano disputò una positiva Summer League (13,2 punti e 3,8 assist) senza trovare però grande spazio nella sua stagione da rookie (solo 9 partite e 33 minuti per un totale di 13 punti segnati): a febbraio 2006 lo spostamento nella NBDL con gli Austin Toros (17,7 punti e 5,2 rimbalzi in 11 gare), poi l'incidente "notturno" dell'aprile 2006 che lo tenne fermo fino all'inizio di dicembre dello scorso anno.

Riabilitazione di un mese nella solita NBDL (12,9 punti e ben 9,4 assist ai Colorado 14Ers), poi il ritorno nella NBA a Denver e il passaggio a Milwaukee dopo sole 5 partite, senza incidere (9 partite e 64 minuti con 15 punti a segno) con i Bucks che hanno optato per il taglio del giocatore risparmiando parte del milione e duecentomila dollari abbondanti del salario dovuto ad Hodge.

La 24enne ala è tornata così nella D-League, mettendosi in luce con gli Albuquerque Thunderbirds (19,0 punti più 8,3 rimbalzi e 9,0 assist col 49% da 2 e il 75% ai liberi), e a luglio ha provato a riconquistare credibilità a livello NBA a Las Vegas con la maglia dei Seattle Supersonics, senza però brillare eccessivamente (7 punti e 3,6 rimbalzi col 33% da 2 e il 65% ai liberi).

Adesso la chiamata della Cimberio, intenzionata più che mai a dare a Hodges la possibilità di costruirsi nuovamente una carriera da protagonista, proprio in Europa. Negli oltre sessanta anni di storia del club biancorosso Hodge sarebbe il quinto giocatore giunto nella Città Giardino dopo essere stato prima scelta della NBA: in precedenza vennero Wes Matthews, Franklin Johnson, Reggie Theus e Tyrone Nesby.

Varese lo aspetta, a braccia aperte.

Giuseppe Sciascia

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