Hodge ritrova Melvin

[Lucaweb]

di Giuseppe Sciascia

E' giunta nella mattinata di ieri l'attesa firma di Julius Hodge in calce al contratto che legherà l'ex stella di North Carolina State alla Cimberio Varese per la stagione sportiva 2007/2008. Come abbiamo anticipato ieri sarà la 24enne ala di New York - rappresentato in Italia dall'agenzia di Riccardo Sbezzi - il "pezzo da novanta" del mercato biancorosso: davvero un "grosso nome" quello di Hodge per gli appassionati del basket NCAA, considerando le eccellenti credenziali che il giocatore nato ad Harlem può vantare nei quattro anni disputati con la maglia dei Wolfpack, che nel settembre 2005 hanno addirittura ritirato la maglia numero 24 del terzo marcatore di sempre della storia dell'ateneo di Raleigh.

E, se nel mondo NBA, Hodge non è mai riuscito a "sfondare", il diesse varesino Mario Oioli sottolinea con orgoglio che portare in Italia una prima scelta a due soli anni dal suo ingresso tra i professionisti significa aver messo segno un "colpo gobbo".

«Si tratta di un giocatore di alto livello che al college era considerato una stella di valore assoluto. Nella NBA non s’è ambientato, in parte perchè poco stimato dall'allenatore di Denver o forse perchè troppo poco specialista non essendo certo la classica guardia che esce dai blocchi e tira. Ma a noi serviva esattamente un giocatore versatile come Julius, capace di attaccare il canestro creando per sè e per i compagni. Speriamo che, in Italia, riesca a riprodurre lo stesso impatto dei tempi dell'università».

E in effetti dirigenza, staff tecnico e tifosi varesini metterebbero la firma su una stagione da 17 punti più 6,8 rimbalzi e 4,8 assist come quella che Hodge ha "totalizzato" nel suo ultimo anno a North Carolina State, giocando a tratti anche da playmaker, come nella fase conclusiva della stagione 2006/2007 nelle file degli Albuquerque Thunderbirds della NBDL.

E per l'ultimo arrivato in casa Cimberio ci sarà la sorpresa di ritrovare in maglia biancorossa Marcus Melvin, suo ex compagno di squadra nelle file dell'ateneo di Raleigh dal 2001 al 2004: annate ricche di soddisfazioni per la 24enne ala di Harlem e il 25enne lungo di Fayetteville, con due finali della Atlantic Coast Conference (considerata la più competitiva in assoluto di tutta la NCAA) e un paio di viaggi nel tabellone delle migliori sessantaquattro squadre degli Stati Uniti con ruoli da protagonisti assoluti nella stagione 2003/2004 (18,2 punti più 4,8 rimbalzi e 3,6 assist per Hodge; 14,3 punti e 8,1 rimbalzi per l'ex reatino).

Dopo la laurea in sociologia conseguita da Melvin al termine del suo ciclo quadriennale, la nuova ala di Varese ha invece preferito rimanere all'università evitando di dichiararsi con un anno d'anticipo al draft NBA a dispetto della "visibilità" ottenuta al termine dell'annata 2003/2004 (MVP della ACC Conference), tenendo così fede alla promessa fatta alla madre di raggiungere la laurea in comunicazioni completando il corso di studi quadriennale.

E certamente aver "riunito" nelle file della Cimberio due giocatori che si conoscono già alla perfezione può essere certamente utilissimo per l'ambientamento rapido in Italia di un elemento il cui "punto interrogativo" riguarda il fattore caratteriale e motivazionale piuttosto che il talento puro: «Sul valore tecnico di Julius non credo ci siano dubbi, le sue caratteristiche si sposano perfettamente con la tipologia di giocatore che stavano cercando. Sotto l'aspetto dell'ambientamento, qualora ve ne fosse bisogno, dovremmo essere bravi tutti noi dalla dirigenza allo staff tecnico ai compagni nel toccare le "corde" giuste per inserirlo al meglio. Chiaramente avere al fianco Melvin può essere d'aiuto; è stata una situazione del tutto casuale che non abbiamo voluto appositamente, però cercheremo di sfruttare al meglio l'amicizia tra due ex compagni di università che sono rimasti in stretto contatto. Con l'arrivo di Hodge il mercato è completato a tutti gli effetti, partiremo così contando anche Mladjan come sesto esterno».