Lucaweb Posted July 13, 2008 Share Posted July 13, 2008 di Giuseppe Sciascia Lancetta del barometro sul "bello stabile" in casa Cimberio Varese dopo i primissimi giorni di lavoro agli ordini dello staff tecnico e del preparatore atletico Fabio Pilori. A confermarlo ci sono le valutazioni di Gregor Hafnar, uno dei "veterani" del gruppo con i suoi tre anni di militanza in maglia biancorossa: «Mancano ancora tre giocatori e dunque è ancora presto per esprimere giudizi sulla squadra, in attesa soprattutto di vedere all’opera Hodge. Di sicuro si è creato subito un buon clima: tutti ascoltano l’allenatore e si lavora con impegno e concentrazione ad ogni allenamento, quel che posso dire è che noi siamo disposti a dare il massimo per fare bene». Sicuramente positivo l’impatto con il nuovo staff tecnico da parte del gruppo secondo l’opinione dell’ala del 1977: «Per ora va tutto alla grande, tutti e tre erano giocatori bravissimi e ognuno di noi ha il massimo rispetto mettendo in pratica ogni loro richiesta. Sono molto contento di questa scelta, perchè sono convinto che un ex giocatore di alto livello come era Mrsic conosce benissimo il gioco e sa bene cosa serve alla squadra per arrivare in alto; spero che quando l’organico sarà al completo riusciremo a mettere a punto una squadra vincente». In attesa delle valutazioni tecniche sul valore della squadra visto l’organico tuttora incompleto, Hafnar promuove senza riserve la scelta di puntare sul "valore aggiunto" dell’unità del gruppo: «Per la mia esperienza del campionato italiano il valore dei singoli conta relativamente, la cosa fondamentale riguarda la capacità di fare gruppo. Saper ascoltare l’allenatore, passarsi la palla e giocare per la squadra sono aspetti più importanti dei nomi che compongono un organico; sono convinto che se troveremo un buon feeling la stagione sarà positiva. Il valore della squadra è elevato, metà di noi giocava già insieme lo scorso anno e questo è già un ottimo punto di partenza ed i nuovi sono bravi sia a livello umano che tecnico» E l’ala slovena "dettaglia" le sue prime impressioni sul poker dei nuovi arrivati in attesa - come tutto il popolo biancorosso - di misurare sul campo l’eccellente "pèdigrée" che accompagnerà a Varese Julius Hodge: «Boscagin è un giocatore già maturo, reduce da una stagione sfortunata ma ho grande fiducia in lui, sarà una bella addizione. Non conosco bene Melvin ma nei primi giorni mi ha ben impressionato: si vede che vuole mettersi in evidenza ma anche aiutare i compagni di squadra in tutte le situazioni di gioco. Marco è un ragazzo di Varese ed ha tanta voglia di far bene; ha talento e velocità , sono convinto che potrà darci una mano. Dusan lo conosciamo già dallo scorso anno, è tornato più maturo dall’esperienza a Reggio Calabria. Hodge non lo conosco, ma ho piena fiducia nelle scelte della società ». Stagione comunque importante a livello personale per l’atleta del 1977, promosso nuovamente in quintetto base dopo il drastico calo del minutaggio della stagione passata (dai 28,6 minuti del 2005/2006 ai 16,6 dell’anno scorso): «Per ora abbiamo fatto pochissima tecnica, ma mi aspetto una squadra che pratichi un basket veloce e moderno, fatto di corsa e tanti passaggi, e soprattutto sfruttando molto la panchina con una rotazione di 9 giocatori e non solo 5 o 6. Sinceramente non sono preoccupato per quanti minuti giocherò: per me è importante sentirmi parte della squadra, cosa che non è accaduta lo scorso anno dove la mia sensazione è sempre stata di essere ai margini. A me non interessa il quintetto base, chi comincia la partita non è importante: fondamentale è che si giochi per il bene della squadra e dei compagni, in modo che ognuno sia soddisfatto del suo ruolo e si senta utile per il risultato finale, creando quel clima positivo fondamentale per i successi di una squadra». Link to comment Share on other sites More sharing options...
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