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Paura passata, Capin non è rotto


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di Giuseppe Sciascia

Tira un sospiro di sollievo la Pallacanestro Varese dopo 24 ore di apprensione circa le condizioni fisiche di Alexsandar Capin. Il play sloveno, che martedì aveva lasciato il campo nel corso della sfida tra la sua Nazionale e la Lituania in occasione del Torneo dell'Acropolis, accusando un dolore "sospetto" al ginocchio destro, non ha riportato alcun tipo di infortunio "traumatico".

A rassicurare il giocatore e la società biancorossa l'esito della risonanza magnetica effettuata ieri a Lubiana: per l'atleta del 1982 solo una forte botta da smaltire con un limitato periodo di riposo ma senza alcun tipo di stop prolungato, legato alla necessità di un intervento: eventualità questa che avrebbe "scombinato" i piani della Cimberio che crede fortemente nelle qualità di Capin dopo il brillante finale di stagione 2006/2007 e che ha affidato al regista nativo di Sarajevo i "galloni" da titolare nel ruolo nevralgico di playmaker. Varese può tornare a concentrarsi sul lavoro prestagionale senza ulteriori "cattivi pensieri": «Abbiamo tirato tutti insieme un bel sospiro di sollievo quando è arrivata la notizia che il problema era molto meno grave del previsto - conferma Gianni Chiapparo -. Alexsandar ha lavorato tanto per conquistarsi questa occasione con la sua Nazionale e a vestire i panni del titolare nel nostro campionato, dopo l'annata sfortunata di Reggio Calabria. Da parte nostra crediamo fermamente nelle sue qualità, al punto da avergli voluto affidare il ruolo di titolare. Sarebbe stato un peccato vederlo alle prese con un problema fisico alla vigilia dell'Europeo e di una stagione che per lui sarà molto importante».

Per il playmaker della Cimberio è previsto soltanto uno stop di qualche giorno con allenamenti "differenziati" a partire da domani: Capin salterà le due amichevoli che la Slovenia disputerà oggi e domenica contro la Francia (entrambe le Nazionali saranno avversarie degli azzurri di Recalcati nel girone eliminatorio degli Europei completato dalla Polonia). Ma il programma di recupero assicura al playmaker del 1982 la certezza di essere in campo lunedì 3 settembre prossimo ad Alicante, quando la sua squadra affronterà proprio l'Italia nella gara d'esordio della manifestazione continentale. Ancora nessuna certezza "assoluta" invece per quanto riguarda la data di arrivo in città di Julius Hodge, anche se pure con il weekend di mezzo l'auspicio è quello di schierare il "pezzo forte" della campagna acquisti biancorossa in occasione dell'allenamento congiunto di mercoledì prossimo a Masnago contro la Stanford University, pur con tutte le eventuali precauzioni del caso per un giocatore con un differente "regime" di preparazione rispetto ai compagni che lavorano ormai da una settimana agli ordini di Veljko Mrsic.

Perché questo accada servirà già oggi il "via libera" alla partenza per l'Italia dell'ala statunitense: considerando la chiusura per il weekend del consolato di New York, nel caso in cui il "visto" dovesse essere disponibile solo lunedì, i tempi della prenotazione del volo e del trasferimento "transatlantico" renderebbero impossibile il suo debutto a Masnago per la sera del 29 agosto, rimandando la prima uscita in biancorosso al derby contro Milano di sabato 1 settembre a Castellanza.

Mentre il cessato allarme sul fronte Capin "spegne" sul nascere ogni "ardore" di mercato, è partita a tutti gli effetti l'opera di "setaccio" su scala internazionale per reperire quel giovane lungo - possibilmente di area europea - sul quale la società biancorossa è interessata a investire in ottica futura nell'intento di anticipare i tempi del "ricambio generazionale" del reparto interni, vista la scadenza contrattuale al prossimo 30 giugno degli accordi con De Pol e Fernandez: «Abbiamo dato il via alla fase iniziale della ricerca chiedendo ai vari scout con cui abbiamo buoni rapporti di segnalarci eventuali prospetti interessanti eventualmente da portare anche in prova a Varese - conferma Chiapparo -. Il sogno sarebbe quello di ripetere l'operazione fatta nel 1998 con Santiago, che io scoprii in occasione dei Mondiali di Atene quando vidi il Portorico per seguire Piculin Ortiz.

Certo non è facile trovare un giovane promettente in quel ruolo a costi accessibili: un mese fa Mrsic ci aveva segnalato il suo connazionale Barac, 21enne lungo di 215 centimetri, messosi in luce in Bosnia nel Siroki. Peccato che sul giocatore sia arrivato il Tau Vitoria, liberandolo con un buy-out di 500 mila euro e firmandolo con un contratto di 5 anni... Trovare qualche elemento di valore che sfugga al setaccio dei grandi club è sempre più difficile, però siamo aperti ad ogni iniziativa in tal senso».

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