Lucaweb Posted July 14, 2008 Posted July 14, 2008 di Giuseppe Sciascia Sensazioni positive in casa Cimberio all'indomani della "prima" assoluta in Italia di Julius Hodge. Tenendo conto dell'autonomia ridotta dopo due soli giorni di allenamento, l'ala del 1983 ha gia' mostrato le sue potenzialita' da leader offensivo nelle file di una Varese bisognosa di un giocatore capace di "accendere" i compagni come l'ex North Carolina State ha dimostrato a sprazzi di poter essere. Giocatore molto diverso dal suo predecessore Delonte Holland questo "emulo" di Magic Johnson (ovviamente "in sedicesimo", ma la voglia di imitare il suo eroe sportivo sta tutta nella propensione allo scarico mostrata in ogni situazione di gioco...) che a fianco di una lunga schiera di tiratori frontali - da Capin a Galanda allo stesso Melvin, senza dimenticare l'ultimo arrivato Beck - potrebbe esaltare ulteriormente la funzionalita' dei suoi assalti al ferro. «Ho apprezzato particolarmente il fatto che Julius si sia gia' assunto le responsabilita' decisive, andando a cercare il pallone per gli ultimi due possessi con la partita in equilibrio, al di la' del doppio 0/2 in lunetta che non e' da lui - afferma il DS biancorosso Mario Oioli - Lo ritengo un episodio sintomatico dell'importanza che dovra' rivestire nell'economia del nostro attacco; la sensazione e' che si tratti di quel tipo di giocatore che imparando pregi e difetti dei compagni potra' fargli arrivare la palla nei modi e nei tempi giusti, al di la' delle sue qualita' offensive che restano notevoli. Ed anche il tiro da fuori, pur stilisticamente brutto, non e' un limite assoluto: si tratta di un'arma che negli ultimi due anni ha praticamente smesso di usare, deve semplicemente riprendere confidenza con questa parte del suo gioco, pure non certamente il suo pezzo migliore. Effettivamente comunque il suo impatto in una squadra ricca di giocatori capaci di colpire piedi per terra dal perimetro potrebbe essere notevole e piu' funzionale rispetto a quello di un terminale puro come Holland». Ed anche l'1/8 ai liberi in pieno "stile Howell" da parte del neo-acquisto della Cimberio e' da "leggere" senza eccessiva preoccupazione, alla luce del 76% complessivo in lunetta vantato da Hodge nei suoi quattro anni di universita' a Raleigh. Evidente comunque come in assenza di un lungo in grado di incidere stabilmente vicino a canestro il gioco del team biancorosso dovra' vivere di "letture" e circolazione di palla, al di la' della ricerca costante del ritmo elevato e dell'aggressivita' difensiva: calo di tensione a Castellanza evidenziato tra stanchezza e minor qualita' delle soluzioni tra il 5/11 da 3 del primo tempo ed il 2/15 dall'arco della ripresa nella gara di sabato. Tra un'autonomia fisica e tecnica da allungare ed un organico da completare con l'arrivo degli ultimi rinforzi intanto Varese si interroga sulle ultime scelte in tema di mercato. L'ufficialita' dell'ingaggio di Beck e la ricerca di un altro lungo - che sia Alleyne oppure un croato tra quelli sulla lista di Mrsic - tende comunque a creare un certo "sovraffollamento" in casa biancorossa: problema tutt'altro che imminente visto che Capin tornera' a Varese dopo la meta' di settembre e Galanda ne avra' almeno fino a meta' ottobre, ma alla distanza la situazione sara' certamente oggetto di valutazione considerando che il tiratore messicano ed il nuovo pivot ancora da individuare porteranno a quota 13 (contando anche quello del giovane Marusic) i contratti in essere in casa Pallacanestro Varese. Primo "indiziato" alla partenza potrebbe Dusan Mladjan, "retrocesso" da sesto a settimo esterno dopo l'ingaggio di Beck; ma un organico "sovrabbondante" senza neppure il possibile "sfogo" di una competizione internazionale potrebbe subire ulteriori "correzioni"...
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