Lucaweb Posted July 14, 2008 Share Posted July 14, 2008 di Giuseppe Sciascia C'è anche il voto di Gianni Chiapparo tra quelli che hanno contribuito ad eleggere Umberto Pieraccioni come tredicesimo presidente della Lega Basket. L'amministratore delegato biancorosso, presente all'assemblea di ieri in rappresentanza della Pallacanestro Varese, ha infatti contribuito in maniera fattiva alla scelta del sostituto di Enrico Prandi alla guida dell'organo rappresentativo dei 18 club di serie A1. Tramontate per una lunga serie di "veti incrociati" le candidature di Dan Peterson (favorito della vigilia ma poi "avversato" da Roma e Virtus Bologna), Valerio Bianchini, Paolo Francia e Franco Montorro, i rappresentanti delle società hanno preferito affidare il compito al 45enne manager, ex dirigente di Adidas Italia già assunto due mesi fa dalla Lega con l'incarico di direttore generale: «Sono stato membro della commissione di quattro persone che aveva esaminato i curriculum dei candidati al ruolo di d.g. e sono sono molto contento della scelta di Pieraccioni - spiega Gianni Chiapparo - L'idea di Varese è quella che il presidente di Lega sia un "commissioner" super partes sullo stile della NBA, capace di promuovere il prodotto del basket di serie A e di far valere le sue conoscenze e capacità per guadagnare interesse e attenzione. A livello politico la presenza di un presidente onorario come Valter Veltroni ci garantisce già rappresentanza ad altissimo livello; pur col massimo rispetto delle carriere dei quattro candidati presentati all'assemblea, secondo me e molti altri che poi hanno votato per Pieraccioni la professionalità che cercavamo era già disponibile nella persona di colui che avevamo scelto come direttore generale». L'arrivo di Pieraccioni era stato indicato come "punto di svolta" per una Lega che andava cercando un presidente prevalentemente rappresentativo, ma la doppia funzione assegnata al manager romano gli garantirà un ampissimo mandato simile a quello del suo predecessore Enrico Prandi: «Sulla candidatura di Pieraccioni tutti si sono mostrati d'accordo, cosa invece che non è accaduta per gli altri candidati, visto che tra correnti ed idee diverse nessuno avrebbe ottenuto la maggioranza dei due terzi necessaria per l'elezione - spiega ancora Chiapparo - Di fatto Pieraccioni avrà gli stessi poteri del suo predecessore Prandi; d'altra parte su di lui abbiamo investito molto anche a livello economico ed è parso giusto a tutti responsabilizzarlo ulteriormente con un ampio mandato». Intanto il gruppo biancorosso ha ripreso regolarmente la routine degli allenamenti settimanali: tornato nei ranghi anche Giorgio Boscagin dopo il lieve infortunio alla caviglia che gli ha impedito di scendere in campo sabato a Castellanza, nuovi test anche per il lunghissimo Shagari Alleyne in vista dell'amichevole di giovedì sera ad Asti che costituirà certamente un primo banco di prova interessante per misurare le qualità del 23enne "lungagnone" ex Kentucky. Le prime sensazioni sono quelle di un giocatore ancora molto acerbo sia a livello tecnico che nel modo di stare in campo; con lui la Cimberio non ha fretta avendo firmato un accordo pluriennale, più impellente l'esigenza di trovare un pivot che nel breve periodo faccia le veci dell'acciaccato Galanda e alla lunga potenzi il reparto interni biancorosso: «Al di là degli investimenti in chiave futura, l'intento di tutti è quello di costruire una squadra che sia più competitiva possibile per vincere subito - afferma l'a.d. biancorosso - Per trovare giocatori buoni nel ruolo di pivot servono almeno 150mila euro: al momento queste disponibilità non ci sono, ma vedremo di coinvolgere la proprietà ed altri supporters per aumentare le risorse. Se Shagari dimostrerà di poter dare qualcosa in tempi brevi lo tessereremo, altrimenti se ne riparlerà l'anno prossimo e cercheremo altrove, valutando però giocatori con caratteristiche diverse dai quattro lunghi che già abbiamo in organico. Già l'arrivo di Melvin ci garantisce un bel passo avanti rispetto ad Howell nel confronto del reparto lunghi dello scorso anno con quello attuale; di concerto con l'allenatore e la proprietà valuteremo l'eventualità di un innesto se si presenterà l'occasione di rinforzare la squadra come è stato nel caso di Romel Beck. Ma far compiere un ulteriore sforzo alla società è una scelta da fare soltanto se ne varrà la pena: un semplice giocatore in più per allungare le rotazioni non serve, un giocatore che ci dia una dimensione diversa da quella attuale invece sì». Link to comment Share on other sites More sharing options...
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