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Dopo "incauti acquisti" scopriamo il lituano


Lucaweb

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di Giancarlo Pigionatti

Una squadrina e una squadraccia. In un basket convulso ha prevalso la prima, cioè Varese che è piccola di stazza e fragile di qualità. Le ha beccate l'altra, cioè la Fortitudo, con muscoloni e grandi firme, sin qui pesi morti e senza valore. Domenica sera a Masnago s'è avuta la riprova d'un campionato che non perdona gli improvvidi strateghi, non importa se per strategie e budget diversi. Una cosa è certa: l'emozionante successo della Cimberio da sollievo e, per una volta, ammette riflessioni critiche, non sollecitate da un risultato. All'Upim, da qualche parte, c'erano i due punti da portare a casa, bastava saperli trovare, dopo tanto cercare. Ci ha pensato Jenkins il quale, da "commesso" sbagliato (per Bologna), al momento giusto (per Varese), ha mandato in scena momenti di ordinaria follia, come aveva fatto nelle precedenti gare e, come s'era osservato su queste colonne, nella presentazione della gara. A onor del vero è stata molto abile Varese nell'istigarlo a uscire di senno, cestisticamente parlando, riuscendo a tagliare i fili tra il play e i suoi compari, alcuni dei quali in versione "museo degli elefanti". Dunque, Mrsic - Mbzzon2-0: II tecnico croato, convenendo con quell'idea di fiancheggiare, qualora fosse stato necessario, Capin con Passera, ha assalito e trafìtto, con la "baionetta" varesina, la Fortitudo di Jenkins. Marco ha persino rubato palla al play americano guadagnando un fallo antisportivo, prezioso come platino: la gara si è impennata e ha preso una fragorosa, svolta dopo un andazzo da sconfitta sicura.

Non solo ma Mrsic, nel tentativo di raddrizzare la baracca (come lo è, talvolta, questa squadra) ha messo da parte i suoi americani, inchiodandoli in panchina, sino al momento di finire sotto le docce. Probabilmente il collega Mazzon, al suo posto, avrebbe puntato sugli stranieri, avendo fatto, in casa sua, qualche cosa di simile. E se il tecnico croato, per far sua una gara, "cancella" Melvin, Hodges, evidentemente, il mercato è "tutto sbagliato, tutto da rifare". Certo è che, senza dover rispondere, in eurovisione, come si fa di fronte a gravi errori istituzionali, Gianni Chiapparo cede all'evidenza dei fatti con la chiamata del lituano Steponas Babrauskas, atteso oggi a Varese con un contatto garantito per una stagione. Ecco la prima ammissione di colpa, nell'attesa di un pivot vero e di valore che tappi l'altro enorme buco.

L'ingaggio di Babrauskas, come intervento di pronto soccorso, è mirato a far patire meno la Cimberio dal perimetro, laddove oggi la squadra è ultimissima nella speciale classifica di tiro da tre punti con un imbarazzante 27%. Basta che segni, come - se batta l'uomo o la metta dall'arco - poco ci importa.

Prima di supporre il lituano come l'uomo della provvidenza, aspettiamo di conoscerlo sul campo, viste le note "scottature" biancorosse. Ora Varese si ritrova una panchina lunghissima e scomoda (per alcuni) non senza il rischio di turbative tra vecchi, nuovi e ultimi arrivati ma, soprattutto tra rivedibili e mezzi bocciati. E giù soldi... Che sarebbero tanti, troppi ma ben spesi per Holland qualora, sentendosi incompreso e vessato, lasciasse la punitiva Bologna. A questo punto è lecito chiedersi chi verrà sacrificato, sempre che non si voglia rischiare un malcontento degli esclusi di turno e quegli spifferi che fanno male alla salute di uno... spogliatoio. Sarà Hodge, che ricorda i torelli dei vecchi Giochi senza Frontiere, nel porsi fuori degli schemi e senza alcun talento, a finire sulla lista nera? E Hafnar, deludente e stizzoso, come reagirà? Non è un portento Melvin che sembra la modestia fatta persona: in casa, sin qui, è sembrato pure la réclame della paura. Marcus non è un esterno, sopravviverà ma, nel frattempo, si dovrà dare non una ma cento mosse. E Beck? Apprezzabile contro la Fortitudo, al di là di una difesa allegra, il messicano deve ancora farci vedere un ciuff dal perimetro (sin qui O su 9), avendo fatto accorrere le fanfare per accoglierlo come provetto tiratóre.

E' il caso di dire: non soddisfatti né rimborsati. Cattive scelte, non si scappa, se vuoi, chiamali incauti acquisti: nessuno, sino a prova contraria, può sostenere il contrario. Varese fa una nuova scommessa, tocchiamo ferro. A quei tifosi che, spesso, si rivolgono al buon Dio per le proprie suppliche, preghino affinchè Galanda e Capin (cui ci inchiniamo) non abbiano mai alcun accidente, nemmeno un'raffreddore. Ci siamo capiti...

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