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La Cimberio, per ora, sfoltisce i ranghi ma già valuta possibili rinforzi


Lucaweb

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di Giuseppe Sciascia

E' durata soltanto due mesi l'avventura varesina di Julius Hodge. L'ex stella di North Carolina State è ufficialmente un ex biancorosso dalla mattinata di ieri: l'esterno del 1983 si è infatti trasferito a Scafati che ha rilevato l'accordo in essere tra la Cimberio e il giocatore nativo di New York.

Operazione suggerita dagli agenti e dallo stesso giocatore, alla luce del gradimento espresso dalla Legea - in cerca di un esterno capace di attaccare il canestro dal palleggio - e della progressiva "emarginazione" di Hodge dalle gerarchie tecniche di Veljko Mrsic, alla luce delle ultime due prestazioni (4 punti in 19' contro la Fortitudo e i 15' della rimonta finale visti dalla panchina: soltanto 2 in 18' nella desolante gara di Biella) in netto calo rispetto ad un precampionato comunque all'insegna degli alti e bassi.

«Spero che questa operazione porti benefici a noi e a Julius che, in una situazione diversa con giochi su misura, potrebbe fare meglio - spiega l'a.d. Gianni Chiapparo -. Volevamo un tipo di giocatore in grado di attaccare il canestro ma queste sue caratteristiche erano esasperate, inoltre i suoi atteggiamenti non in sintonia col gruppo hanno aumentato le difficoltà di ambientamento. La colpa è probabilmente anche nostra non essendo riusciti a metterlo in condizione di esprimersi al meglio; sta di fatto che non sia andato a genio a nessuno e, vista la situazione di difficoltà, è stato meglio interrompere il rapporto».

Hodge chiude la sua militanza a Varese con 11,9 punti (47% da 2, 66% da 3 e un misero 1/5 totale da 3) e 4,7 rimbalzi ma 2,7 perse in 25 minuti di media: numeri tutt'altro che esaltanti per il sostituto di Holland (17,5 punti di media portati alla causa lo scorso anno da Delonte) mai riuscito a imporsi come leader conclamato che le sue gesta ai tempi del College in America facevano presumere.

Al momento non sono previsti innesti nel reparto-esterni, Chiapparo auspica ruoli più delineati all'interno del gruppo dopo aver "sfoltito" nel sovraffollatissimo reparto esterni: «L'intenzione è che con questa mossa gli equilibri del gruppo possano migliorare, sperando che ognuno trovi il suo ruolo all'interno delle gerarchie tecniche. Pazienza e lavoro sono le parole d'ordine per le prossime settimane.

E’ chiaro che questo clima di sfiducia, creatosi attorno alla squadra, non ci aiuta, probabilmente abbiamo sbagliato alcune scelte di mercato ma la negatività diventa una cappa pesante in cui è difficile operare.

Sta però a noi cancellare questa situazione, assemblando al meglio questo nucleo e dimostrando sul campo di non essere così scarsi come dice la classifica».

Lo "spazio salariale" liberato dalla cessione del contratto di Hodge potrebbe aumentare le disponibilità della Cimberio nella ricerca del pivot extracomunitario, per il quale Varese spenderebbe il quarto "visto" disponibile da regolamento.

In deciso ribasso le quotazioni dell'ex bolognese Kris Lang, mentre il massiccio serbo Ratko Varda si è accasato ieri al Vive Menorca, ultima della classe in Liga Acb spagnola. Nei recentissimi tagli NBA spicca il super-atletico saltatore Marcus Slaughter che sembra già "prenotato" dal ricco Hapoel Gerusalemme; proposti nelle ultime ore il 29enne Michael Bradley (ala-pivot prima scelta di Toronto nel 2001, fresco di taglio all'Alba Berlino) che però è una sorta di "clone" di Galanda per statura e qualità tecniche e il dominicano Jack Martinez, ormai un veterano del campionato italiano (due anni fa miglior rimbalzista dell'A1 a Roseto, stagione chiusa a 14,7 punti e 12,5 "carambole" a gara; lo scorso anno a Scafati e poi a Teramo) che garantisce produzione sicura in attacco ma desta perplessità sotto il piano caratteriale. Prima di effettuare nuovi innesti sotto canestro, Chiapparo si riserva di valutare il rendimento degli esterni in versione post-Hodge: «Secondo me prima di operare ulteriori innesti, bisognerà valutare le nuove gerarchie e capire chi è contento di restare, anche se i suoi spazi saranno limitati a 5 o 10 minuti. Inoltre si dovrà valutare se, con Capin in crescita, Beck più responsabilizzato e il trio Babrauskas, Boscagin ed Hafnar, il reparto esterni potrà garantirci quell'apporto stabile di punti sinora mancato. Se così sarà allora potremo pensare a puntellare un reparto lunghi che, sin qui, a rimbalzo, ha tenuto botta; in caso contrario dovremo intervenire ancora sul perimetro».

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