Lucaweb Posted July 16, 2008 Share Posted July 16, 2008 di Giuseppe Sciascia Ci prova Marco Passera a suonare la carica in casa varesina in vista del delicato scontro diretto contro Napoli, fanalino di coda. Prima di pensare alla maglia azzurra (il 12 e 13 novembre prossimo la Nazionale si radunerà a Teramo e il play di Casciago dovrebbe essere tra i convocati), il regista della Cimberio "trasmette" tutta la sua voglia di riscatto dopo la brutta prova di Biella: «Sarà il caso di risollevarsi in fretta, brutte figure, come quella di domenica, non si possono fare. In questo momento dobbiamo sfoderare umiltà e determinazione, necessarie per fare quadrato, giocando più uniti di come siamo stati finora, al fine di soffocare, sin dal primo minuto, una squadra come Napoli, secondo me molto più forte di quanto indichi la classifica. Bisogna partire da un atteggiamento aggressivo per ritrovare fiducia e confidenza, quelle, per intenderci, del secondo tempo contro la Fortitudo. Qualità che la sconfitta di Biella ha spento». Il play del 1982 parla anche del "divorzio" da Hodge e sottolinea la necessità di ritrovare quel piglio che permise ai biancorossi di mettere a frutto la furiosa rimonta contro l'Upim: «Julius non era certo un brocco e credo che nessuno abbia messo in discussione le qualità del giocatore: la società avrebbe potuto mandare un messaggio diverso ma, se ha deciso per questa scelta, evidentemente ha privilegiato il gruppo rispetto a un singolo. Sicuramente, senza più Hodge, ci viene a mancare un po' di fisicità negli esterni, toccherà a noi nasconderlo sin da domenica. Resto convinto che, se Varese scenderà in campo con l'aggressività degli ultimi 15 minuti contro Bologna, metterà in difficoltà chiunque; l'importante è evitare di giocare slegati, come a Biella, pur in un contesto non facile con 13 giocatori in panchina e di fronte a un'avversaria come l'Angelico, in grande forma». Passera concorda con chi ritiene che uno dei problemi maggiori della Cimberio attuale sia legato alle gerarchie della squadra: «Avendo inserito in ritardo tre giocatori importanti, più l'ultimo arrivato Babrauskas, gli equilibri di squadra sono inevitabilmente cambiati rispetto al precampionato: le gerarchie sono diverse e l'amalgama ne ha risentito ma dobbiamo ritrovare in fretta la nostra identità. La ricetta? Interpretare, con la giusta umiltà, il proprio ruolo all'interno del gruppo, facendo tutti un passo verso la squadra senza pensare a se stessi: una cosa da fare contro Napoli dando tutto in ogni situazione, a prescindere da quanto si giochi oppure da chi si abbia a fianco». Di sicuro chi ha sempre avuto la "faccia giusta", per atteggiamento, è stato proprio Passera, l'unico degli acquisti estivi da promuovere senza riserve (7,1 punti più 3,6 recuperi e 3,3 assist di media); lo stesso non si può dire per tutti i suoi compagni ma il varesino è convinto che la squadra saprà "fare quadrato". «La faccia giusta, come esordiente, debbo averla per forza per guadagnarmi rispetto e credibilità in ogni situazione. Io ci metto tutte le mie energie ma sono convinto che tutti abbiamo capito dove abbiamo sbagliato: ripetere lo stesso errore commesso a Biella vorrebbe dire farsi del male. Si può anche valutare se a questa squadra servano rinforzi tra pivot, guardie e quant'altro ma giocare con lo spirito del vero collettivo sarebbe il miglior presupposto per risalire la china». In vista del match di domenica Passera "predica" una Cimberio d'assalto per evitare di far risaltare le qualità tecniche della squadra di Bucchi: «Napoli mi sembra una squadra forte pur con qualche problema: con l'innesto di Jones, basandosi soltanto sui nomi, la Eldo è più forte di noi. Per vincere, dovremo aggredirla sin da quando scende dal pullman per non consentirle di fare il suo gioco. Se le andremo dietro, saranno problemi seri. In classifica siamo a quota 4 ma c'è tempo per recuperare. E’ vero, siamo indietro in termini di "messa a punto", ma il campionato è lunghissimo e deve ancora scattare quella scintilla che possa incendiare anche il pubblico che va riconquistato. Tocca a noi dare l’esempio: se i tifosi vedranno in campo 10 leoni, saranno, come sempre, molto caldi e vicini». Link to comment Share on other sites More sharing options...
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