Lucaweb Posted July 16, 2008 Share Posted July 16, 2008 di GIANCARLO PIGIONATTI Avanti così, si retrocede. Lo dimostra Napoli che, in una sfida tra squadracce, lucra sul bottino di Jones, rimediato opportunamente nel mercato di riparazione, per smacherare vieppiù le fragilità d’una sconclusionata Varese. La cui classifica è un pianto, per tanto latte versato. In un basket a metà tra lotta greco romana e tiro al piattello la squadra di Mrsic finisce al tappeto per inconsistenza fisica e non centra il bersaglio per mancanza di cartucce: ecco il riepilogo delle puntate precedenti. E’ chiaro l’avviso ai naviganti, cioè ai Castiglioni, sempre che non vogliano legare il loro nome a una seconda retrocessione nella storia di Varese e stavolta senza uno scudetto né molte stagioni competitive, come nell’era Bulgheroni. Dunque, puntiamo sul grande orgoglio di questa famiglia che sta vivendo un momentaccio sportivo a causa di una squadra disarmata e disarmante, sbagliata e afflitta, soprattutto, per scelta di altri uomini cui però ha dato totale fiducia. Puntiamo anche su un intervento passionale del signor Renzo Cimberio che ha soltanto la colpa d’aver investito su Varese denari e affetti. Dunque, presidente e dirigenti (Chiapparo in testa) sono chiamati a fare atto di contrizione e penitenza solenne, mettendovi faccia e portafoglio. Chi sbaglia, paga: questa è una legge non scritta ma implacabile, se v’è consapevolezza dei propri errori. Sin qui, fra l’altro, il club ha speso più dell’anno scorso e con una squadra da far paura: questo è il risultato di un progetto dell’estate che grida vendetta. Proprio ieri il club ha "rimediato" come Mate Skelin, sicuramente una guglia tra i cavalcavia biancorossi. Il croato non fa impazzire per segnature ma è un "usato sicuro" e osiamo sperare che la società stia pensando, e sul serio, ad attrezzarsi fra gli esterni che, adesso, brillano, nel senso di scoppiare, ai primi strofinamenti delle difese avversarie. Se fossimo nei panni dei dirigenti, passeremmo lunghe notti insonni coi pensieri al futuro, tuttavia, non più tardi di alcuni giorni fa, su queste colonne, Chiapparo parlava di Varese come di un cantiere ancora aperto... Evidentemente per la A2, visti all’opera Melvin che da lì viene e che lì dovrebbe tornare, a giudicare dal suo stato (pietoso) di servizio in maglia biancorossa: roba da attacchi di panico. Come ne ha Boscagin che non batte chiodo. Questione di scelte di mercato senza uno straccio di cognizione della realtà, come lo sono quelle folli scommesse che, se perdi, sei rovinato. Eppure il campionato scorso avrebbe dovuto suggerire intelligenti misure di un adeguamento con relativo miglioramento. Già, ma i vecchi equivoci, per conferme troppo costose, vista la loro prevedibile e mediocre resa, fanno il paio con acquisti da bancarella, senza marchio di garanzia. I dirigenti biancorossi, evidentemente, disprezzando la nostra vecchia regoletta dei punti nelle mani (per ogni giocatore a gara), hanno ignorato il peso dei cinquanta circa in uscita, puntando su elementi di altra categoria o senza riferimenti con la massima serie. Supponenza creativa o ingenuità da principianti? Pietras fu giudicato per una prospettiva ma ci chiediamo quale quale se essa s’è subito svuotata, pure con un avvenire duro, da pietra grezza. Il sostituto di Holland è già diventato un ex e proprio nella settimana in cui avrebbe fatto comodo con i suoi 12 punti di media a gara, poco meno ne ha segnati all’esordio con Scafati. Nessuno rimpiange Hodge che mai sarebbe dovuto capitare da queste parti ma i dirigenti e lo stesso Mrsic abbiano lo stesso metro di giudizio sul conto del "loro" Melvin che, almeno sin qui, ha mostrato di non poter circolare a Masnago. E che dire della pesca biancorossa nel Baltico, non certo miracolosa, visto Babrauskas contro Napoli: tanta volontà e poco più. Probabilmente si inviterà alla pazienza per un ambientamento definitivo dei nuovi in maglia Cimberio ma chi possiede qualità tecnica non ha bisogno di attese e tempi: lo dimostra Passera nel suo piccolo e Jones che, in Italia da pochi giorni, a Masnago ha spiattellato lì 22 punti. Merita un discorso a parte Beck che, non malaccio, realizza quando Varese è disperata. Tanti poveri non fanno un ricco, questa è la morale di una squadra che va sfoltita per ragioni di cassa e potenziata per motivi tecnici. Come? Sicuramente con ben altro modo di pensare, possibile se i dirigenti, nell’agire, riconoscano i propri errori di valutazione. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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