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Summit tra proprietà, dirigenti e allenatore che non rischia


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di Giuseppe Sciascia

Giornata di lunghi colloqui quella di ieri in casa Cimberio: prima un vertice in società tra Claudio Castiglioni, Gianni Chiapparo e lo staff tecnico, poi un confronto tra l'amministratore delegato biancorosso e la squadra, infine un ulteriore appello a "rialzare la testa" da parte del proprietario Gianfranco Castiglioni nella fase finale dell'allenamento del pomeriggio. Per gli amanti degli esoneri non è stata neppure presa in considerazione l'ipotesi di una svolta radicale in merito alla guida tecnica, il tenore dei discorsi è stato di natura "motivazionale" nei confronti del gruppo: «Gianfranco ha trasmesso alla squadra un messaggio positivo, cercando di dare fiducia alla squadra - spiega Gianni Chiapparo -. Li ha esortati a evitare la depressione, a rimanere freddi e sereni, quindi credere di più in se stessi, senza farsi condizionare dal peso psicologico legato alla posizione in classifica. Era importante farlo in questi termini, ritengo che i ragazzi debbano far tesoro di queste parole».

Più pragmatico invece il contenuto delle considerazioni che l'a.d. biancorosso ha esposto alla squadra prima dell'allenamento di ieri pomeriggio: «Gli aspetti più importanti sui quali ho cercato di battere sono stati quello della difesa e dell'approccio mentale. Non si può entrare in campo con la paura di perdere o cercare sempre alibi o scuse: basta con le facce da cadaveri. I giocatori debbono togliersi di dosso la pressione e la sfiducia, se si considerano più scarsi degli altri, non riusciranno mai a uscire da questo tunnel e, comunque, da parte nostra non la pensiamo così. Per quanto riguarda la difesa, non è accettabile il fatto che subiamo così tanti punti, facendoci saltare dall'avversario di turno: prima ancora che di talento è una questione di orgoglio personale».

Dunque, un appello forte e chiaro da parte della società che non mette in discussione la posizione di Mrsic e dello staff tecnico: «In un certo immaginario collettivo gli allenatori sono stati individuati come il secondo capro espiatorio dopo Hodge ma, a nostro giudizio, non sono loro il problema. Le difficoltà nascono dall'insieme di tutti noi e tutti insieme dobbiamo spingere dalla stessa parte per risalire la china. Ora come ora siamo sul fondo del mare: se sotto i piedi troviamo la roccia, rappresentata dall'unità di intenti del gruppo, riusciremo a tornare a galla. Se troveremo la melma, ossia si proseguirà a scaricare le colpe sugli allenatori o sui compagni, sprofonderemo ulteriormente. Ognuno deve prendersi la responsabilità delle proprie azioni, mostrando rispetto verso se steso e verso gli altri: non sono convinto che abbiamo scelto solo giocatori scarsi, ora sta a loro dimostrare il proprio valore, per il quale li stiamo pagando».

Nel frattempo prosegue la ricerca del rinforzo perimetrale, pur senza novità sostanziali per quanto riguarda il suo "identikit": «Il tanto atteso uomo della provvidenza arriverà, anche se stiamo ancora lavorando per individuarlo, però non è detto che un giocatore da solo possa risolvere tutti i problemi, così come chi è andato via non era colpevole di tutti i mali. Prima cerchiamo di mettere interamente in campo le risorse a nostra disposizione, poi il prossimo arrivo sarà un ulteriore valore aggiunto, come è stato nel caso di Skelin».

Infine bisogna segnalare che l'allenamento congiunto di oggi tra Cimberio e Nobili SBS Castelletto Ticino si svolgerà a porte chiuse: nessun intento di "nascondersi" da parte del club biancorosso ma si tratta di una misura di sicurezza legata al fatto che all'interno del PalaWhirlpool è ancora aperto il cantiere per il completamento dei servizi igienici del settore ospiti, ultimo passo per mettere definitivamente "a norma" l'impianto di Masnago riaprendo i botteghini in vista del match di domenica contro Pesaro.

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