Lucaweb Posted July 17, 2008 Share Posted July 17, 2008 di Francesco Caielli Col cuore in mano, e lo spirito che fa a pugni tra la soddisfazione per squadra per cui gioca (Capo d´Orlando) che vince e diverte, e la sofferenza per quella che ancora ama alla follia, e che è ultima in classifica. Gianmarco Pozzecco è fatto così: geniale in campo, limpido e sincero fuori: "Soffro - dice scuotendo la testa - soffro come una bestia. Soffro come se fossi ultimo in classifica anch´io, anzi: di più. Perché da quaggiù non posso fare proprio nulla per aiutare la mia Varese. Però, a pensarci bene, qualcosa farò". E cosa? Allora: io stasera gioco a Bologna. Finita la partita, prendo la macchina e vengo su a Varese: domani sarò al palazzetto a vedere la partita. E´ una promessa? Farò davvero il possibile per esserci, davvero. Chissà, magari con la mia presenza potrò dare una mano alla squadra: scaldando il pubblico, facendo due chiacchiere con Mrsic prima della partita, qualche battuta con il Menego. Verrò e farò il tifo. Vista dalla Sicilia, come appare la situazione della Cimberio? Brutta, perché la classifica parla chiaro e io posso vedere solo quella. E quindi ci sto male, non voglio nemmeno pensare ad una serie A senza Varese, non avrebbe alcun senso andare avanti a giocare. Soffro perché a Varese sono legati i ricordi più belli della mia vita sportiva, perché lì ho ancora tante persone che mi vogliono bene, e perché sono molto amico di Veljko, che continuo a reputare un grande allenatore. Sia sincero: la Cimberio retrocederà? Non ditelo nemmeno per scherzo: Varese si salverà, perché ha la serie A nel suo Dna. Noi a Capo d´Orlando stiamo lottando per tenerci dietro, alla fine del campionato, almeno due squadre: ma nessuna di queste due sarà la Cimberio. Come si salverà Varese? Non lo so: si salverà e basta. Ricordo situazioni simili che poi si sono risolte alla grande: penso alla stagione 2000/2001, quando con Danna in panchina perdemmo undici volte nelle prime tredici giornate. Poi arrivò Lombardi e ci salvammo tranquillamente, prendendoci anche qualche bella soddisfazione tipo battere - ai supplementari, una partita pazzesca - la Kinder di Ginobili, Jaric e Grifftih. Allora, però, fu decisivo il cambio di allenatore. Questa volta cosa servirebbe? Un giocatore nuovo, uno con un po´ di punti nelle mani, che a quanto mi dicono arriverà nei prossimi giorni. E poi un po´ di fiducia da parte di tutti: giocatori, allenatori, tifosi e appassionati. Eppure la gente, qui a Varese, incomincia ad avere paura... Ma io la capisco, ed è normale, anzi: credo che il primo passo verso la salvezza sia il rendersi conto che le cose non si sistemeranno da sole e che ci sarà da soffrire. Questa paura, però, non si deve trasformare in disperazione, ma in rabbia. Rabbia positiva, da sfogare ogni volta sul malcapitato avversario di turno. A partire da domani: ragazzi, via quelle facce da funerale, e massacriamo Pesaro. Altrimenti poi ve la vedete con me. L´eco della fredda rassegnazione che da qualche tempo aleggia al palazzetto è giunta anche in Sicilia? Sì, me l´hanno detto. Ma adesso le cose devono cambiare, a partire da domani. So che fino all´ultima partita avevano impedito la vendita dei biglietti, ma contro Pesaro portanno esserci di nuovo tutti: e allora basta scuse, domani vengo e voglio sentire la Masnago che conosco. Io farò i salti mortali per venire, e durante la partita non me starò certo seduto e zitto. Se tutta Varese farà come me, il PalaWhirlpool tornerà ad essere il palazzo più caldo d´Italia. Cosa può essere Masnago? Quel palazzetto è il posto più bello dove giocare a pallacanestro, se hai addosso la maglia di Varese. Ed è il più brutto di tutti, se sei un avversario. Varese saprà rispondere al suo appello? Non ho alcun dubbio. Ma vi ricordate quando nel 2000 - la squadra andava da schifo, la gente era arrabbiatissima - mi venne la pensata di colorarmi i capelli di verde e di invitare tutto il pubblico di Varese a fare lo stesso? Fu una giornata pazzesca, quattromila persone con i capelli verdi, e persino il sindaco Fumagalli si dipinse i baffi: vincemmo alla grande, contro Imola, in un ambiente di colpo sereno e festoso. Ecco di cosa è capace Varese, ecco di cosa è capace questa gente: e voi mi chiedete ancora se la Cimberio si salverà? Link to comment Share on other sites More sharing options...
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