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"Nothing is impossible"


Lucaweb

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di GIANCARLO PIGIONATTI

Scappati i buoi, si chiude la stalla. Anzi la stalla è ancora aperta ma non tutti i buoi sono scappati. Il riferimento alla Pall. Varese è evidente dopo mesi nei quali tutte le verità, prevedibili sin dalla vigilia del campionato, sono venute inesorabilmente a galla. Come quella relativa all’allenatore, che c’entra poco o nulla, quando i valori della squadra sono manifestamente modesti, mancandole un uomo con punti nelle mani (a questo punto due) per cambiare passo offensivo e rendimento. Il derby di Cantù, nonostante la venerabile presenza di Valerio Bianchini, alla guida della Cimberio, ha dimostrato l’inadeguatezza di molti biancorossi in campo, almeno quanto è bastato per essere umiliati a gioco lungo. Come a Milano e a Roma o come nelle gare di Masnago contro Napoli, Pesaro e Avellino. Fate un po’ voi i conti dei punti persi nell’aver indugiato di fronte all’urgenza di una riparazione completa. Lo stesso sponsor, impegnato in requisitorie contro la panchina, si sarà reso conto dei limiti, sul campo, della sua... Cimberio, adagiata - come un vecchio e arrugginito galeone - sul fondo. Cantù costa la metà di Varese ma ha 6 punti in più e un confronto diretto a suo vantaggio come interesse pesante, bastandogli nel derby la differenza prodotta da Wood, il classico "americanino" con "dribbling", capace di stordire Capin, che è bravo, ma che non possiede lo speed degli atleti neri, cosiddetti mercenari, tanto per usare il linguaggio di Chiapparo. Il quale, con le sue elucubrazioni, ha concepito questa debole Varese, mentre le cosiddette "provinciali", non badando a giocatori che fossero italiani, bianchi, giovani o bandiere, facendo quindi l’esatto contrario di Varese, stanno viaggiando a tutto gas. Ma se al peggio non c’è fine, immaginiamo che i 4 punti in 12 giornate lo siano, sicchè d’ora in poi, vi sono spazio e tempo per portentosi rimedi. Gianfranco Castiglioni che, alla fine dello scorso campionato, rinunciò con dispiacere a Magnano il quale, perlomeno, avrebbe preteso una squadra diversa (questa è l’unica certezza sul conto del tecnico argentino, con pregi e difetti come tanti), non merita di finire nel limbo, come non lo meritano tutti i tifosi. Oggi la Cimberio, Scafati a parte, accusa punti e confronti diretti persi nei confronti di Napoli, Treviso, Milano e Cantù che le stanno davanti con 2, 4 e 6 punti, sicchè l’impresa è di quelle disperate. Allora, da qui alla fine, al di là di gare proibite, Varese può far suo quel "nothing is impossibile" che distingue le missioni estreme, forte di un seguito consistente, generoso e vivo, come testimoniano da sempre le presenze di abbonati e spettatori nel segno di una reale partecipazione della città alle sorti della sua squadra di pallacanestro. Chiapparo, criticato su queste colonne (e non di cuore perché i sentimenti c’entrano poco o nulla coi risultati) ed ora anche contestato dalla Curva Nord, tragga una riflessione, non potendo pretendere elogi, nel frattempo Bianchini, cui hanno affidato la macchina biancorossa, chiavi in mano, faccia le sue scelte e chieda senza indugio: play o no (seppur giusta sia la considerazione sul conto di Capin, più guardia che regista, ma dove sta la novità?), ci vogliono 25/30 punti nelle mani a gara da parte del nuovo americano (sarà Brown?) e dell’ala comunitaria (perchè temporeggiare per Morandais, atletico e talentuoso come uno statunitense?), sennò le difese si chiudono su Skelin e buonanotte... Già, per salvare Varese, ci vuole e presto uno sforzo doppio, sempre che la società possa sfruttare due opportunità per non ripetere, stando al numero dei suoi tesserati, compresi i giovani, quei guai che rovinarono la Benetton. Ci mancherebbe altro...

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