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Scorgere una luce nel tunnel


Lucaweb

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di Giancarlo Pigionatti

Un immaginario tabellone luminoso, con classifica impressa, avrebbe fatto a pugni con tanto gaudio biancorosso. Che società, sponsor, allenatori e giocatori non si rendessero conto di una Cimberio in pericolo di retrocessione? Non c’è bisogna di chiederselo, semmai a innaffiare la realtà con secchiate di ottimismo ci ha pensato Gianfranco Castiglioni, impegnato, l’altra sera, lassù, nel suo Palace Hotel, a rincuorare i suoi ospiti. Un capitano d’industria, costretto ogni giorno a coniugare un profitto di grosse cifre con migliaia di posti di lavoro, non può che considerare il basket un gioco. Da salvare, naturalmente, come conviene a un patrimonio storico di un’intera provincia che è la sua terra.

Dunque, "nulla è impossibile" per il grande patron nell’aggredire i mercati con tanta "rella" in giro. Lo stesso Valerio Bianchini, benedetto dalla proprietà, non foss’altro per il suo potente orgoglio di grand’uomo della pallacanestro italiana, s’è trovato a suo agio nello spandere tanta acuta sicurezza. Un po’ giù è parso Gianni Chiapparo che si flagella e che è flagellato. Un po’ sconsolato è parso il giovane Castiglioni, soprattutto, per le cattiverie di coloro i quali, dopo aver condiviso le rivoluzioni societarie di quest’estate, stanno sparando ad alzo zero sugli uomini del presidente. Claudio Maria Castiglioni ha imparato la lezione che è molto dura e fors’anche tragica ma, se soltanto dovesse venirne a capo, con una salvezza in pugno, cambierà registro in futuro e senza più riguardi per alcuno, che si tratti di bandiere o beniamini del pubblico. Scendessero in campo anche dieci albanesi nella città della Lega, purché assomiglino ad altrettanti fuoriclasse americani, varrebbe solo la legge dei risultati. Finalmente tanto realismo sta sbucando dalle nebbie di un certo modo di pensare, augurandoci che non sia troppo tardi.

«Ci siamo corretti in corsa, appena le occasioni e gli obiettivi lo hanno consentito, siamo consapevoli - spiega il presidente - d’aver commesso errori a causa di trite elucubrazioni. Gli infortuni d’inizio stagione e la gara sfortunata di Masnago contro Pesaro hanno fatto il resto, affossando vieppiù Varese che, pur "tutta sbagliata, tutta da rifare", avrebbe avuto oggi una decina di punti in classifica, come la Benetton. Ma non li abbiamo, è vero, quindi dobbiamo fare i conti con una miseria e siamo preoccupati. Ma tutti assieme, intendo anche i nostri tifosi, sempre vicini, nonostante tutto, dobbiamo pensare in modo positivo. Nel fosco c’è sempre una luce, se la speranza è viva. Diciamo che il mio stato d’animo, oggi, è di cauto ottimismo».

Sul parquet, però, contano solo i canestri, quindi gli uomini con punti sicuri nelle mani. E a tal proposito, ci vuole un talento, costi tanto o troppo al club.

Dal promontorio della paura si scende solo attraverso lo scivolo di una "salvezza sicura". Abbiamo indicato, invano, Holland la cui presenza, tollerabile o meno, avrebbe accresciuto innegabilmente il potenziale-punti in dote alla Cimberio. Non vorremmo che il suo futuro in un’altra squadra, se non tra le file di una concorrente tremenda della Cimberio, si ritorca contro Varese. Sarebbe il colmo.

Holland o no, in questo momento, la società pare ferma sul mercato, peraltro il calendario che incombe, Siena a parte, come fanno notare il presidente e i suoi uomini, offre chances che questa Cimberio può cogliere. Sicuramente i Castiglioni scorgono una luce nel tunnel. Speriamo bene.

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