Lucaweb Posted July 19, 2008 Posted July 19, 2008 di GIANCARLO PIGIONATTI Il segnale è forte e chiaro. D’una società che, perso per perso, non ci sta ad assistere a una fine infamante. La retrocessione sarebbe uno smacco in una città dall’orgoglio padano: Gianfranco Castiglioni, dopo aver sperato e lasciato fare ai suoi prodi (si fa per dire), ha capito di dover intervenire personalmente, costi quel che costi. Il suo spirito di servizio, appassionato e ammirevole, per amore della città alla quale, da anni (e sa lui quanti denari ha scucito, spesso solo in cambio di polemiche e delusioni, per dire delle ultime ignominiose figure), sta diventando vieppiù cruciale nel tentativo di conquistare una salvezza oltre ogni ragionevole dubbio. Che sia troppo tardi? Lasciamo al tempo la risposta, potendo ancora nutrire grandi speranze nell’evitare una retrocessione che non avrebbe uguali con l’altra che turbò Varese nella sua storia. Sicuramente la famiglia Castiglioni, in questa disperata ma possibile impresa, attraverso il buon fine di nuove e pesanti operazioni di mercato, avrà un accorato sostegno da parte di tutti i tifosi. Il grande patron, che ha disposto quanto serve per assicurare alla Cimberio il centro Jaime Lloreda e Delonte Holland, avrebbe voluto dare la grande notizia, anzi due, a cose fatte, per rassicurare dell’operatività societaria la tifoseria, sconvolta dalla disfatta di Scafati, se non rassegnata. Probabilmente si può già considerare Lloreda biancorosso e probabilmente anche Holland, dovendo dare credito, per Delonte, a Gianni Chiapparo, lodevole sul filo dei rapporti con Sabatini, presidente della Virtus, proprietaria del cartellino (tre anni di contratto) di Holland, "sbolognato", è il caso di dire, da tempo. Abbiamo ragione di credere che Sabatini, anche non supplicandolo, ma se servisse, Chiapparo (in stile Canossa, aspettando un perdono) non esiterebbe a farlo, tenga alla presenza futura di Varese nel massimo campionato italiano, che ha bisogno di club storici. Il che c’entra poco o nulla con un certo modo di pensare e ragionare in merito al blasone, a prescindere dagli uomini e dalla squadra in campo. Che non vanta grazie ricevute e che, se è modesta, sbagliata, equivoca, nessuno può salvare. Chiapparo, contrito per i propri peccati (commessi in concorso con altre persone dello staff dirigenziale e tecnico) e mortificato dalle contestazioni, sta reagendo con i fatti, nell’estremo tentativo di salvare il salvabile, avendo avuto rassicurazione d’ogni disponibilità (finanziaria) da Gianfranco Castiglioni, l’unico a non avere colpe, se ben ricordate le sue idee, soprattutto, nei confronti di Magnano, per un certo modo di pensare e fare la squadra. Non resta che aspettare l’ufficialità dei potenziamenti e verificare il rendimento in biancorosso di Lloreda (al cambio tra A2 e A1), mentre di Holland sappiamo tutto e poco ci importa se, tra i biancorossi di oggi, qualcuno possa trovarvi da ridire... Nessuno qui è un "santerellino", neppure tanto talentuoso come l’americano, sicchè zitti e buoni, giù il groppone e lavorare... per credere in un’impresa miracolosa. La Cimberio dovrà vincere tutte le gare in casa (ben otto, a cominciare da domenica contro Roma, lasciando pure perdere quella contro Siena) e almeno due, tre in trasferta per farsi scivolare di dosso una sciagurata prospettiva. Basterebbe già vincere per rasserenarsi e credervi. E’ una prova durissima, da brividi, ma va affrontata, tutti insieme, sino in fondo.
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