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Varese spera in sant’Holland


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di Giuseppe Sciascia

Delonte Holland torna a Varese. Ufficiale a tutti gli effetti il ritorno in casacca biancorossa dell'ala ex Teramo, capocannoniere della Whirlpool 2006/2007 a 17,5 punti di media ed ora pronto a indossare i panni dell'uomo della Provvidenza in vista di una missione-salvezza ancora non impossibile. Dopo un paio di settimane di tira e molla la società di via Sanvito ha definitivamente rotto gli indugi nella trattativa con l'atleta del Maryland, già inseguito vanamente nel luglio scorso visto che Holland preferì la "ribalta" europea propostagli dalla Virtus Bologna. Dopo la chiusura prematura delle sua avventura con le "Vu Nere" (13,2 punti in 28 minuti col 51% da 2 e il 30% da 3 in 13 gare) l'atleta del 1982 - fermo dal 13 dicembre scorso, ultima partita ufficiale in Eurolega contro lo Zalgiris Kaunas - "sposerà" la causa della Cimberio, che per lui utilizzerà l'ultimo dei 18 tesseramenti consentiti dal regolamento, chiudendo le operazioni di mercato "in entrata". "Limati" ieri gli ultimi dettagli dell'accordo con Holland: dopo aver ricevuto i documenti dalla Virtus per il "prestito" fino a giugno del giocatore del 1982, Varese aspetta solo il "nero su bianco" del contratto con l'agente statunitense dell'atleta - prima della formalità dell'annuncio ufficiale dell'arrivo del giocatore che sarà presente alle 17 di oggi a Masnago per il primo allenamento della sua seconda "incarnazione" varesina.

«Abbiamo puntato su Holland come ultima carta da giocare in chiave salvezza, lo consideriamo un giocatore in grado di risolvere una partita con il suo talento offensivo e la sua estemporaneità - sostiene il diesse Mario Oioli - Conosciamo bene Delonte e al di là dell'episodio dello scorso anno con Magnano, ne abbiamo sempre apprezzato le qualità sia tecniche che caratteriali, dato che nella stagione passata dette sempre il massimo sotto l'aspetto professionale ma anche umano. Con lui proveremo ad aumentare la qualità atletica della squadra, contando sulle sue doti da risolutore per migliorare anche la gestione dei finali in volata". L'arrivo di Holland comporterà forzatamente la rinuncia a Romel Beck che, a dispetto dell'ottima prova di Udine (18 punti in 21') è stato considerato troppo alterno (12,7 punti in 23,5 minuti sinora in 17 partite a Varese) come terminale principe, anche per motivi prettamente "regolamentari", il messicano sarebbe infatti il quinto extracomunitario, uno in più di quelli consentiti dal regolamento, oltre agli inamovibili Brown, Melvin e Lloreda e ovviamente al nuovo arrivo in biancorosso. Al contrario di Capin, Beck resterà aggregato al gruppo in attesa di trovare una collocazione sul mercato (nelle settimane scorse timidi "sondaggi" da parte di Udine e Milano).

«Spiace rinunciare a Romel perché ad Udine ha dato risposte ottime sotto l'aspetto caratteriale, giocando poco ma facendo sempre canestro - spiega Oioli - . Si era ventilata anche l'ipotesi del turnover ma mi sembra una complicazione in più in un momento in cui c'è bisogno di pensare solo alle partite da vincere. Beck è un giocatore in netta crescita, ma è carente in termini di maturità e di esperienza: riteniamo che Holland sia più bravo di lui a spaccare le partite con le sue iniziative personali. E comunque, a dispetto del fatto che quasi tutti hanno giocato una buona partita, non siamo riusciti a vincere sul campo di una squadra non trascendentale come la Snaidero. Ciò significa che c'era bisogno di un ulteriore cambio di assetto. A questo punto senza più Capin saranno lui e Brown i cardini del nostro attacco».

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