Lucaweb Posted July 19, 2008 Share Posted July 19, 2008 di Francesco Caielli Il giorno della speranza che non muore mai, il secondo allenamento di Holland in vista della partita di sabato con la Benetton per cui le prevendite vanno a gonfie vele. Il giorno delle notizie che rimbalzano da Siviglia, con l´ex coach biancorosso Ruben Magnano esonerato dal club catalano dopo un magro bilancio di quattro vittorie in diciassette partite. Il giorno di Romel Beck, che in attesa di capire quale sarà il suo futuro continua a lavorare con il gruppo incurante delle voci di un taglio imminente e continua a fare canestro, strappando gli applausi e i complimenti di una città che gli vuole sempre più bene. Quando glielo si fa notare, lui si chiude nel suo sorriso timido, e abbozza: "Ma io qui a Varese mi sono sempre trovato bene, e la gente mi è sempre stata vicina". Vero. Però contro la Snaidero lei ha dato una dimostrazione di professionalità e attaccamento alla maglia mica da ridere, che ha stupito tutti: se ne rende conto? Ma io non credo di avere fatto nulla di strano: ho fatto di tutto per aiutare la squadra a portare a casa una partita importante. Fin da quando ho iniziato a giocare mi è sempre piaciuto soltanto vincere: negli uno contro uno che giocavo da bambino con mio padre, alle sfide interminabili ai campetti con gli amici, fino alle partite con la squadre della scuola e al college. Vincere, sempre e comunque: e di tutto il resto, chi se ne frega. Certo, la sua non è una situazione facile. Con l´arrivo di Holland non si sente in discussione? Non sono un cretino e so quali sono le regole: in campo possono andare al massimo quattro extracomunitari, noi siamo in cinque. E Delonte gioca nel mio ruolo. Quindi? Quindi staremo a vedere. Io vorrei tanto restare qui, perché mi trovo bene e l´ambiente mi piace, nonostante le troppe sconfitte. E poi perché sono responsabile di questa classifica e tocca anche a me cercare di venirne fuori: non voglio scappare. Accetterebbe di restare senza la garanzia di giocare sempre? Io sono giovane, e ho tanta voglia di migliorarmi e di crescere. Ho bisogno di giocare e amo giocare, quindi soffrirei come un cane a starmene in tribuna. Non ho ancora parlato con la società e con il mio agente del mio futuro prossimo, quindi non posso dire cosa mi succederà tra qualche giorno. Accetterebbe di tornare a Varese il prossimo anno, A1 o LegaDue che sia, per una stagione da protagonista con questa maglia? L´idea di un futuro qui a Varese mi stuzzica, ma al momento non saprei cosa dire. Di certo non accadrà nulla per caso: se il prossimo anno giocherò ancora qui, sarà perché l´avrò deciso io, valutando la scelta migliore per il mio futuro. Si è parlato di uno screzio tra lei e alcuni tifosi, all´uscita del palazzetto, dopo la partita con Roma. Cosa è successo? Venivo da una settimana d´inferno, nella quale ero stato malissimo, e avevo giocato una brutta partita: ero triste e arrabbiato. All´uscita qualcuno mi ha gridato una cosa in italiano, io non ho capito nulla, e ho reagito. Ho sbagliato, me ne scuso, e non accadrà più: ora ho capito che i tifosi italiani sono diversi rispetto a quelli che ci sono in America. Varese riuscirà a salvarsi? Ha tutte le possibilità per riuscirci. Sia che io resti, sia che io me ne debba andare, continuerò a sperare con tutto il cuore che questa squadra si salvi. No - dice indicando i vessilli appesi al soffitto - Varese non può andare in LegaDue. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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