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«Stavolta il cuore viene dopo»


Lucaweb

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di Giuseppe Sciascia

Sarà una domenica particolare per Tarcisio Vaghi.

Il tecnico di origine varesina, per anni tra i protagonisti delle "Minors" nostrane (otto anni da assistente a Castellanza, poi due stagioni da capo allenatore a Legnano), prima di "spiccare il salto" verso la Città Giardino dove vinse uno scudetto giovanile con il Campus e fu anche assistente allenatore nella Casti Group, stagione 2004/2005, prima di Giulio Cadeo prima, poi di Ruben Magnano, tornerà per la prima volta da avversario, nei panni di vice allenatore della Siviglia Wear Teramo.

«Il ritorno a Varese sarà per me un motivo di grande emozione, pur essendo animato da due sentimenti contrastanti - spiega il 38enne allenatore che abita a Cerro Maggiore -. Mi farà molto piacere tornare in un luogo dove mi sono trovato benissimo e dove mi piacerebbe lavorare nuovamente; d'altra parte sono molto dispiaciuto di vedere la mia "squadra del cuore" in questa situazione di classifica ma noi abbiamo assoluto bisogno di questi 2 punti per metterci al riparo da ogni discorso di salvezza. Auguro, e sinceramente, ogni bene alla Cimberio ma solo a partire da domenica sera...».

Col senno di poi Vaghi non rimpiange la sua decisione di lasciare Varese nell'estate 2005, accettando l'offerta da capo allenatore dell'Ignis Castelletto Ticino neo-promossa in LegAdue: «A Varese sarei rimasto per tanto tempo, il mio accordo, stipulato nell'estate 2004, era di natura pluriennale. Però l'offerta di Castelletto mi parve irrinunciabile per l'occasione di cimentarmi da capo allenatore in una realtà professionistica. Ovviamente non potei rifiutare una prospettiva così decisamente allettante dopo tanto lavoro a livello minore. La mia decisione fu però presa di comune accordo con l'attuale proprietà che fu disponibilissima nei miei confronti. Nell'estate 2006 si creò una situazione per cui sarei potuto rientrare a Varese ma ormai l'ambientamento di Magnano era completato con la presenza di Daniel Beltramo come suo vice di fiducia e non se ne fece più nulla. Certo è che mi farebbe molto piacere tornare a lavorare a Varese: se vi fosse l'occasione, la prenderei in seria considerazione».

Vaghi si dichiara tuttavia soddisfatto del suo ruolo di primo assistente a Teramo, dove ha potuto mettere a frutto le sue esperienze (dopo Castelletto Ticino ha lavorato nel 2006/2007 come assistente di Marco Crespi a Casale Monferrato) e le sue "competenze" sul mercato americano, laddove le sue "entrature" furono decisive per l'arrivo del capocannoniere Tucker: «Sono molto contento dell'opportunità proposta da Teramo dove il rapporto con Massimo Bianchi è ottimo, innanzitutto per lo spazio di lavoro concesso all’assistente che è molto ampio e per altre ragioni».

Il coach di origine milanese è cugino di quel Silvio Saini di cui Vaghi fu assistente per otto anni a Castellanza.

«Qui le scelte tecniche e di mercato - è sempre Vaghi che parla - sono frutto di un processo decisionale maturato da parte di tutto lo staff e in generale operare in una società "piccola" rende più facile partecipare fattivamente alla costruzione della squadra».

Varese cerca il riscatto dei riscatti, sicchè il match di domenica a Masnago s’annuncia insidioso per Teramo la quale, dopo una partenza a razzo (cinque vittorie in sette partite) ha subito un processo di "assestamento" ed ora, a quota 18 punti, è "sospesa" tra il sogno playoff e l'esigenza di mettersi in salvo con sicurezza.

Non solo ma la cessione di Tucker (fresca di giornata) non aiuterà una squadra che sta faticando e parecchio in trasferta...

«Tutto il nucleo di squadre che va da 20 a 16 punti è "sospeso" tra un sogno concretizzabile con un paio di vittorie esterne e una dura realtà, quella di una salvezza da conquistare, tenendo a debita distanza Scafati e Varese. Per noi ovviamente - osserva Vaghi - l'obiettivo primario è afferrare il più presto possibile la salvezza, quindi un successo a Masnago diventa subito un’occasionissima. In realtà affronteremo una Cimberio che sembra aver trovato gerarchie tecniche efficaci e che sta giocando bene al di là dei risultati. E poi un match-salvezza, davanti ai 4000 spettatori di Masnago, sarà tutt'altro che facile, specialmente per noi che, nelle ultime uscite esterne, abbiamo sofferto parecchio. L'assenza di Tucker sarà ovviamente pesantissima, certamente ci impoverirà dal punto di vista tecnico ma l'auspicio è che possa dare i giusti stimoli ad altri giocatori affinchè possano supplire alla cessione del nostro bomber».

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