Jump to content

La perdita di Bill un peccato originale


Lucaweb

Recommended Posts

di Giancarlo Pigionatti

In Grecia è come il famoso Pecos Bill. I suoi "spari" fanno centro, spaventando tutte le difese elleniche.

Al secolo è Bill Keys, non un fenomeno ma un bel playmakerino che a Varese avrebbe fatto non comodo ma comodissimo e che, invece, fu ignorato, anzi disperso attraverso quelle scelte che, ahinoi, hanno massacrato la Cimberio. Le curiosità sui tanti recentissimi ex inducono a una riflessione affinché essa, pur trita e ritrita, diventi "materiale didattico" per il futuro dirigenziale biancorosso. La "bocciatura" di Keys, già contestata su queste colonne a suo tempo, resta un’operazione difficile da capire da parte di chi, disprezzando giust’appunto Magnano, quale imperdonabile "freno" della Whirlpool, avrebbe dovuto, per un coerente modo di pensare, confermare allora le "vittime" del tecnico argentino per dire degli effettivi sul campo come, ad esempio, Keys e Howell, profilandosi un’uscita di scena di Holland. Ricordate Bill? Spesso sotto ritmo e silenzioso, il play americano diventava irrefrenabile quando, improvvisamente, Varese si ritrovava con le polveri bagnate dei soliti noti. Keys segnava anche 15 punti in fila, tant’è che Recalcati ci chiedeva perché mai il play spianasse la sua artiglieria solo quando la gara si faceva disperata. Evidentemente si sarebbe dovuto chiederlo alla... panchina che pretendeva un certa condotta. Ma, presumibilmente, almeno per Chiapparo e per tutti coloro che la pensano in un certo modo, Keys aveva tradito Varese nei play off, allorquando volò in America per assistere alla nonna-nutrice morente. Se così fosse, una preclusione simile sarebbe semplicemente balorda. Ci par di pensare che il peccato originale d’una stagione così fallimentare comincia proprio dalla perdita di Keys (il cui stipendio fra l’altro era il più basso della squadra, quello di Gergati a parte) rispetto al quale il club privilegiò ogni rapporto con Capin, anche nella sua pretesa e presunta leadership, nonostante la misera stagione di Reggio Calabria dove lo sloveno era play e regista assoluto. Probabilmente attraverso la prospettiva di una nuova accoppiata con l’americano, con Passera naturalmente, la società avrebbe scoperto la vera... testa dello sloveno, rivelatasi poi - ma tardi - per quella che è, non certo positiva. Da quel peccato discendono altri, per dire dell’ultimo che riguarda il contestato Brown.

Link to comment
Share on other sites

×
×
  • Create New...