Jump to content

Recommended Posts

Posted

di Giuseppe Sciascia

Altro passo avanti sulla strada senza ritorno verso la LegAdue per una Cimberio che questa volta non riesce neppure a salvare l’onore delle armi sul campo della quarta forza Avellino. Troppa la differenza in termini di risorse tecniche, fisiche e motivazionali tra una Air decisa a ripartire di slancio dopo il "vuoto d’aria" post-Coppa Italia (tre stop consecutivi prima di ieri sera per la rivelazione di Boniciolli) ed una truppa di Bianchini dalle energie ridotte all’osso alla luce della doppia defezione degli infortunati Brown ed Hafnar. Di fatto il match dura un quarto, poi quando i padroni di casa alzano il volume dell’intensità la squadra biancorossa non ha semplicemente nulla da opporre alle folate progressive dei padroni di casa (alla fine 24 recuperi e 21 assit col il 56% da 2 e il 34% da 3). All’Air basta togliere dalla scacchiera varesina il "re solo" Delonte Holland, progressivamente cancellato dal campo dal duello a distanza con un incisivo Devin Smith (11/22 dal campo più 6 rimbalzi e 6 recuperi per il fresco MVP delle Final Eight di Coppa Italia) e tenuto ai "minimi storici" della sua avventura varesina (5/18 dal campo e 7 perse, ma 2 soli punti nel primo tempo). A cercare di tenere alto l’onore della fragile e "sballottata" Cimberio ci provano Marco Passera e Giorgio Boscagin: il play del 1982 non sfigura nel duello "taglia small" con Marques Green e porta a casa anche un bottino superiore alle abitudini (5/7 al tiro, 3/5 ai liberi più 4 recuperi), mentre l’esterno veronese dimostra di aver ormai completamente cancellato le "titubanze" post-infortunio del girone d’andata chiudendo come inedito "top-scorer" varesino (5/11 al tiro, 4/4 ai liberi e 5 rimbalzi). Fa la sua parte "a tabellino" anche Jaime Lloreda, che nel duello "a sportellate" con Eric Williams riempie quantomeno la gerla dei punti e dei rimbalzi (5/8 da 2 e 9 "carambole", rivedibili però il 5/11 ai liberi e le 7 palle perse); il resto è storia, pur con l’attenuante dei falli immediati a limitare un Galanda "tristemente" in panchina nel secondo quarto dando spazio al solito Melvin del tutto inespressivo (meno 33 l’eloquente plus/minus in 20’ di gioco).

Alla fine, se si eccettua la vergognosa prestazione di Scafati, lo scarto finale del match è il secondo peggiore della stagione per una Cimberio che ormai non vede l’ora di togliersi di dosso il peso delle ultime 7 partite. Conti alla mano la sconfitta della Virtus Bologna ad Udine "protrae" ancora di una settimana l’agonia in vista della retrocessione matematica: anche in caso di sconfitta nella trasferta di sabato sera a Pesaro il verdetto non sarà ancora sancito, ed ovviamente l’ultimissima speranza della tifoseria in una stagione dove tutto è andato storto è quella di evitare di far coincidere la sentenza aritmetica con il derby del 30 marzo contro Cantù. Ovvio però che a questo punto della stagione e in queste conzioni di organico, nell’immaginario collettivo dell’ambiente varesino - sia per chi come Passera, Boscagin ed auspicabilmente anche Galanda resterà a far parte del gruppo pure in LegAdue, che per i molti che vorranno o dovranno fare le valigie - il sogno sarebbe quello di spostare già ora le lancette dell’orologio alla data del 28 aprile, ossia il giorno dopo il termine della terribile "Via Crucis" che rischiano di diventare le ultime gare della stagione 2007/2008.

E magari avviare sin d’ora una rifondazione che sembra ormai indissolubilmente legata al nome di Alessandro Ramagli, il tecnico livornese per cinque anni a Biella e poi "campione" della LegAdue 2006/2007 a Pesaro, già "pallino" del presidente Claudio Castiglioni nella primavera del 2006 che parrebbe ormai aver vinto il "ballottaggio" con Meo Sacchetti ed essere dunque la primissima scelta della proprietà e del nuovo GM "in pectore" Cecco Vescovi per una guida tecnica "forte" alla luce di un mandato di durata triennale. Di ufficialità ovviamente non si potrà parlare sino al termine della stagione corrente, ma sembra ormai chiaro che il "nuovo corso" varesino sia legato a filo doppio al tecnico deciso a "sposare" un progetto di lungo corso dopo il "traumatico" esito della sua avventura trevigiana (esonero a metà novembre del 2007). Ma da oggi al 28 aprile ci sono ancora diverse tappe da affrontare e da onorare al meglio, per amore o per forza: dopo tante sconfitte sul filo di lana un tracollo era per certi versi nell’aria alla luce di allenamenti a ranghi ridotti e ritmi fisiologicamente limitati, però pur con tutte le attenuanti del caso altri "tonfi" in stile Avellino vanno evitari con cura...

×
×
  • Create New...