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«Se miracolo sarà, meritiamocelo»


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di Giancarlo Pigionatti

Otto punti nelle ultime sei gare danno la stura a recriminazioni e imprecazioni di un certo tenore. Varese, massacrata dai suoi limiti e tormenti, pure lacerata nelle sue tante anime, provate da una serie di incompiute, per le quali ciascuno probabilmente ha avuto in testa un suo colpevole, s’è svegliata troppo tardi. Qualche cosa di simile, forse, doveva pur accadere per essere costretta la società a voltare pagina ma, soprattutto, mentalità e filosofia. Certo è tardi ma Bianchini e i suoi uomini hanno ancora un’occasione per chiudere in dignità una stagione disgraziatissima proprio nell’appuntamento che sembrava, sino a pochi giorni fa, da "viale del tramonto". Domenica prossima, a Masnago, con Scafati in gioco, la Cimberio affronterà una vera impresa per battere i campani con almeno 26 punti di margine e scavalcarli per centrare il penultimo posto. Che potrebbe significare un più o meno remoto salvataggio. Per fallimenti e ripescaggi. Prendete Capo d’Orlando, chi avrebbe pensato all’arresto eccellente del suo presidente, l’unico "motorone" di una macchina cestistica che ha bruciato le tappe e che ora, improvvisamente, perde colpi per una pesante storia giudiziaria. Ora nessuno sa che cosa succederà, può darsi che Enzo Sindoni torni domani alle sue abituali poltrone di presidente e sindaco ma se così non fosse non si potrebbe parlare d’una realtà facile. Sappiamo abbastanza di Napoli che fatica a rispettare gli impegni con i propri giocatori, segno di sofferenze finanziarie ma non si può nemmeno giurare su un crac. Dunque, un penultimo posto assomiglierebbe a quel purgatorio che descrivevano i buoni catechisti dell’oratorio: qui si può penare poco o tanto, dipende dalle colpe e dalle intercessioni. Se Varese sarà penultima, evidentemente avrà un peccato mortale in meno, anche se la differenza di merito è sottile e, poi, non ci meraviglieremmo se, in una stagione così demenziale, anche per malasorte, essa trovasse un’incredibile spinta da quella legge di compensazione che, spesso, rimette ogni cosa al suo posto. Se ancora esiste una speranza infinitesimale, certo è che la Cimberio dovrà seppellire Scafati sotto una valanga di punti, il che è un problema serio. Mrsic lancia l’idea di un "7X4" che significa 7 punti di margine per ogni quarto di gioco, un modo come un altro per non far pesare nell’immaginario biancorosso l’idea di un risultato che pare possibile. Già battere Scafati potrebbe non essere una passeggiata ma la Cimberio di primavera crea e produce, quindi promette. A Capo d’Orlando ci ha colpito il suo finale spregiudicato, soprattutto la sua attenzione da "cuore in gola" al risultato di Scafati - Virtus Bologna cui, già in partita, staff tecnico e squadra prestavano attenzione. A Marco Passera, la cui presenza in campo, innegabilmente, è pregevole, abbiamo talvolta rimproverato una saltuaria pericolosità, mancandogli punti nelle mani o meglio il canestro pesante che spacca, dovendoselo costruire d’estate, come fece proprio Pozzecco nei suoi inizi di Varese. Ebbene, a Capo d’Orlando, il play di Casciago ha infilato una tripla da... Vespri Siciliani e, a parte un’ingenuità nel finale, non s’è concesso, per il suo modo di marcare, spesso troppo frenetico, alle accelerazioni profonde e devastanti di Pozzecco il quale s’è dovuto prendere un tiro che ha fallito.

Passera è un valente effettivo del quintetto base e se Bianchini lo richiama in panchina, liberando Brown, che definisce il suo più grande rammarico, il tecnico è costretto da questa scelta per non perdere Marco in falli. Anche la presenza tecnica e fisica di Boscagin è rassicurante, anche se il veronese potrebbe rendere molto di più, se soltanto tirasse senza assilli. Entrambi, in LegAdue, saranno i leader italiani, ovviamente con Galanda, se resterà, ma, per ora, non pensano affatto al salto all’ingiù.

«Battere Scafati con un distacco alluvionale? E’ una parola ma nello sport i miracoli esistono, come dimostra la casistica dei risultati. Quel "clamoroso al Cibali" ha fatto storia. E nessuno, probabilmente - spiega Passera - avrebbe scommesso sulla nostra vittoria contro Siena».

Il play amplia il suo concetto: «Parlare di un penultimo posto come di una questione d’onore può sembrare fuori luogo o patetico ma, se dobbiamo ricordare quel che ci è accaduto, vogliamo ardentemente questo obiettivo per sperare in un salvataggio cui il basket ci ha abituato negli anni attraverso clamorose code di campionato».

«Meglio la A1, non ci piove. Se potessimo rientrarvi attraverso il buco della serratura, saremmo pronti a fare qualsiasi cosa. Anche a battere Scafati di trenta nell’attesa degli eventi», osserva un Boscagin molto arrembante.

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