Lucaweb Posted July 20, 2008 Share Posted July 20, 2008 di Giancarlo Pigionatti La sorte accarezza o schiaffeggia, dipende dalla forza interiore di chi la sfida. Cimberio - Scafati è un po’ tutto ciò ma va oltre all’improvvisa e furiosa determinazione degli uomini di Bianchini, reduci da tre vittorie nelle ultime quattro giornate, autori d’una squadra che non t’aspettavi più. Oggi a Masnago (s’inizia alle ore 18) s’aggrondano, pesanti e spasmodiche, le ultime aspettative, persino attraverso una missione che ha dell’incredibile, come lo è vincere una gara, di per sé, non facile, con almeno 26 punti di margine. Come cima di ogni aspirazione v’è non un paradiso ma il penultimo posto, di un inferno dalle porte spalancate, al di là di un’infinitesimale speranza di toccarne appena il fondo per risalire con il primo ascensore di servizio qualora accadesse un eventuale ripescaggio. Siamo nel campo delle cento pertiche, di fronte alla più clamorosa delle operazioni la quale, se si compisse, potrebbe anche valere un fico secco ma, per un’estrema ragione, bisogna provarci, costi anche l’ultima di tante atroci disillusioni. Ma se di qua troviamo lupi famelici, di là non pascolano gli agnellini: Scafati, squadra corta ma tignosa, con qualche sprazzo di talento, opporrà la sua resistenza, anzi non farà calcoli per competere con Varese che distrusse nell’andata quando ne calpestò i resti... fisici e mentali. I recenti trascorsi, sicuramente, hanno schiarito il ritratto fosco della Cimberio, tant’è che Montegranaro, Siena e Capo d’Orlando sono state messe in riga, eppure classifica e potenziale erano loro buoni alleati. Evidentemente Bianchini e i suoi uomini, facendo vieppiù riemergere i molti rimpianti, hanno tolto un po’ di polvere dal tempo e rialzato le saracinesche, dando la sensazione d’essere presenti dopo sciagurate scappatelle o amare assenze. Questione di limiti, di insicurezze, di paure e di errori (l’uno ha tirato l’altro) commessi da chi ha mal combinato nell’insieme questi atleti. La sfortuna, poi, che sempre mette il becco nelle disavventure, ha fatto il resto. Dunque, Galanda & C., diventano i registi del brivido, nel tentare di caricare Scafati, come i Sioux, con l’obiettivo di ripagare la gente di Masnago, sempre vicina, anche in momenti nei quali una diserzione di massa non avrebbe stupito alcuno. Certo è che ci vuole un’esibizione esagerata di tutti, anche di un Brown che fatica a circolare a Masnago e dintorni, che Bianchini sguinzaglia in campo, semplicemente per evitare di perdere marco passera per falli. Improvvisamente, si diceva, ci troviamo di fronte a un’ultima gara, densa di motivazioni, probabilmente senza un esito pari alla trepidazione, peraltro nel giorno dell’addio di molti biancorossi, alcuni dei quali già con le valigie pronte nel soggiorno di casa. E’ l’ultima volta di Delonte Holland cui auguriamo fortune Nba (se le merita), di Lloreda (non malaccio ma con preoccupanti sbalzi di rendimento) e di Brown (imbarazzante solo a vederlo) i cui contratti sono tutti in scadenza. Ed è al capolinea Melvin, nonostante un’altra stagione già sottoscritta con la Cimberio: l’americano, da "Buongiorno tristezza", pur discreto a Capo d’Orlando e in altre rare occasioni, è risultato una frana, probabilmente per una serie di ragioni che lo rendono improponibile. Dovrebbe essere un addio storico per Alessandro De Pol, in scadenza di contratto, un po’ logoro fisicamente, seppur esemplare per temperamento. Resta da capire quale scelte farà Galanda nei confronti di Varese cui è legato da un impegno per un’altra stagione. L’azzurro ha fatto capire chiaramente, su queste colonne, che una LegAdue non gli farebbe proprio schifo se qui - trovandosi bene e volendo rispettare un patto da uomo d’onore qual è - riceverà garanzie di un progetto ampio per sé e per la futura squadra. Stasera scorreranno anche i titoli di coda per Valerio Bianchini che s’augura un acuto per la sua squadra, la famiglia Castiglioni e il pubblico, anche per annacquare il potente rammarico, fra i tanti che lo accompagneranno nel suo ritorno a Roma, di non essere riuscito a risollevare le sorti di una piazza come Varese. Arrivando Alessandro Ramagli, v’è da capire se l’allenatore toscano accetterà come vice Mrsic che qui resterebbe volentieri per fare altra preziosa esperienza, anche per effetto di un contratto aperto per un’altra stagione. Proprio Mrsic, nei giorni scorsi, ha lanciato l’operazione "7X4", come dire 7 punti di vantaggio in ogni quarto di gioco, al fine di trasmettere alla squadra una valenza, in sensazioni, più realistica rispetto a un’impresa che può subito apparire inverosimile. Sussultiamo tutti insieme, appassionatamente, nel giorno del giudizio. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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