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Varese e Robur avanti così


Lucaweb

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di Giuseppe Sciascia

Lasciano o raddoppiano Pallacanestro Varese e Robur et Fides dopo i risultati eccellenti garantiti da un anno di "storica" collaborazione che ha permesso all'Abc di conquistare il traguardo-playoff in serie B2 grazie all'apporto fattivo di Totò Genovese e Riccardo Antonelli e al club biancorosso di tornare dopo cinque anni di assenza alle finali nazionali Under 19 con un gruppo "misto" tra prodotti Whirlpool e Robur?

Su entrambi i fronti parrebbe di scorgere la volontà di proseguire nel "solco" del terreno smosso nell'estate 2007 che vide i due maggiori club di Varese al lavoro per il bene comune dopo una progressiva "normalizzazione" dei rapporti che, nella storia, hanno avuto ciclici alti e bassi.

In casa biancorossa Cecco Vescovi, "uomo-Robur" per nascita cestistica e frequentazioni recenti da giocatore e allenatore, conclama i suoi consensi alla prosecuzione dell'accordo: «I risultati di quest'anno sono stati ottimi per entrambe le società, ritengo che si tratti di una cooperazione costruttiva, quindi da portare avanti. Certo è che si dovrà valutare con attenzione - osserva il g.m. biancorosso - le nostre esigenze ma anche quelle della Robur ma sarebbe stupido tornare indietro dopo aver ottenuto riscontri così positivi. Al momento noi siamo concentrati su altre situazioni ma, una volta risolta la questione-allenatore, ci siederemo attorno a un tavolo per discutere le modalità della continuazione di questo accordo che giudico una risorsa molto importante per lo sviluppo del basket a Varese».

Al di là delle dichiarazioni di intenti andrà messo a fuoco, sotto l'aspetto pratico, come e dove proseguire nel lavoro congiunto, anche se Vescovi ribadisce la sua volontà di mantenere un "canale privilegiato" con la Robur: «Le valutazioni pratiche su dove e come portare avanti la collaborazione, toccheranno ai nostri allenatori, da parte nostra c'è la volontà di percorrere questa strada vista l'esperienza positiva dei giocatori oggetto dell'interscambio. Genovese e Antonelli hanno potuto migliorare misurandosi con un campionato impegnativo come quello di B2, mentre il gruppo Under 19, unendo le forze tra i nostri prodotti e quelli della Robur, ha centrato un risultato di prestigio. E non è neppure detto che il prossimo anno non si abbia maggior materiale umano da girare alla Robur: se dovessimo investire sul reclutamento di qualche giovane, la B2 dell'ABC sarebbe la sua più naturale destinazione per consentirgli di farsi le ossa».

Sul fronte Robur il presidente Cesare Corti ribadisce la positività dei risultati ottenuti grazie a questa collaborazione ed attende di confrontarsi con la nuova "controparte" per capire se vi sono i margini per far lievitare questo rapporto.

«La crescita di Genovese e di Antonelli è un dato inconfutabile e rappresenta un risultato certo da cui ripartire per la prossima stagione - spiega il massimo dirigente dell'ABC -. Se vi saranno i presupposti, sarei ben felice di portarla avanti, anche se vedo minor materiale da scambiare rispetto all'estate 2007. L'idea di lavorare insieme con la massima espressione cestistica della provincia mi piace sempre. Non mi nascondo che la perdita di una persona, come Gianni Chiapparo, che conosce bene le dinamiche legate al settore giovanile, potrebbe rendere le cose più complesse. Si tratta di un dubbio molto piccolo, anche trascurabile visti i rapporti con Vescovi che sono ottimi e con Ferraiuolo nei cui confronti v’è massima stima. Attendiamo, dunque, interlocutori che abbiano le idee chiare per valutare la nuova realtà».

Il dirigente dell'Abc lancia anche una proposta ai "cugini" in merito alla posizione di Antonelli, giocatore che gode di grande stima in casa Cimberio ma il cui evidente grado di "futuribilità" avrebbe ancora tanto bisogno di lievitazione da protagonista assoluto in serie B2: «Personalmente vedrei molto di buon occhio il nuovo progetto se Riccardo rimanesse qui da noi, alla Robur, potendo contare sulla garanzia di ampi spazi, com’è accaduto per Genovese quest'anno. Antonelli potrebbe giocare almeno 25 minuti di media, il che sarebbe utile per noi, per lui e per la Pallacanestro Varese. Da parte nostra la cura del vivaio è da sempre alla base della nostra filosofia societaria e resta l'accento più spinto secondo cui far crescere i giovani di entrambe le parti toccherebbe a noi. Già oggi alimentiamo, con le nostre forze, due prime squadre di B2 e C1, credo allora che per produrre elementi validi in LegAdue o in A1 bisognerebbe concentrare ulteriormente le forze e non dividerle».

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