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Ieri il primo incontro tra la Pall. Varese e le parti che sosterranno la Cimberio


Lucaweb

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di Giancarlo Pigionatti

Una cosa è certa: i Castiglioni non saranno più soli. Ieri la dichiarazione d’intenti tra le parti, che saranno tre: la famiglia Castiglioni, Filippo Maggio e un terzo socio, molto forte, che ha chiesto, per il momento, un riserbo sul suo nome, nell’attesa di delineare e definire l’intera operazione dalla quale dovrà uscire un nuovo, ma non troppo, scenario biancorosso. Già, il terzo socio. Chi sarà mai o, probabilmente, è fin troppo noto per il suo spessore imprenditoriale e per la sua già impegnata presenza nella pallacanestro, come pare da certe "inquadrature" dei personaggi in questione. Tiriamo a indovinare? Ma con una certa ragion del credere, di fronte alla bocca cucita del presidente che, limitandosi a riferire di un incontro proficuo con i soci nuovi (ma partners vecchi), quindi della propria soddisfazione, spiega di non poter fare alcun nome per un impegno serio e preciso, assunto con la persona in questione. Il presidente dà persino la sensazione di portare il segreto fin nella tomba, augurandogli naturalmente lunga vita ma la città è piccola e il basket ha suoi contorni e personaggi sin troppo noti. Di una appassionata e dichiarata adesione di Maggio si sapeva, mentre di un socio così potente, come si diceva, già nel basket, a parte Cimberio, resta un unico "soggetto forte" qual è la Whirlpool. Non ne vediamo altri ma potremmo anche sbagliarci aspettando l’ufficializzazione di tutta l’operazione. C’è pure una sottolineatura, che il presidente fa nel merito del terzo socio, riguarda la sua spiccata propensione alla sfera sociale, pronto all'impegno di reggenza del club più prestigioso della provincia con la chiara finalità d’una ricaduta benefica nelle attività sportive giovanili. Quest’annotazione fa pensare proprio alla Whirlpool la quale - auspice e fautrice dell’attività dei ragazzi della Pallacanestro Varese - ci sembra l’identificazione più rispondente a una tal partecipazione per spessore educativo. Nei prossimi giorni il presidente si metterà a un tavolo con il dottor Faija che, com’è noto, rappresenta da tempo le persone coinvolte dal sindaco e interessate a sostenere direttamente, con quote e responsabilità in consiglio d’amministrazione, la Pallacanestro Varese. I Castiglioni sono una solida base d’apertura, a garanzia di una continuità negli anni, ma d’ora in poi - stando alle soddisfacenti premesse di ieri - potranno trovare una condivisione di oneri e scelte d’un progetto che dovrà essere comune, al di là dell’incidenza individuale di partecipazione, come accade in tutte le aziende del mondo. Parlare di cordate non è il caso, anzi v’è da sorridere di fronte alle vaganti o vagabonde prospettive di mesi e dei giorni scorsi che, personalmente, mai abbiamo preso in grande considerazione, ben conoscendo i varesini, a parte i soliti... Pantalone che pagano.

Nel frattempo la società va avanti, come osserva il presidente, d’accordo gli stessi nuovi soci, su questioni tecniche, che è bene non rimandare in eterno. La più sentita e importante riguarda ovviamente il nuovo allenatore della Cimberio, dopo la puntata biancorossa su Alessandro Ramagli, finita tra la coltre di un silenzio che è diventato un disimpegno delle parti. L’altro tecnico che, da febbraio, figurava nella lista del presidente e di Cecco Vescovi è Stefano Pillastrini, ne parlammo più volte, essendo un vecchio pallino (mai arrivato a bersaglio) della società. Ora il tecnico ex Virtus Bologna si trova in pole position, sempre che Pillastrini non giudichi una diminuente di considerazione la successione delle proposte di Varese (con Ramagli in prima fila), in realtà il suo nome figura da alcune stagioni nell’ideale immaginario del club biancorosso. Per la verità, in passato, Pillastrini si prese, proprio a Varese, una clamorosa scottatura, accadde dopo il più burrascoso week-end di Dodo Rusconi il quale uscì bruscamente di scena dopo una pesante sconfitta a Roseto degli Abruzzi. All’indomani il tecnico fu chiamato in città ma, una volta qui, dopo una puntata in auto "a tutta manetta" a Varese, dovette fare inversione di marcia per tornarsene a casa.

Allora gli anziani, tra cui Vescovi e Conti, in conclave, si pronunciarono a favore di Cadeo che, promosso nell’immediatezza a capo allenatore, guidò poi la squadra al successo, nel suo esordio a Biella. Molta acqua però è passata sotto i ponti di Varese e di Pillastrini al quale, come s’è già scritto, non dispiacerebbe il progetto della Cimberio, soprattutto per una prospettiva che s’incentra in tre anni di lavoro. Manca per ora un’offerta economica precisa ma questo resta un particolare trascurabile, anche nel caso in cui la società voglia ritoccare la stessa somma promessa a Ramagli per avere una certezza affermativa in più. Dunque, società e tecnico sono argomenti forti per cominciare ad affrontare con idee chiare la stagione della riscossa.

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