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di Francesco Caielli

È giusto che la gente si faccia domande, e pretenda di capire. Tempi dilatati, cordate che esistono ma che non escono allo scoperto, accelerazioni ottimistiche e frenate improvvise che spiazzano chi vorrebbe soltanto parlare di pallacanestro e sapere come sarà fatta la squadra della LegaDue. Il popolo biancorosso freme, ha fame di notizie e chiarezza: eccole.

L'INCONTRO

Quattro persone attorno ad un tavolo. Uno è Gianmarco Faija, uomo che da cinque mesi sta lavorando attorno a un progetto ambizioso ma terribilmente reale: rappresentante di una serie di imprenditori che hanno intenzioni chiare e definite, con l'obiettivo e l'intento di garantire un futuro sereno allo sport varesino. Al suo fianco c'è l'uomo chiave del progetto: il sindaco Attilio Fontana che ha lanciato, sposato e sponsorizzato il sogno polisportiva, garanzia della serietà delle persone coinvolte. Di fronte i proprietari: Gianfranco Castiglioni, che in più occasioni ha manifestato la sua volontà di chiamarsi fuori dalla gestione della società, dopo sette anni nei quali è stato in prima fila investendo il suo tempo e, soprattutto, il suo denaro. Con lui c'è il figlio Claudio, attuale presidente della Pallacanestro Varese.

L'ACCORDO

Faija mette sul tavolo i nomi di chi vorrebbe entrare in società, i Castiglioni prendono atto della serietà del progetto e si dicono dispostissimi all'ingresso di nuovi soci, concedendo massima libertà anche nelle decisioni tecniche e sportive. L'accordo non si può ancora firmare, ci sono questioni legali da definire, ma ci si lascia con una stretta di mano e una promessa: i nomi dei soci devono restare segreti fino a quando il progetto non diventerà ufficialmente una realtà. Altrimenti, si blocca tutto.

I SEGRETI

Già, ma perché i nomi devono rimanere segreti? Molto semplice: per delle normali e ovvie logiche aziendali. Soggetti importanti come quelli coinvolti non scendono in campo per caso, e le cose non si decidono da un giorno all'altro. Ci sono statuti da scrivere e ratificare, bilanci da approvare, persone e competenze da scegliere e definire: tutto questo va fatto sotto traccia, in silenzio, senza fare rumore. Altrimenti i nomi si bruciano: in azienda, funziona così.

GLI SPIFFERI

Da quell'incontro a quattro, nonostante gli accordi e le strette di mano, è uscito qualche spiffero. Che spiattellato in malo modo e urlato ai quattro venti ha avuto l'effetto di bloccare tutto e di mandare su tutte le furie le persone che si stavano adoperando per portare a termine la cosa. Tutto tramontato? Crediamo di no, ma di certo ora i tempi si sono ulteriormente allungati e dilatati.

C'è di mezzo il bene e il futuro della Pallacanestro Varese: bisognerebbe pensare a questo, prima che a se stessi.

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