Lucaweb Posted July 20, 2008 Posted July 20, 2008 di Massimo Turconi Poco sopra San Maurizio D'Opaglio il torrente Pellino, gonfio per le recenti abbondanti piogge, percuote con violenza le gole di una valle verdissima e impervia. Quasi di fronte alla cittadina piemontese, il lago d'Orta, quasi a voler segnare uno stupendo contrasto naturale, se ne sta placido, profondo, senza nemmeno un'increspatura. Lo specchio d'acqua riflette alla perfezione lo stato d'animo attuale di Renzo Cimberio. Per lo sponsor-amico-tifoso della Pallacanestro Varese non è più tempo di acque turbolente, meglio cullarsi, metaforicamente, tra le tranquille movenze lacustri e scrutare l'orizzonte. «L'unico favore che vi chiedo - sussurra Cimberio -, è quello di non commentare o analizzare la stagione appena conclusa. Rivangare il passato servirebbe a poco e, di sicuro, le mie parole non potrebbero aggiungere granché a una discussione già nota e consumata che ha messo in evidenza un cammino costellato di errori, debolezze, decisioni sbagliate o affrettate. Quel che è stato, è stato. Resta l'augurio che, dopo una stagione così disgraziata, si possa ripartire più forti e consapevoli che certe lezioni». - Fa uno strano effetto sentirla così sereno... «Che cosa volete - commenta ironicamente Cimberio -, questa retrocessione non è arrivata come un evento inatteso e, per quanto mi riguarda, già dallo scorso gennaio, m’ero messo con l'animo in pace. Non è questo il momento per alzare la voce, dovendo lasciar spazio alla riflessione e, per quanto possibile, ai pensieri positivi». - Provi, allora, parlando di questi ultimi, a metterne in campo qualcuno ... «Innanzitutto, aspetto da sottolineare, mi sembra che la società sia ripartita con grande umiltà, ben animata dalla voglia di rifarsi dopo un'annata così deludente. Da lontano le nostre prime impressioni sono di questo tipo, certamente positive». - Come sarebbe a dire "da lontano"? Voi siete citati come uno sponsor fattivo e partecipe della vita societaria. «In realtà, da quando è finito il campionato, salvo una visita di cortesia da parte di Cecco Vescovi, venuto nei nostri uffici a presentarsi come nuovo general manager della Pallacanestro Varese, noi, intendo mio figlio ed io, non abbiamo più sentito nessun altro rappresentante della società. Un peccato, perché noi, se non altro per i rapporti di amicizia che ci legano alla famiglia Castiglioni e per quel briciolo di esperienza, che possiamo mettere a disposizione, ci saremmo aspettati un maggior coinvolgimento. Tuttavia comprendiamo il momento delicato vissuto dai dirigenti che si trovano a dover affrontare decisioni e scelte importanti». - Dobbiamo allora dedurre che lei è all'oscuro dello scandire gli eventi nel club.... «Deduzione corretta: non sappiamo niente, le uniche notizie relative a certi movimenti ci arrivano solo ed esclusivamente da "La Prealpina". Ovviamente la nostra speranza è che ognuno stia lavorando per il bene della Pallacanestro Varese, non abbiamo dubbi che le cose stiano procedendo su questa strada». - Caro Cimberio, la infastidisce un po’ questa nuova situazione? «Nessun fastidio visto che - sottolinea l'imprenditore piemontese -, anche a noi, qualche tempo fa, è stato chiesto se ci interessava entrare in società. Abbiamo ringraziato i signori Castiglioni per l'offerta, che abbiamo gentilmente declinato, sia perché non siamo di Varese, sia perché, non conoscendo a fondo i meccanismi societari, abbiamo ritenuto non maturi i tempi per una nostra partecipazione così impegnativa. Per ora ci limitiamo ad onorare il nostro contratto di sponsorizzazione». - Scusi, che significa "poca conoscenza dei meccanismi societari"? «E' indubbio che, con l'uscita di scena di Gianni Chiapparo, cui sono state addossate anche colpe non sue, abbiamo perso un collegamento privilegiato con la vita societaria. Gianni, per il rapporto di stima, fiducia, amicizia che ci lega da tantissimi anni, rappresentava la nostra "porta" speciale per entrare nella vita della società. Ma Gianni è stato allontanato. Noi non siamo stati interpellati in merito a quella decisione e, da allora, quella porta è rimasta chiusa o, al più, socchiusa. Tuttavia capisco che le esigenze e le valutazioni di una società non devono per forza collimare con quelle dello sponsor cui, filosoficamente, vengono attribuiti altri compiti». - Qual è il suo pensiero sul futuro della Cimberio in LegaDue? «Sperando che la situazione societaria diventi compiuta al più presto, dico che innanzitutto bisognerà partire dall’allenatore, una figura che in LegaDue è fondamentale. In questo senso mi piace e appoggio totalmente la scelta di Pillastrini che, a mio parere, più di Ramagli, è l’uomo giusto da quale ripartire. Il tecnico bolognese, oltre a conoscere bene la categoria, ha caratteristiche, esperienza e capacità per iniziare, in accordo coi dirigenti, un discorso a medio-lungo termine. Conosco bene il lavoro svolto da “Pilla” ai tempi in cui allenava a Montegranaro e i risultati del suo lavoro sono visibili e apprezzabili ancora adesso. Dunque, il mio invito è quello di cancellare in fretta gli incubi del passato e proiettarsi con entusiasmo e vitalità nella dimensione di ciò che ci aspetta: un campionato di LegaDue da vivere come protagonisti, consapevoli che la Pallacanestro Varese, rispetto a tante avversarie, partirà con un “atout” in più: il suo straordinario pubblico. La gente di Varese, che voglio ringraziare pubblicamente, è stata per passione e attaccamento la sorpresa più bella. Quindi, un “tesoro” in tribuna, aspettando - conclude fiducioso Renzo Cimberio -, di poter applaudire anche quelli in panchina e dietro le scrivanie della società».
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