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di Francesco Caielli

VARESE Negli occhi e nel cuore c'è ancora troppo ciclismo, ed è ancora troppo forte l'abbacinante bellezza di uno sport splendido nella sua semplicità in cui contano solo gambe e fatica. Impossibile tornare a parlare di Pallacanestro Varese senza provare un po' di sofferenza per una situazione che non si sblocca. «Da oggi si parlerà solo di basket», ci era stato annunciato una decina di giorni fa da Gianmarco Faija, portavoce e portabandiera di quel gruppo di imprenditori e realtà industriali che sta lottando per entrare alla guida della società. Forte di un accordo che pareva ormai siglato, suggellato da una stretta di mano tra galantuomini, Faija aveva assicurato che tutto era ormai pronto per l'ingresso in società dei nuovi soci. Le cose sono però andate in maniera diversa, e per il verso sbagliato: qualcuno ha parlato più del dovuto, e l'inopinata fuga di notizie ha avuto l'effetto di bloccare tutto.

buio profondo IN SOCIETà

Tutto è fermo. Gianmarco Faija assicura che lui e i suoi rappresentati stanno continuando a lavorare per risolvere i problemi creati da quei maledetti spifferi di stagione, e che il ?progetto polisportiva? continua. In silenzio, però: dopo avere pagato una volta l'eccessiva fiducia riposta nei loro interlocutori, gli uomini di Faija hanno deciso di non dire più nulla a nessuno. Si faranno vivi, dicono, quando la cosa sarà ufficiale. Già, è intanto? Intanto tutto è bloccato, e questa situazione di apparente immobilismo non giova di certo a una società che deve ripartire da zero, ricostruendo una squadra praticamente da capo a piedi. Prima di prendere qualsiasi decisione bisogna avere chiaro il futuro: chi sarà a comandare ma, soprattutto, quanti saranno i soldi a disposizione. La famiglia Castiglioni è disposta ad andare avanti, ma il suo investimento in termini economici sarà di gran lunga minore rispetto a quello degli ultimi anni: se gli attuali proprietari dovessero restare davvero da soli alla guida della società, Varese si troverebbe nella situazione rischiosa di affrontare un campionato come quello di LegaDue con l'incognita di una squadra zeppa di giovani scommesse. Ecco perché è dovere di tutti sperare in novità dal punto di vista societario - persone nuove, idee nuove, risorse maggiori - che potrebbero cambiare radicalmente gli scenari e le prospettive per il futuro più immediato, che oggi più che mai appare avvolto dall'incertezza.

IN PANCHINA c'è fermento

Nel suo ufficio di via Sanvito c'è Francesco Vescovi che, pur nell'incertezza più totale per quel che riguarda il futuro della società e di conseguenza suo, continua a lavorare. La prima scelta in ordine di tempo è quella legata al nome dell'allenatore: tramontata la pista Ramagli, che vuole la A1, la società si è orientata sul nome di Stefano Pillastrini. Il coach ferrarese è già stato a Varese, dove ha incontrato i Castiglioni, mentre Vescovi è in costante contatto con Virginio Bernardi, agente dell'allenatore. C'è un contratto da discutere, ci sono cifre da definire, e ci sono altre piste che la società sta sondando e tenendo in caldo, dovesse fallire la trattativa con Pillastrini. Nei primi giorni di settimana prossima, giurano i locali di via Sanvito, arriverà qualche novità.

IN CAMPO tanta voglia di riscatto

Per parlare di basket, purtroppo, è ancora presto: prima la società, poi l'allenatore, poi i giocatori. Si può solo ribadire la situazione di Sandro De Pol, che dopo una stagione in cui ha giocato poco ed è stato impiegato male vorrebbe restare in biancorosso, per riscattare questa brutta stagione. Sandrino attende, come tutti, notizie dai piani alti della società prima di prendere qualsiasi decisione, anche se ha ribadito in più occasioni il desiderio di continuare a Varese, aggiungendo però di voler giocare. Dal Roseto degli Abruzzi, dove la nazionale è in ritiro, arrivano intanto brutte notizie: il biancorosso Giorgio Boscagin si è fratturato il pollice della mano destra, e con ogni probabilità dovrà essere operato. Sembra proprio che la sfortuna non abbia nessuna intenzione di abbandonare Varese.

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