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Bolzonella, momenti di gloria


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di Giuseppe Sciascia

E' stato sicuramente la grande rivelazione della prima fase del ciclo di lavoro della Nazionale di Carlo Recalcati. Ripescato dal cittì a raduno avanzato, per rimpiazzare l’infortunato Poeta, ha chiuso le gare azzurre per tre volte in doppia cifra nelle sei gare disputate in maglia azzurra. Dunque, il varesino Federico Bolzonella è tornato a respirare "aria di serie A" dopo la stagione e mezzo trascorsa in B1 tra Firenze e Casalpusterlengo ma il "salto di categoria" non è stato pesante da assorbire: «Francamente non mi aspettavo la convocazione con la Nazionale A e, di conseguenza, neppure questa serie di prestazioni così positive. Il primo a stupirsi sono io, ho fatto meno fatica di quel che mi aspettavo nel tenere il passo di compagni che giocano in serie A. E’ stata una bella soddisfazione tenere il campo alla pari di gente che gioca al di sopra del mio livello attuale».

La chiusura col botto, con 15 punti segnati, martedì contro l'Ucraina, potrebbe spalancare a Bolzonella le porte della seconda fase della preparazione pre-qualificazioni europee, anche se il play di Cavagnano si "accontenta" della bella esperienza vissuta in maglia azzurra nelle scorse settimane: «Credo che sia molto difficile tornare in lizza nel raduno di Bormio, in quella occasione Recalcati chiamerà i giocatori di spicco. Certo, uno spera sempre ma c'è talmente tanta concorrenza nel mio ruolo che non voglio alimentare le illusioni. Resta il piacere, dicevo, d’essere tornato alla ribalta di un certo basket grazie a buone prove mostrate a Roseto, Verona e Montebelluna. Ho vissuto quindici giorni d’un piccolo sogno grazie all'esperienza stimolante, vissuta in serie B1, campionato di livello tutt'altro che basso specie per gli italiani».

Prendiamo atto della sua esperienza "formativa" a Casalpusterlengo come titolare in una squadra di vertice del primo campionato dilettantistico (13,3 punti col 52% da 2 e il 53% da 3), tuttavia ora potrebbero cambiare gli scenari, dopo i "fasti" in maglia azzurra. Ne è conscio il play cresciuto nella Valceresio che valuta adesso prospettive "professionistiche" in LegAdue a Casale Monferrato e in A1 a Cantù...

«La B1 è un campionato assolutamente competitivo: per la prima volta ho avuto la direzione di una squadra di vertice che puntava a salire di categoria e, se alla fine l'Assigeco non è riuscita a centrare la promozione, si è trattata di una stagione molto "educativa" per il sottoscritto. La Nazionale mi ha aiutato ad avere visibilità? E’ probabile ma non nel caso di Casale Monferrato che mi ha richiesto proprio nel giorno in cui sono stato convocato. credo invece che Cantù si sia accorta di me grazie alle ultime prestazioni, che mi hanno aiutato anche a capire quali possono essere le mie ambizioni. Ora come ora non ho preso decisioni sul futuro: ho un altro anno di contratto a Casalpusterlengo ma, nello stesso tempo, valuto con interesse le proposte di serie A».

Nessun rammarico invece per l'addio della scorsa estate a Varese, pur con il sogno neppure troppo "nascosto" di tornare un giorno a vestire la maglia biancorossa: certo se nel 2007 il contratto di Bolzonella - in scadenza al 30 giugno 2008 - non fosse stato ceduto definitivamente a Casalpusterlengo, il play di Cavagnano sarebbe potuto diventare un altro dei giovani buoni nel progetto "Vescovi-Pillastrini"...

«Sono sinceramente amareggiato per la retrocessione di Varese, legata a troppi cambiamenti succedutisi tra allenatore, dirigenza e giocatori. Forse la LegAdue può essere una sana occasione per ripartire impostando un diverso progetto, basato sugli italiani. Il mio sogno è quello di tornare un giorno a giocare nella squadra della mia città, cosa che regala emozioni forti e particolari ma solo quando ci saranno le condizioni giuste. Sicuramente dovrò ancora migliorarmi, anche se, stando lontano da casa, ho maturato esperienze importanti e poi dovranno esserci buone prospettive per me.

Con altrettanta franchezza non ho alcun rammarico d’aver lasciato Varese lo scorso anno: ci avevo pensato molto prima di fare quella scelta e sono convinto che non c'erano più le condizioni per proseguire un rapporto così precario ma, lo ripeto, spero un giorno di poter tornare da protagonista».

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