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di Francesco Caielli

VARESEMentre i primi raggi di sole provano a scaldare una città stufa di troppo grigio, la Pallacanestro Varese mette la testa fuori dal suo bozzolo e prova a muovere i primi passi in quel cammino che dovrà ritornare a farla grande.

FIENO IN CASCINA

È giusto partire da quello che c'è. C'è un allenatore, e Pillastrini è la scelta migliore: persona estremamente seria e disponibile, è l'uomo giusto per il progetto impostato dal gm Cecco Vescovi. Un coach che nella sua carriera è sempre stato capace di accettare - e vincere - le sfide più impensabili, e ha sempre dimostrato una particolare predilezione nel lavoro con i giovani.

Ci sono due giocatori (Galanda merita un discorso a parte): Passera e Boscagin hanno la possibilità di riscattare le delusione tremenda dell'ultima stagione grazie a una riconferma guadagnata sul campo. Il play varesino si troverà a suo agio in un campionato che conosce alla perfezione e che ha già giocato da protagonista (due anni fa fu eletto il migliore nel suo ruolo), e starà a lui guadagnarsi spazio e minuti in un ruolo nel quale troverà la concorrenza del veterano Childress e di Lorenzo Gergati, probabile prossimo acquisto di Varese. Diverso il discorso per Boscagin, chiamato a confermare i progressi messi in mostra nel girone di ritorno dell'ultimo campionato. L'ala veronese è però al momento bloccata dall'ennesimo infortunio di una carriera scalognata: nel raduno della Nazionale si è rotto un pollice, è stato operato e dovrà stare fermo tutta l'estate.

SOGNI E OBIETTIVI

Sono però molti i tasselli che ancora mancano. Il play Childress è dato in arrivo, e andrebbe a garantire il giusto tasso di esperienza in una squadra di giovani. Il giocatore statunitense (trentasei anni a settembre) pare decisamente intenzionato a seguire a Varese il coach che ha già avuto due stagioni fa a Montegranaro: la società ha già formulato all'agente un'offerta importante, e con ogni probabilità l'affare si chiuderà al più presto. L'arrivo dell'ala Leroy Hurd sembra invece legato alle decisioni che prenderà Gek Galanda: difficile pensare che i due possano coesistere nella stessa squadra, troppo simili nel ruolo e nelle caratteristiche. Appare poi improbabile pensare che la società decida di investire una fetta considerevole del budget su due giocatori che andrebbero a ricoprire lo stesso ruolo.

Arriverà invece il play-guardia Lorenzo Gergati, cercato e voluto da coach Pillastrini: il giocatore sarebbe entusiasta di giocare per la squadra della sua città e per un coach che l'ha sempre stimato, restano solo da definire i dettagli economici. Gergati lo scorso anno ha giocato in B1 a Lumezzane: i dirigenti della squadra bresciana vorrebbero trattenerlo a tutti i costi e hanno formulato un'offerta molto importante. Il giocatore rinuncerà a un bel po' di soldi per coronare il suo sogno di vestire la maglia di Varese, e l'accordo verrà raggiunto nei prossimi giorni. Verranno promossi in prima squadra i giovani Genovese e Antonelli (più difficile per Marusic) e si proverà a riportare a casa il gallaratese Canavesi.

COSA MANCA

Poche cose, ma importanti. Un centro, innanzitutto, che potrà essere italiano (ma costerebbe molto) o comunitario, e un esterno con un po' di punti nelle mani e soprattutto in possesso di un buon tiro da tre punti (aspetto fondamentale, nel quale la Varese che sta nascendo appare ancora deficitaria). Il tempo per piazzare i prossimi colpi non manca, così come non manca la volontà da parte della società di fare le cose per bene. Si spera ci siano anche le risorse economiche adeguate, fondamentali per supportare un progetto importante e ambizioso come quello che sta nascendo a Varese.

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