Lucaweb Posted August 26, 2008 Share Posted August 26, 2008 di GIANCARLO PIGIONATTI Far di necessità virtù, s’aguzza l’ingegno. Chi non ha da scialare, pondera gli acquisti, evitando un lusso superfluo. Ma, pur additando ad esempio gli ingaggi ben meditati, da passo secondo la gamba, può accadere che un club, pur avendo buone idee, sia costretto dal dinero (contato) a lasciare qualche cosa di intentato nella formazione tanto pensata. Si tratta di risparmi forzosi ma costosi... in termini di potenziale tecnico. Il rituale dell’estate, per alcuni club, sembra lo stesso: si bada scrupolosamente al soldo per spendere poi, di più e male, in autunno, alla ricerca di dubbi rimedi. Varese ne sa qualcosa. Oppure capita l’esatto opposto, si rastrella a destra e a manca per ritrovarsi in brutte acque di classifica e di bilancio. Sin qui le finanze, ben diverse dalle scelte: le une non vanno sempre a braccetto con le altre, a volte si "cannano" clamorosamente. In attesa di quel che avverrà, bisogna accontentarsi di ciò che passa il convento, salvo poter recriminare in futuro, per non essersi concessi uno sforzo in più nell’equipaggiare la squadra subito e convenientemente. Già, ma anche questa ipotesi non è protetta da certezze, dipende dalle valutazioni personali di un giocatore rispetto a un altro, di un giovane piuttosto che un mestierante, di un preciso ruolo da coprire e non di uno diverso. Che aria tira a Varese? Possiamo solo supporre che le scelte, sin qui operate da Vescovi e Pillastrini, trovino le loro ragioni, a metà strada, tra progetto ideale e budget, cioè quel limite di costi che la famiglia Castiglioni, non battendo chiodo, anzi cassa, in giro, s’è imposta per non svenarsi. I soldi non si grattano dai muri ma servono, come nel caso di Giacomo Galanda, per onorare alcune pendenze, seppur i Castiglioni che, mica scappano, hanno sempre mostrato grande serietà nei loro impegni e più di illustri presidenti. Varese, con i Castiglioni, può star certa di durare, non importa se, in alcuni momenti, soffre un po’, nel frattempo bisogna avere pazienza e il bernoccolo degli affari, quelli in campo, come un "usato sicuro", punti nelle mani e poche, calcolate scommesse. Oggi la Cimberio ha una sua traccia ben visibile, ben segnata da Childress e da Galanda (se non cambierà idea), dovendo inserire nel bel mezzo del quintetto base Boscagin, quindi un esterno di qualità (Mc Grath può funzionare in A2) e un lungo americano, l’ideale sarebbe uno spaccato alla Nolan prima maniera. In panchina, accanto al giovane Genovese, su cui si può scommettere, troviamo quale primo effettivo Marco Passera, quindi Lorenzo Gergati, augurandoci sin d’ora un centro vero, intendendo uno "Zanus Fortes" di qualche anno fa, al fine di non rimpiangere la mancanza di un pivot vero e tosto, com’è accaduto, spesso, da queste parti. Le lezioni devono servire, dopo di che Pillastrini, cui bisogna dar fiducia (ma anch’egli può sbagliare), faccia ciò che crede, trovandoci anche d’accordo se preferirà potenziare il reparto esterno con un americano, dipenderà molto da chi reperirà sotto i tabelloni. Soldi e canestri, se le idee sono giuste, sono direttamente proporzionali, sicchè un sacrificio in più varrà un’aspirazione di promozione. Una squadra, con una bella immagine, diventa uno spot di valori sportivi e sociali: non sia mai detto che, con l’arrivo, a Varese, dei signori americani dell’Harley Davidson, freschissimi acquirenti della MV Agusta (con un’operazione da settanta milioni) che avrà come presidente Claudio Castiglioni, il patron Gianfranco trovi, attraverso i buoni uffici del caro fratello, un sostegno finanziario. Agli americani piace il basket, mentre gli indiani, entrati nella Franco Tosi, laddove opera ancora Gianfranco, possono scoprirlo. Bisogna sapersi proporre e avere i rapporti giusti, ecco due potenze da spingere qui, nel tempio di Masnago. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts