Lucaweb Posted September 21, 2008 Share Posted September 21, 2008 di Giuseppe Sciascia Era l'unico giocatore della Cimberio 2008/2009 a rappresentare la formazione biancorossa in occasione della festa del "Perdon d'Assisi" a Villa Castiglioni: e di conseguenza Niccolò Martinoni è stato tra le "attrazioni principali" della serata di sabato, complice la chiusura anticipata dell'avventura con la Nazionale Under 20, della quale è stato l’ultimo taglio prima degli Europei iniziati venerdì («Mi è stato detto che hanno scelto un altro al posto mio per motivi di età: a me toccherà il compito la prossima estate, di sicuro però sarò in formissima al raduno del 18 agosto...»). Primo impatto comunque positivo con la realtà varesina per il 19enne prodotto del vivaio della Robur et Fides rientrato nella sua città natale dopo due anni di esperienza a Treviso: «L'impressione è stata subito positiva: ho trovato un ambiente deciso a lavorare forte per coronare la voglia di riscatto da una stagione negativa - spiega il neoacquisto della Cimberio - Conoscevo già Pillastrini dall'esperienza dello scorso anno con la Nazionale Under 18: sabato sera non abbiamo scambiato discorsi tecnici, ma sono convinto del suo valore come allenatore e sono certo che le sue idee per costruire una squadra competitiva saranno valide. Mi rendo conto che con una panchina così giovane le opportunità per giocare e mettersi in mostra non ci mancheranno, da parte mia farò il massimo per ripagare la fiducia che società e allenatore hanno avuto in me». L'atleta varesino proverà ad essere profeta in patria lanciandosi nel mondo del basket "dei grandi" nella sua squadra del cuore dopo aver concluso a Treviso la sua parabola di crescita a livello giovanile: «Per me quello che sta per iniziare sarà il mio primo anno assoluto a livello senior: significa dover entrare dalla porta di servizio con la giusta umiltà, cercando di conquistare ogni minuto di spazio attraverso un lavoro costante in allenamento - afferma Martinoni - Posso giocare sia come ala piccola che come ala forte, ma per come è stata costruita la squadra credo che il mio ruolo sarà stabilmente quello da "numero 4" alle spalle di Cotani. Non conosco perfettamente il campionato di LegAdue, anche se credo che al di là del valore degli americani sia la bontà del nucleo italiano a fare la differenza; cercherò di fare la mia parte, supportato dallo stimolo in più di giocare con la maglia della squadra della mia città. Il pubblico di Varese è sempre stato il migliore in assoluto e sono certo che ci darà una grossa mano con il suo sostegno...». Un altro varesino "doc" deciso a sfruttare il trampolino di lancio propostogli da Pillastrini è Lorenzo Gergati, rilanciato in LegAdue dopo un anno da protagonista in B1 a Lumezzane: appena rientrato dalle vacanze, il play-guardia varesino si divide tra campetti e palestra per tenersi in forma in vista del raduno. «Mi piacerebbe che la prossima stagione di Varese coincida con la mia definitiva consacrazione: sono ancora in bilico tra essere considerato un giocatore di serie A oppure un ottimo attaccante da livelli più bassi, il mio intento è quello di sfruttare al meglio la chance che mi ha offerto Pillastrini e dimostrare di essere un elemento che vale gli alti livelli del basket professionistico - afferma il mancino del 1984 cresciuto tra Campus e Robur - Sono prontissimo a impegnarmi al massimo, prima di tutto a livello mentale, per ripagare coach e società di questa occasione, lavorando per migliorare i miei difetti e dimostrare proprio nella mia città quello che valgo. Anche perché le opportunità non mancheranno: nei ruoli di play e guardia ci sarà spazio per tutti, anche se io ho caratteristiche diverse dai miei compagni di reparto vista la capacità di creare in uno contro uno sia per me che per la squadra». Gergati non nasconde il suo entusiasmo in vista della nuova stagione in biancorosso, promuovendo senza riserve il mercato di Varese pur in un campionato di LegAdue che si annuncia estremamente competitivo: «La squadra mi sembra buonissima: attorno a un paio di pilastri come Childress e Galanda ci sono tanti giovani italiani interessanti, la situazione ricorda molto quella di Montegranaro dove l'esplosione di Amoroso e Vitali aveva siglato la promozione in A1 della Premiata. Se anche a Varese i giovani emergeranno si potrà ottenere risultati importanti. Pillastrini si fida molto degli italiani e il nostro nucleo ha pochissimi eguali per la categoria. Se vogliamo puntare al ritorno in A1 bisognerà impegnarsi duramente, anche se abbiamo tutte le carte in regola per fare bene, oltre alla spinta emotiva che solo un pubblico come quello di Masnago può dare». Link to comment Share on other sites More sharing options...
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