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Shawn "Ghemp"


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Premiata-Kemp è già finito tutto (fonte Stefano Torreggiani - Corriere Adriatico)

24.09.2008. 15:00

Shawn Kemp

MONTEGRANARO - La favola è già finita. O forse non è mai cominciata nel vero senso della parola. Questione di ore il divorzio tra la Premiata e Shawn Kemp con il ''colpo'' che aveva fatto clamore in tutto il basket mondiale che si chiude nella manierapiù triste.

Aveva accettato questa particolarissima scommessa la società gialloblù, aveva accettato anche i suoi cinque anni senza basket vero e l'evidente - nonché inevitabile - ritardo di condizione mai continui ritardi accumulati dall'ex stella del campionato Nba ad ogni viaggio negli States hanno fatto prima vacillare e poi crollare il castello.

Ci ha provato tante volte il direttore tecnico Roberto Car-menati a fornire garanzie e assicurazioni però lo sport - e in particolare il basket - più delleparole ha bisogno di fatti. Ma di questi - il pane quotidiano di Tiziano Basso, Marco Cannella e Edo Trapè - non ce ne sono stati a parte le belle parole (ma erano appunto parole...) spese in occasione della presentazione ufficiale.

Ritardi non sempre giustificati, pochissimi allenamenti, processo di crescita della squadra per forza di cose notevolmente rallentato (e le amichevoli sin qui disputate dai gialloblù lo confermano in maniera piuttosto chiara con le annesse preoccupazioni) queste le ragioni che hanno portato giorno dopo giorno ad una decisione sofferta che non è ancora ufficiale ma che lo sarà tra poche ore. Magari già stasera.

Sin troppo facile capire quanto è stato difficile per la società mettere a punto questo provvedimento ma gli sforzi compiuti in tanti anni (e non solo di natura economica) non potevano essere cancellati in un attimo per una scommessa sì particolare e intrigante ma anche rischiosa. Alla luce dei fatti, troppo rischiosa.

Il discorso del visto (o i danni causati dall'uragano Ike, due le linee di pensiero sulle motivazioni del secondo viaggio negli States di Kemp) ha riaperto un tema scottante che era già emerso in occasione del primo arrivo in Italia, anche questo avvenuto in evidente ritardo. Un imprevisto può capitare, due - e così in un arco di tempo così ravvicinato - hanno l'aroma della recidività, caratteristica che non è mai piaciuta alla Sutor che proprio grazie alla tenacia, alla concretezza, allacuradel dettaglio è riuscita a ritagliarsi le sue fortune fino a diventare - e non per caso - società modello nel panorama della palla a spicchi nazionale.

Difficile dire se Shawn Kemp tornerà in Italia, difficile immaginare se ci sarà un colloquio chiarificatore o se i saluti avverranno (sempre se ci saranno...) tramite mail, telefono o fax.

Quel ''visto'' che ancora balla e l'inizio del campionato 2008-2009 sempre più incombente anche se bisognerà attendere gli sviluppi delle drammatiche situazioni Napoli e Capo d'Oliando hanno messo i sigilli all'operazione che ha caratterizzato tutta l'estate gialloblù con Alessandro Finelh che non ha mai potuto allenare (mai, neanche una volta) la squadra al

completo.

Roberto Carmenati

Se salta l'operazione-Kemp, cos'altro può succedere? Tutto e niente, previsioni impossibili e premature. L'orchestratore della trattativa, Roberto Carmenati, molto legato al giocatore americano, potrebbe - siamo nel campo delle ipotesi - iniziare subito a sondare il mercato alla ricerca di un nuovo ''centro''(compito non troppo agevole) come potrebbe anche rassegnare le dimissioni senza trascurare la terza soluzione, quello di un mandato rimesso nelle mani della società.

Non ha mai voluto correre la ''triade'', per evitare salti nel buio sempre troppo pericolosi non lo farà - immaginiamo - neanche stavolta. Riflessioni doverose, meditazioni profonde e poi stasera - un'altra occasione per testare il climache si respira nell'ambiente - al teatro La Perla di Montegranaro (ore 21 ) ci sarà la presentazione ufficiale della squadra, molto verosimilmente in un ambiente piuttosto particolare.

Ma nel frullatore, come se non bastasse, c'è anche dell'altro. Era tutto a posto, già pronta la cartella e il microfono ma Luca Marezzi ci ha ripensato. Dietrofront, posto vacante quello del responsabile della comunicazione. E così stasera in occasione della presentazione toccherà a Ferencz Bartocci raccontare la serata e ''chiamare'' sul palco i gialloblù. Ne chiamerà undici più i tanti giovani che hanno lavorato insieme ad Alessandro Finelli, Stefano Vanoncini e Gennaro Di Chiara (domani le nozze, tante felicitazioni) ma più di un riferimento e parecchi pensieri saranno legati a Shawn Kemp. Un sogno che non si è avverato.

Fonte Stefano Torreggiani - Corriere Adriatico

:lol::o:o:doh[1]::lol:

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E anche Dan Dickau se ne va da Avellino senza aver giocato neppure una partita ufficiale...

E sì che li chiamano "professionisti"...

Mi sembrano due vicende un po' diverse. Dickau ci ha provato, ma i problemi alla schiena lo hanno fermato.

Kemp è venuto a farsi le vacanze e si è stufato subito, senza nemmeno provare a raggiungere uno stato di forma decente.

Avellino potrà reinvestire le risorse risparmiate non ingaggiando Dickau prendendo magari un "vecchietto" che garantisca un rendimento discreto in campionato e eviti figuracce in eurolega. Magari Best o Booker...

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A me sembra evidente, già dall'anuncio estivo, che l'operazione Ghemp non sia stata altro che una brillante trovata pubblicitaria, da parte di una squadra sull'orlo del fallimento e allo sbando tecnico.

Montegranaro deludente, non mi aspettavo una caduta di stile così da parte di una squadra che aveva ben fatto negli anni scorsi.

Mi convinco sempre di più che sia ora di smetterla con queste simpatiche provinciali che fanno un paio d'anni e spariscono e avere un campionato serio con Società dalle fondamenta economiche, sportive e storiche SALDE.

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Mi convinco sempre di più che sia ora di smetterla con queste simpatiche provinciali che fanno un paio d'anni e spariscono e avere un campionato serio con Società dalle fondamenta economiche, sportive e storiche SALDE.

Quoto ma su quest'ultimo punto neanche Varese è impeccabile ma se confrontata ad altri...

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A me sembra evidente, già dall'anuncio estivo, che l'operazione Ghemp non sia stata altro che una brillante trovata pubblicitaria, da parte di una squadra sull'orlo del fallimento e allo sbando tecnico.

Montegranaro deludente, non mi aspettavo una caduta di stile così da parte di una squadra che aveva ben fatto negli anni scorsi.

Mi convinco sempre di più che sia ora di smetterla con queste simpatiche provinciali che fanno un paio d'anni e spariscono e avere un campionato serio con Società dalle fondamenta economiche, sportive e storiche SALDE.

in 2 anni a montegranaro hanno perso pillastrini e zanca (andati verso contratti migliori)

e a cascata vitali-jobey thomas-amoroso-sharrod ford-minard ecc.

la facci lei la squadra :lol:

c'è talmente povertà a livello dirigenziale/tecnico nel basketball di oggi che appena una società lavora bene, viene depredata di ogni suo avere.

e ripartire da zero è durissima.

ora come ora, comunque, i 4 americani di montegranaro non fanno schifo

garris-hunter

rice-taylor

con helliwell-cavaliero-filloy in seconda battuta

con

tierre brown-melvin-beck-lloreda non avrebbero chances di salvezza.

così invece qualche possibilità ce l'hanno

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in 2 anni a montegranaro hanno perso pillastrini e zanca (andati verso contratti migliori)

e a cascata vitali-jobey thomas-amoroso-sharrod ford-minard ecc.

la facci lei la squadra :lol:

c'è talmente povertà a livello dirigenziale/tecnico nel basketball di oggi che appena una società lavora bene, viene depredata di ogni suo avere.

e ripartire da zero è durissima.

ora come ora, comunque, i 4 americani di montegranaro non fanno schifo

garris-hunter

rice-taylor

con helliwell-cavaliero-filloy in seconda battuta

con

tierre brown-melvin-beck-lloreda non avrebbero chances di salvezza.

così invece qualche possibilità ce l'hanno

Ci mancherebbe, nessuno vuole farne una colpa.

Non faccio un discorso legato strettamente al capitolo "acquisti-cessioni".

La mia è una riflessione generale assolutamente cinica.

Ritengo inutili, in un momento di debolezza strutturale come questo, che esistano squadre comparsa, che fanno sicuramente simpatia e la gioia di qualche tifoso, mostrano capacità indubbie, portano alla luce professionisti che altrimenti avrebbero difficoltà, ma distolgono risorse e visibilità da chi, diversamente, ha "un marchio" capace di generare attenzione di per sè e soprattutto sono squadre destinate a una sicura scomparsa nell'arco di qualche stagione, con fallimenti e discese libere verso le categorie che hanno sempre occupato.

C'è troppa estemporaneità in quello che fanno, spesso sono legate a un mecenate in cerca di qualche favore, esaurito il quale, lasciano dietro di sè le rovine.

Nelle piazze storiche, solitamente, c'è sempre qualcuno in grado di sostituire il proprietario "esaurito".

Siena ha costruito la sua grandezza in un momento in cui il basket era ancora forte.

E hanno costruito questo loro dominio, in almeno dieci anni di progettazione e sviluppo.

Oggi, Avellino, può ripetere questo lavoro? No.

E' già buona se esisterà ancora l'anno prossimo.

Trieste (per dirne una a caso), ha lanciato un progetto in un momento di crisi ed è scomparsa. Livorno (per dirne un'altra a caso) non riesce a concretizzarlo, nonostante un palazzetto nuovo e alla moda dell'EL...

Ci vuole stabilità e sviluppo, a costo di decisioni impopolari e forzate.

E' ora di uccidere il basket dei dilettanti allo sbaraglio a far nascere quello dei professionisti capaci.

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Ci vuole stabilità e sviluppo, a costo di decisioni impopolari e forzate.

E' ora di uccidere il basket dei dilettanti allo sbaraglio a far nascere quello dei professionisti capaci.

Il problema è che uno sport come il basket di oggi in italia non da nessun ritorno economico e pochissimo a livello di immagine. Tolte le poche migliaia di spettatori nei palazzetti, il basket è praticamente invisibile, non si vedono le partite di campionato e nemmeno l'eurolega. La nazionale è giustamente relegata ad orari da film porno, dopo le ultime indecenti comparsate.

E gli introiti della pay TV, a differenza di quanto avviene con il calcio, non bastano nemmeno per l'ingaggio di un giocatore di medio livello.

I possibili "investimenti" possono proprio arrivare su piazze che non hanno nessuna storia e dove l'eccitazione per le imprese della compagine locale in quello che fu il secondo sport nazionale può garantire ossigeno per qualche annata alla grande prima del crack.

Le Montegranaro, Avellino, Capo D'Orlando (e prima Roseto etc.) della situazione forniscono ottima "carne da macello" per tenere in vita un campionato che, se davvero si dovessero rispettare i criteri di cui parli, sarebbe limitato a otto squadre e nessuna in grado di competere in europa o firmare giocatori decenti.

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Il problema è che uno sport come il basket di oggi in italia non da nessun ritorno economico e pochissimo a livello di immagine.

Appunto per questo serve stabilità e sviluppo.

Già l'appassionato fa fatica a ritrovarsi da un anno all'altro perchè le squadre cambiano gli sponsor, figuriamoci cosa possa capire di un campionato dove giocano squadre che non si sa nemmeno da dove vengono!

Sviluppo=investitori.

I possibili "investimenti" possono proprio arrivare su piazze che non hanno nessuna storia e dove l'eccitazione per le imprese della compagine locale in quello che fu il secondo sport nazionale può garantire ossigeno per qualche annata alla grande prima del crack.

Investimenti??? CDO ha una proprietà formata da un centinaio di piccoli investitori che già non possono permettersi di mantenere la squadra, figuriamoci cosa succede nel momento in cui una decina si stanca o non può più permettersi di andare avanti? Hanno un palazzetto che è poco più grosso di una palestra e un bacino di appassionati miseramente scarso, nessun "marchio" in grado di attirare l'attenzione del "gazzettista" medio, quale valore può portare una squadra così?! E l'esempio può estendersi ad altre squadre. Vogliamo parlare di Biella che non riesce a riempire nemmeno quel "tre lati" che chiamano palazzetto dello sport?! Quale interesse può suscitare al di là del Sesia (quand'anche riesca a farlo al di qua)?

Rendiamoci conto che se il basket vuole sopravvivere, ha bisogno di visibilità, che viene garantita dalle varie Varese, milano, bologna, canptù, treviso, siena, pesaro ecc ecc... non certo di Dead Team Walking.

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Appunto per questo serve stabilità e sviluppo.

Già l'appassionato fa fatica a ritrovarsi da un anno all'altro perchè le squadre cambiano gli sponsor, figuriamoci cosa possa capire di un campionato dove giocano squadre che non si sa nemmeno da dove vengono!

Sviluppo=investitori.

Investimenti??? CDO ha una proprietà formata da un centinaio di piccoli investitori che già non possono permettersi di mantenere la squadra, figuriamoci cosa succede nel momento in cui una decina si stanca o non può più permettersi di andare avanti? Hanno un palazzetto che è poco più grosso di una palestra e un bacino di appassionati miseramente scarso, nessun "marchio" in grado di attirare l'attenzione del "gazzettista" medio, quale valore può portare una squadra così?! E l'esempio può estendersi ad altre squadre. Vogliamo parlare di Biella che non riesce a riempire nemmeno quel "tre lati" che chiamano palazzetto dello sport?! Quale interesse può suscitare al di là del Sesia (quand'anche riesca a farlo al di qua)?

Rendiamoci conto che se il basket vuole sopravvivere, ha bisogno di visibilità, che viene garantita dalle varie Varese, milano, bologna, canptù, treviso, siena, pesaro ecc ecc... non certo di Dead Team Walking.

E' brutto da dire per le varie biella, CDO, montegranaro ecc ecc ma è così senza ampia base appetibile per qualche sponsor, di strada dopo il termine del ciclo che ti ha portato su ne fai poca.

Onore a Biella che nonostante i limiti di bacino utenza, riesce con una buona gestione a tenersi sempre a galla.

ciao

alegg

Edited by alegg
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Appunto per questo serve stabilità e sviluppo.

Già l'appassionato fa fatica a ritrovarsi da un anno all'altro perchè le squadre cambiano gli sponsor, figuriamoci cosa possa capire di un campionato dove giocano squadre che non si sa nemmeno da dove vengono!

Sviluppo=investitori.

L'appassionato di CdO o di Montegranaro, al di fuori della ristretta cerchia dei tifosi davvero accaniti che seguivano la squadra già nelle categorie minori, va a palazzo e magari (se ne ha la possibilità) scuce qualche euro di sponsorizzazione per la novità, l'orgoglio campanilistico e la curiosità di vedere dal vero nel suo buco di culo di paesello lo sport a livello "nazionale".

Poi la passione si affievolisce, i colpi di mercato latitano, i migliori se ne vanno (come giocatori ma anche dirigenti, allenatori etc.), la squadra scende di categoria e sparisce per lasciare il posto al successivo "fenomeno".

Investimenti??? CDO ha una proprietà formata da un centinaio di piccoli investitori che già non possono permettersi di mantenere la squadra, figuriamoci cosa succede nel momento in cui una decina si stanca o non può più permettersi di andare avanti? Hanno un palazzetto che è poco più grosso di una palestra e un bacino di appassionati miseramente scarso, nessun "marchio" in grado di attirare l'attenzione del "gazzettista" medio, quale valore può portare una squadra così?! E l'esempio può estendersi ad altre squadre. Vogliamo parlare di Biella che non riesce a riempire nemmeno quel "tre lati" che chiamano palazzetto dello sport?! Quale interesse può suscitare al di là del Sesia (quand'anche riesca a farlo al di qua)?

Rendiamoci conto che se il basket vuole sopravvivere, ha bisogno di visibilità, che viene garantita dalle varie Varese, milano, bologna, canptù, treviso, siena, pesaro ecc ecc... non certo di Dead Team Walking.

Guarda che ho messo "investimenti" tra virgolette mica per niente :rolleyes:

Biella regge degnamente in A da diverse stagioni e, se non sbaglio, hanno in progetto di rinnovare il palazzetto.

Comunque il numero di tifosi conta poco o niente. Se non sbaglio l'anno scorso i proventi tra abbonamenti e biglietti sono stati sotto il milione e quindi abbondantemente sotto alla cifra scucita dal main sponsor. E come numero di spettatori non siamo tra quelli messi peggio, anzi!

A Varese senza Castiglioni quali "investitori" si troverebbero? Le "cordate" che svaniscono indispettite dalle voci sulla loro composizione?

Treviso e Siena dove sarebbero senza i loro munifici sponsor?

E Milano ha rischiato di sparire prima dell'avvento di Armani che adesso pare intenzionato a risistemare il palalido (AJ Arena) con _ben_ 5000 posti, piuttosto del forum deserto...

Anche una piazza storica come Pesaro è crollata non appena Scavolini ha fatto mezzo passo indietro.

E Cantù, dove non manca la passione, ha seriamente rischiato di traslocare a Torino (altra città dove il basket è sparito, come Firenze).

Oggi un euro speso nel Basket è un euro buttato, a meno di non poter contare su ritorni indiretti, spesso legati alla politica.

Per recuperare credito bisognerebbe recuperare visibilità. Perchè non rinunciare alla miseria che offre Sky (se sono centomila euro all'anno a squadra) per provare a dare il campionato in chiaro su qualche canale nazionale. Sarebbe un esperimento interessante e, magari, unito all'immagine di gente come Pozzecco o Dino Meneghin, potrebbe far risalire un po' la considerazione per quello che per numero di praticanti, appassionati e squadre è ancora il secondo sport di squadra.

Il rugby ha una nazionale che prende mazzate nel sei nazioni, ma è arrivata a giocarlo e ha dato credibilità e visibilità a tutto il movimento.

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mi sa che aveva ragione il tiratore

E anche Dan Dickau se ne va da Avellino senza aver giocato neppure una partita ufficiale...

E sì che li chiamano "professionisti"...

The Golden State Warriors have signed free agent guard Dan Dickau to a contract, Executive Vice President of Basketball Operations Chris Mullin announced today

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