Lucaweb Posted September 25, 2008 Share Posted September 25, 2008 di Giuseppe Sciascia Anticiperà notevolmente i tempi del raduno Daniele Cavicchi, il nuovo assistant coach biancorosso portato "in dote" da Stefano Pillastrini per accompagnarlo nella nuova avventura varesina. Il 28enne coach bolognese, già passato dalla città Giardino in occasione della festa del Perdon d'Assisi a Villa Castiglioni, inaugurerà oggi l'elenco degli arrivi in città in vista del primo giorno di lavoro previsto per lunedì. «E’ mio dovere - dice - prendere confidenza con le strade e con la sede in vista del raduno di lunedì. Al di là dei luoghi comuni tipici dell'inizio di ogni avventura il primo impatto con la società è stato ottimo: sia nello staff tecnico sia in dirigenziale mi sono trovato a che fare con persone animate da grande entusiasmo, al di là del compito lavorativo affidatogli sono tutti "innamorati" di Varese e profondono grande passione nella loro opera.L’organizzazione mi è parsa completa con tanta gente che si impegna in mansioni specifiche e mirate». Da Bologna a Varese il clima di passione per il basket che si respirerà nell'ambiente sarà, tutto sommato, analogo per Cavicchi alla prima esperienza lontano dalla città nativa dopo aver compiuto una lunga trafila - prima da giocatore, poi da allenatore - nelle file della Virtus. «Varese è una piazza storica del basket italiano, si respira pallacanestro nella stessa maniera in cui accade a Bologna; in realtà la passione per la Cimberio è ancora più concentrata senza la suddivisione felsinea tra Virtus e Fortitudo, non la vedo certo come una "Basket City" in tono minore. Certo, mi è spiaciuto molto lasciare la Virtus, soprattutto in relazione a personaggi storici come Consolini, Sanguettoli e Terrieri, perché dopo 9 anni la consideravo la mia seconda famiglia. Per chi come me è cresciuto da tifoso Virtus e ha giocato nelle giovanili bianconere arrivare sulla panchina di serie A1 ha significato coronare un piccolo sogno ma già tre anni fa feci la scelta di allenare a livello professionistico nonostante la laurea in ingegneria, all'inizio la mia famiglia mi prese per matto, poi col passare del tempo mi sono tolto belle soddisfazioni, anche a livello economico«. E la scelta di cambiare aria è stata facilitata dalla possibilità di seguire Pillastrini che, lo scorso anno, lavorò già con Cavicchi alla Virtus Bologna: «Mi reputo molto fortunato della possibilità di poter lavorare a Varese in una situazione ideale per poter crescere alle spalle di un maestro come Pillastrini. Oltre ad essere bravo in palestra, Stefano è anche una persona "vera" e squisita sotto l'aspetto caratteriale: se da uno a dieci con lui puoi migliorare 10, la sua umanità fa salire a 12 il totale, da un individuo del genere riesci ad assorbire tutto quello che può darti, al contrario di quel che capita con capi allenatori molto bravi con i quali non hai un gran rapporto». Il neo-assistente varesino ricalca il pensiero del suo capo allenatore e della società in merito al valore della nuova Cimberio: «Si tratta di una squadra sicuramente molto giovane che, dietro sei titolari, contando anche Passera, può puntare su tanta freschezza atletica. Ma Pillastrini è la persona ideale per lavorare con questo gruppo, egli con i ragazzi ci sa fare, li fa allenare molto ma con la necessaria fiducia e serenità per crescere attraverso l'esperienza e gli eventuali errori. La Varese che verrà potrà contare sull'intensità e il carattere di giocatori come Reid e Cotani che, energia ne hanno tanta e ne sanno trasmettere ai compagni, mentre Galanda e Childress sono garanzie assolute. Se i giovani riusciranno a garantire entusiasmo e voglia di fare e saranno bravi a seguire gli esempi e dei veterani potremo fare molto bene». Cavicchi si sofferma infine su Arizona Reid, da lui "scovato" alla Summer League di Treviso e segnalato a Pillastrini il quale, dopo averlo visto di persona, ha deciso di puntare decisamente sulla giovane ala ex High Point: «La cosa che più ci ha impressionato di Reid è la capacità di fare tante cose diverse nel giro di poche azioni: Arizona può condurre un contropiede da rimbalzo difensivo, ha buone doti di passaggio, sa farsi rispettare a rimbalzo offensivo, è molto abile spalle a canestro e ha un ottimo gesto di tiro frontale, piedi per terra. Non eccelle in niente ma è bravo a fare bene tante cose, appena entra in campo dà la caccia ad ogni pallone con un entusiasmo e un'energia contagiosa. Sicuramente ha le qualità per giocare sul perimetro, in una squadra giovane con un allenatore adatto alla crescita dei prospetti, ha trovato la sua dimensione ideale». Link to comment Share on other sites More sharing options...
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