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E' Pilla-mania: il coach strega già Masnago


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di Francesco Caielli

VARESE Da troppo tempo le luci del palazzetto di Masnago erano spente, gli spalti vuoti e silenziosi. Questo è un posto speciale, che va riempito con la sua gente e con i suoi rumori, per non farlo sentire solo: dopo una stagione fatta di rabbia e vergogna, dopo mesi vuoti di vacanze, si torna finalmente a fare basket. I primi allenamenti, all'insegna della speranza e della fiducia: una retrocessione dolorosa come una pugnalata non sembra aver scalfito la passione di questa città che è ritornata in massa a guardare la sua squadra. Un centinaio di persone, anzi, di più. Per non perdersi nemmeno un minuto del lavoro del gruppo che è chiamato al più importante dei compiti: sistemare la storia, rimettere a posto le cose, e riportare Varese dove deve stare.

PRIME IMPRESSIONI

Il vocione fermo, deciso ma pacato di Pillastrini rimbomba ordini e spiegazioni: paziente con i giovani, preciso con tutti, il coach di Cervia ha già conquistato la gente. È lui l'uomo che tutti i tifosi presenti seguono con lo sguardo, è nelle sue mani che il popolo biancorosso ha deciso di mettere, fiducioso, il suo futuro. Le gambe sono imballate, i muscoli fanno male, si fa fatica anche a tirare. Qualcosa, però, si può già dire: Childress piace per la facilità con cui tratta la palla e per la dolcezza dei suoi passaggi. Martinoni impressiona per la volontà che mette in tutto quello che fa, mentre Arizona - già il più simpatico - sembra davvero uno capace di fare tutto.

COACH CONTENTO

«Tutto liscio come l'olio». Stefano Pillastrini promuove tutti dopo i primi due giorni di lavoro: il gruppo c'è e lavora come piace a lui, con i giovani che danno l'anima e i vecchi pronti a calarsi nel loro ruolo di chiocce, qui per dispensare esperienza. «Per il momento non abbiamo ancora perso contro nessuno - continua il coach - e direi che questa è già una cosa positiva».

IL PIU' PICCOLO

È Fabio Lenotti, figlio del Cecco preparatore atletico, il più giovane del gruppo. Nato il 22 ottobre 1992, ovviamente tifosissimo di Varese da quando è nato, Fabio sta vivendo un sogno: «È un'esperienza bellissima, e insieme un'opportunità enorme. Il lavoro per il momento non pesa, e Pillastrini è un allenatore splendido che sembra fatto apposta per stare con i giovani». Un sogno vestire la maglia biancorossa, un sogno ancora più grande l'obiettivo di giocare anche qualche minuto. «Per ora - dice - non ci penso: devo ancora imparare tutti gli schemi, e in campo non saprei dove andare».

LENOTTI UOMO DEL GIORNO

Cecco Lenotti è tornato a casa: dopo aver curato i muscoli dei Roosters campioni d'Italia, dopo qualche anno di troppo lontano da Varese, rieccolo finalmente al suo posto. È l'uomo del momento, quello che sta torchiando i giocatori in sedute atletiche massacranti che si riveleranno fondamentali, più avanti. «Ci stiamo dando dentro - racconta - e i ragazzi fanno fatica perché nessuno di loro è abituato a fare un lavoro atletico di questo tipo. Sono pochi i preparatori che lavorano come me, ma io credo in quel che faccio e sono convinto». E i giocatori non si lamentano? «No, perché anch'io corro insieme a loro: se ce la faccio io che ho quasi cinquant'anni, perché non dovrebbero farcela questi ragazzi? No, non si lamentano, nemmeno dell'allenamento mattutino che inizia alle otto: abbiamo deciso così, perché vogliamo che questi giocatori, soprattutto i giovani, imparino ad essere professionisti in ogni momento della giornata».

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