Jump to content

Recommended Posts

Posted

di G.C.P.

"Il mio canto libero", Battisti a parte, è diventato un motivo molto orecchiabile ai piedi del Sacro Monte e di Posillipo. I tifosi di Varese e Napoli proclamano con energica certezza le proprie squadre in serie A, al di là di ogni sentenza. Sembra di assistere a "chi grida di più, la vacca è sua", come s’usava dire ai tempi dalle nostre parti. Chi avrà ragione? Certo è che tre gradi di giudizio vedono il club partenopeo sul banco degli imputati, accusato di frode sportiva, non di una birichinata. Stando al diritto e al merito del deferimento del procuratore federale varrebbe soltanto una sentenza: la radiazione di Napoli, quindi il ripescaggio di Varese nella massima serie. A decidere saranno una Commissione Giudicante, quindi due Corti dovendo chiederci oggi - mancando poco più di una ventina di giorni dall’inizio dei due campionati - quando avremo una sentenza definitiva, visto che, a stagioni inoltrate, sarebbe un vero "rebelott" mettere mano ai calendari.

Varese società spera, anzi ci crede e fa bene nel dare al mondo del basket una chiara percezione delle sue potenzialità e delle sue ambizioni di grande club nonchè a nutrire un’aspettativa di giustizia... giusta. La tifoseria segue a ruota, tra realtà e sogno, non potendo incatenare di razionalità, quindi di un’attesa prudente, entusiasmi connaturati a immaginari ideali. Di questi tempi, poi, molta gente vuol sentirsi dire solo ciò che vuole, anche se dovesse durare da Natale a Santo Stefano, sicchè guai a dubitare di tali certezze. Non siamo certo noi a dover ammonire su eventuali illusioni, personalmente aspettiamo l’ultimo grado di giudizio, potendo solo allora stringere tra le mani una conquista concreta, in caso contrario non ci dispereremo. Al massimo ci si potrà scandalizzare ma si dovranno leggere tutte le carte processuali per capire ed eventualmente accettare e, nel frattempo, capiamo un certo pizzico al cuore dei tifosi, quanto basta per pulsare d’amore biancorosso. A Napoli sono ottimisti: l’idea di una radiazione non sfiora nemmeno il club e i tifosi almeno stando ai colleghi del Mattino che, interpellati ieri, credono più verosimile una forte penalizzazione in classifica nel prossimo campionato che a una radiazione. Non ci sono parsi dei tifosoni ma nemmeno possiamo giurare sulla loro rettitudine professionale, le loro sono "registrazioni" di ciò che s’avverte nella Napoli Cestistica che sta vivendo normalmente la sua preparazione al campionato di serie A mentre i tifosi parlano dell’ultimo americano arrivato. Semmai il club partenopeo, temendo 20 punti di penalizzazione, punta ai processi per ottenere uno sconto, sennò sarebbe condannata a una retrocessione nel tempo e conoscendo Maione, osserva qualcuno laggiù, il presidente potrebbe anche non partecipare a un campionato già perso in partenza. Sono osservazioni sparse, certo è che Napoli crede nella serie A, come d’altra parte e, potentemente, Varese: entrambe si giocano una promozione attraverso partite diverse: i partenopei sul banco degli imputati per un falso carteggio, mentre i biancorossi stanno alla finestra come spettatori puri ma anche paganti..., visto il pegno dello scorso campionato per errori irreparabili e inappellabili sul campo.

Anzi, per dirla tutta, la serie A per Varese, al di là di un’ovvia, gratificante ed enorme differenza, sarebbe un’avventura decisamente più abbordabile per questa Cimberio nella quale, par di capire, è già in discussione Arizona Reid e che due, tre potenziamenti farebbero lievitare in potenziale, come ha già fatto intendere lo stesso Cecco Vescovi, mentre in LegAdue non sembra oggi promettere la promozione.

La Serie A può significare un più ricco marketing e più abbonamenti, anche se Varese, una tribù a parte, non rispecchia ovvie e conseguenziali proporzioni di palcoscenico. Oggi gli abbonamenti sono circa 800, l’anno scorso, al 15 settembre, erano 1085, sicchè mancano due giorni alla prima fatidica scadenza che, quest’anno, cade il 13, per un raffronto che il dottor Marco Zamberletti, responsabile del marketing biancorosso, ritiene più o meno simile. Con il ripescaggio in serie A, scatterebbero taluni premi degli sponsor, quelli pianificati per una promozione: in soldoni o soldini si tratta di circa 50.000 euro, stessa somma può essere prevista per gli abbonamenti in più. Non sono cifrone ma certo è che la Pall. Varese, in serie A, trarrebbe un maggior, seppur ipotetico, valore di immagine in un mercato potenziale di sponsor e di interlocutori interessati. Zamberletti, con la sua consueta serietà, non si nasconde una faccenda molto pratica, sempre che Varese sia ripescata: riguarda gli abbonamenti che oggi riguardano quindici partite di LegAdue e che domani potrebbero "comprendere" due gare in più allo stesso prezzo. La società si troverebbe a offrire lo stesso scenario della scorsa stagione a prezzi tagliati del 20%, allora che fare? «Sicuramente non annulleremo le tessere in corso, sperando in un’adesione massiccia salvo poi regalare una partita di Serie A agli abbonati, mentre l’altra, la diciassettesima, potremmo dedicarla a un’adunata biancorossa a pagamento ma a prezzi di riguardo per i fedelissimi».

Varese è una piazza particolare: gli scenari, le categorie e gli avversari fanno sì una differenza ma piccola, non la fa invece il cuore per questa squadra qualunque e ovunque sia. Certo, i dubbiosi esistono, ora possono scommettere su un ripescaggio facendo l’abbonamento a prezzi stracciati e se la squadra non tornasse subito in serie A, varrebbe un grande atto, se non di fede, sicuramente di attaccamento e sostegno.

×
×
  • Create New...