Lucaweb Posted October 17, 2008 Share Posted October 17, 2008 di Giancarlo Pigionatti Voci che corrono, anzi che si rincorrono. E che tornano a chi le ha fatte partire attraverso conferme, pure arricchite da particolari che, nei loro giri, più o meno tortuosi, crescono e avvalorano la notizia, seppur fantasiosa o inventata di sana pianta. Certe voci sono come ragli d’asino che non arrivano al cielo, se non che partono da bocche di personaggi che, per professione o stile, dovrebbero essere sempre serie e credibili. La premessa è necessaria per inquadrare la posizione della famiglia Castiglioni (come proprietaria della Pall. Varese) la quale, a sentire qualcuno, che si spaccia per bene informato, starebbe per vendere, se non già avrebbe venduto la società ad altri imprenditori e, su questo punto, qualche contraddizione fiocca. Ma siamo seri... «Già, noi lo siamo, lei lo è ma altri, evidentemente, non lo sono. Che siano i soliti?», osserva Claudio Maria Castiglioni, presidente della Pallacanestro Varese, molto infastidito e amareggiato da un perfido tam tam. «Mi vien da pensare a un’aria di fronda nei nostri confronti, non esistendo un barlume di verità che ci riguardi per un’uscita di scena compiuta. Già accadde tempo fa e sappiamo tutti - ricorda il presidente - come finì, ora ci risiamo con nuovi e vagheggiati acquirenti. Si azzardano nomi e ipotesi, che arrivano persino nei miei uffici: altro che spifferi!». Castiglioni, in verità, non nasconde contatti con un professionista, che potrebbe rappresentare l’interesse di qualcuno ma, da qui a chiudere vecchi scenari per aprirne nuovi, ce ne passa. «Sino a prova contraria bisogna essere in due per ogni azione di compravendita: chi cede e chi acquista. In questo caso, oggi come ieri, si dà per scontato un acquirente, peccato che non me ne sia ancora accorto». - Il presidente scalda i motori... Ne approfittiamo per capire se la sua famiglia, al di là di certe chiacchiere, abbia o no l’intenzione di cedere la società... «Oggi come oggi - spiega il presidente - cerchiamo un partner serio e finanziariamente solido per alleggerire l’onere di gestione, disposti anche a non comandare, se un’eventuale partecipazione di terzi fosse congrua. Un giorno, ma non so dire se fra un anno o due, potremmo anche abbandonare la scena ma a una condizione...» - Quale? «Chi vorrà comprare la Pallacanestro Varese, un patrimonio sportivo della città, dovrà sedersi al nostro tavolo dopo aver depositato una fidejussione di due milioni di euro. Voglio dire che, per comprare questa società, ci vogliono soldi veri, non intenzioni a buon mercato, che magari finiscono con enfasi su alcuni fogli. Noi teniamo anche al futuro della Pall. Varese, sicchè pretenderemmo, come garanzia nel tempo, credibilità e capacità economica da eventuali nuovi padroni». - Sennò sarebbe incauta vendita e lei ne sarebbe il primo responsabile... «Non dimentico questo concetto, lo ritengo giusto e sacrosanto per il bene della squadra e nell’interesse di una piazza così importante. Questa è la prima ragione che mi fa dire: "voglio soldi veri sul tavolo, prima di trattare". Ora mi auguro di trovare una significativa partecipazione, facendo la mia famiglia tanti, troppi sacrifici nel tentativo di far bene, per questa città, tanto appassionata». - La quale dà la percezione di cercare spasmodicamente il suo... principe azzurro, ammesso e concesso che la Pall. Varese sia Cenerentola... «Se sarà degno e le prometterà una vita cestistica migliore, ben venga ma c’è anche la nostra posizione, da rispettare e onorare». - Dunque, restiamo all’attualità con un argomento concreto, stringente e passionale. Riguarda Napoli ma, soprattutto, la Cimberio: sarà ripescata o no? Oggi come oggi Claudio Castiglioni si sente più un presidente di serie A o di LegAdue? «Nuove disillusioni mi spaventano, preferisco evitare ogni slancio entusiastico, aspettando che giustizia sia fatta. Ghiacci, mercoledì sera a Masnago per il Memorial Fermi, suggeriva a non dare per scontata una radiazione di Napoli, pur configurabile nell’imputazione contestatale. Se già ci sentissimo in serie A e in carrozza, un eventuale "salvataggio" dei partenopei equivarrebbe a retrocedere due volte. L’osservazione di Ghiacci mi ha fatto pensare». - Condividiamo il suo sentire, avendo tempo per autorizzare festa grande in piazza con bande e fanfare ma ben altra sentenza, che non sia la radiazione, potrebbe far gridare allo scandalo... «Stando alle carte processuali, un ripescaggio di Varese non sarebbe altro che la conseguenza logica di una condanna netta e dovuta, per questa ragione la nostra società sarà non solo attenta ma pretenderà una sentenza chiara e giusta. Le dico di più. Se al terzo grado di giudizio Napoli se la caverà, Varese ricorrerà al Tar». - Questa è nuova, farà sul serio, presidente? «Certo, anche a costo di ampliare i tempi e buttare all’aria i campionati, almeno fin quando otterremo soddisfazione o dovremo arrenderci». - La Cimberio oggi non sembra promettere una promozione sicura mentre in Serie A, con un paio di acquisti, potrebbe anche salvarsi, snobbandola adesso un po’ tutti. E’ d’accordo? «Eccome. Meglio una A1 da salvezza che una A2 da vincere a ogni costo. Aspetta e spera? Certo e non come s’intende comunemente questa espressione. Prima dobbiamo aver fiducia, poi, e semmai, lottare per un nostro diritto». Link to comment Share on other sites More sharing options...
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