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«Ora torniamo sulla terra»


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di Giuseppe Sciascia

Testa bassa... e pedalare verso un campionato di LegAdue da affrontare senza alcun rimpianto per un ripescaggio ormai svanito, al di là della possibilità - più "tecnica" che realistica - di una riammissione al campionato di Napoli oppure di Capo d'Orlando nell'ambito dell'arbitrato Coni.

Ma ormai Stefano Pillastrini si esprime con freddo realismo sulle prospettive future di una Varese "obbligata" dai fatti a concentrarsi interamente sulle prospettive di una stagione nel secondo campionato professionistico: «A questo punto ritengo che l'ipotesi ripescaggio sia ormai definitivamente decaduta, dato che non vedo alcuna volontà di tornare alle 18 squadre da parte di Fip e Lega Basket. A questo punto dobbiamo concentrarci interamente sul campionato di LegAdue che dovremo affrontare fra un paio di settimane, tra l'altro, ancor più competitivo con l'addizione di qualche giocatore che potrà liberarsi dalle società escluse dall'A1. Obiettivamente non ci fa piacere, ma in questa situazione non possiamo fare altro...».

Le decisioni del Consiglio Federale influiranno anche sulle scelte di mercato di Varese che nell'ottica di prepararsi per la LegAdue opterà a questo punto per sostituire Arizona Reid con un elemento più esperto, affidabile e continuo. Domani la società cercherà di "tirare le fila" dell'operazione-Minard già "abbozzata" nei giorni scorsi, anche se le "tempistiche" per l'arrivo in Italia dell'esterno statunitense che prenderà il posto dell'ala ex High Point potrebbero non essere rapidissime.

«La mia indicazione era stata quella di puntare su un giocatore come Minard o chi per lui, perfetto sia per l'A1 sia per la LegAdue - spiega Pillastrini -. Il problema è che per convincere un elemento del genere a scendere di categoria serve un ulteriore investimento, e prima di muoverci con decisione, dobbiamo capire qual è l'entità delle risorse disponibili. Da un certo punto di vista l'auspicio è che la disponibilità sul mercato di una ventina di giocatori di alto livello come quelli che dovrebbero rimanere "fuori dal giro" con l'esclusione di Napoli e Capo d'Orlando dovrebbe fare calare i prezzi ma dobbiamo comunque rispettare il budget disponibile».

A ribadire la necessità di confrontarsi con la realtà della LegAdue è Cecco Vescovi, che, nella giornata di ieri, ha provato a "sentire l'umore" dei club del massimo campionato (su tutti il giemme senese Minucci), ricevendo però soltanto risposte negative all'ipotesi di un doppio ripescaggio nella massima serie: «Dal giro di telefonate effettuate con i dirigenti delle massime società di A1 è evidente come non ci sia ormai nulla da fare per sperare in un campionato a 18 squadre. Siamo chiaramente dispiaciuti, anche se a questo punto è bene sapere in maniera definitiva quale sarà il nostro destino, soprattutto per i giocatori che avranno chiaro quale dovrà essere l'obiettivo stagionale senza più l'incertezza tra le due categorie. Per quanto riguarda il mercato, a questo punto, cercheremo un solo americano dato che purtroppo non abbiamo potuto valutare appieno le qualità di Reid a causa dell'infortunio». L’importante è evitare qualsiasi "contraccolpo psicologico" da parte della squadra per il mancato ripescaggio in A1, anche se Giorgio Boscagin assicura che il gruppo ha ben chiare le priorità in vista della LegAdue: «Tornare in A1 sarebbe stato bellissimo ma, da parte nostra, c'è la più assoluta consapevolezza di dover disputare un campionato duro e difficile con ambizioni da protagonisti con l'obiettivo di puntare decisamente al ritorno in LegAdue. E se dovesse arrivare Minard sarei contentissimo: ho giocato due anni con lui a Reggio Emilia e conosco bene le sue qualità tecniche ed umane».

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